Dorian quasi inciampò nelle scale. Non stava più nella pelle, il suo cuore scoppiava di gioia. I loro sforzi non erano stati vani dopotutto, Lucien aveva ancora una speranza.
" Fiona! Presto, dammi l'ampolla col sangue, devo darlo a Lucien! E' ancora vivo! "
Nessuno sapeva cosa dire. Le ragazze pensavano che il povero Dorian avesse perso il senno completamente. Margot aveva visto come si era comportato nella stanza di Lucien, e credeva che la sua morte gli avesse portato via le sue facoltà mentali. Fiona era costernata per la morte di Lucien e sbigottita di fronte a tutta quella euforia fuori luogo di Dorian. A meno che non fosse accaduto un miracolo. Era molto titubante, alcune rughe comparvero sulla sua fronte mentre cercava di mettere a fuoco la situazione.
" Dorian, non capisco quello che mi stai dicendo. Spiegati meglio. Ti rendi conto che quello che dici è assurdo? Lo abbiamo visto il povero Lucien, lo hai visto anche te, non c'è spazio per nessun dubbio... "
" E invece ti dico di no! Non è morto! Lo ha sentito anche Morean! Il battito, Fiona, il battito del suo cuore c'è, è molto debole ed irregolare ma c'è. Mi devi dare subito l'ampolla! "
Fiona era un po' scettica, non voleva alimentare questa follia che era entrata nella testa di Dorian. Era tutto troppo strano, così surreale. Eppure qualcosa in fondo al suo cuore le diceva che Dorian, forse, stava dicendo la verità e che doveva dargli ascolto. In quel momento Morean si affacciò dalla balaustra delle scale. Era palesemente agitato, alcune ciocche dei suoi capelli erano arruffate e in disordine.
" Muovetevi con quell'ampolla! Lucien è ancora vivo! "
A quel punto, dopo la conferma di Morean, ogni dubbio venne spazzato via. Fiona si lanciò su per le scale con la borsa di pelle, ansiosa più che mai di portare a quella dolce creatura l'elisir di lunga vita che tanto aveva desiderato. Le fece un certo effetto vederlo disteso a letto, con quella pelle così strana. Con molta delicatezza, si avvicinò. Dorian sollevò la testa di Lucien e Fiona versò alcune gocce del sangue di Lysianthus sulle sue labbra. Dovevano cercare di fargli bere più sangue possibile, ma le labbra di Lucien erano ormai inaridite e difficilmente riuscivano a trattenere il sangue. Non potevano sprecare altro sangue, così Dorian cercò in modo gentile di aprire un po' la bocca di Lucien e piano piano, goccia per goccia, versò tutto il contenuto dell'ampolla. Non videro nessun cambiamento nell'immediato, quindi decisero che l'unica cosa da fare era aspettare. Aspettare che il sangue guarisse Lucien dall'interno, lentamente, risanando il suo corpo e riportandolo nuovamente alla vita. Sarebbe stato un processo lungo, Lucien non era solo malato ma era entrato in uno stato di coma, di morte apparente, aveva ormai esaurito tutte le sue forze e il sangue avrebbe impiegato forse un po' più di tempo per guarirlo. Ma tutti erano molto fiduciosi. Gli altri scesero in sala. Rimase solo Dorian nella stanza insieme a Lucien. Se era vero che era entrato in coma, come era successo a lui in Moldavia, allora doveva restargli vicino, fargli sentire la sua presenza. Prese uno dei libri di poesia che Lucien teneva sul comodino, la sua amata letteratura del romanticismo inglese, si sedette in fondo al letto e iniziò a leggere i versi con voce sommessa, quasi con un pizzico di timidezza. Gli sembrava di fare troppo rumore in quella stanza leggendo le poesie, si sentiva come se stesse compiendo un sacrilegio, ma sapeva che se gli avesse letto i versi delle sue amate poesie avrebbe potuto aiutarlo. Lucien era ancora là dentro, si era solamente assopito. E in qualche modo avrebbe potuto ancora percepire la voce di Dorian, e il suono della sua voce poteva essere un richiamo per Lucien, un richiamo alla vita.
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Morean Il Vampiro
VampireParigi, fine 1800. Un incontro inaspettato fra un vampiro dai modi gentili e una ragazza di buona famiglia cambierà le loro vite. Per sempre. Dovranno affrontare pericoli mortali e nemici, risolvere misteri ed inganni, ma non saranno soli. Nascerann...