Le nuvole grigie avevano portato una pioggia fine, quella pioggia che cadeva leggera sulla pelle e che sembrava quasi gocce di nebbia. Morean aveva seguito questo essere, erano andati nelle foreste in alto che circondavano la cittadina. Sapeva che erano invisibili alle altre persone. Quando ancora erano nel centro le persone gli passavano accanto ma non si accorgevano di nulla. Come era possibile che un essere sovrannaturale riuscisse a rendersi invisibile agli altri? Ma era talmente rapito da lui che questi interrogativi svanivano subito. L'altro non aveva più parlato per tutto il tempo. Si voltava ogni tanto a guardarlo e a sorridergli, per assicurarsi che Morean gli stesse ancora vicino. Era alto quasi quanto lui, aveva capelli corti biondo cenere che gli incorniciavano il viso con quelle ondulature dorate, occhi grigi con sfumature azzurre, un lieve velo di barba bionda gli copriva il viso. Aveva quasi sempre un'espressione seria, aveva notato Morean, a volte quasi triste e anche un po' cupa. Ma quando lo guardava gli si illuminavano gli occhi. Aveva capito che era anche lui era un immortale, un vampiro, ma mancava ancora qualcosa per completare il quadro generale. Erano arrivati sulle montagne in un attimo, Morean era accanto a lui un momento prima, quando si erano incontrati nella via, e un secondo dopo erano già in mezzo al verde fuori dalla città. Morean si azzardò a fargli una domanda.
" Chi sei tu? "
Nikolas sorrise, gli mise le mani sulle spalle e gli spiegò quello che lui desiderava tanto sapere.
" Morean, penso che tu abbia già capito chi sono io, ma non riesci ancora ad ammetterlo. Io sono colui che tantissimi decenni fa ti vide passeggiare per le vie di Chișinău una sera, e ti prese e ti fece suo per sempre. Tu non ricordi, ecco perché sei venuto fin qui, per scoprire questa parte della tua storia. "
Morean non credeva a quello che sentiva. Questo essere lo stava prendendo in giro, non poteva essere chi diceva di essere veramente. Eppure l'aveva riconosciuto subito e sapeva anche il suo nome. Forse aveva trovato la persona che cercava. Ma c'erano ancora tante cose da chiarire, Morean aveva tante domande che gli affollavano la mente e non riusciva a parlare, era bloccato dallo stupore, forse anche da un misto di piccola gioia nell'aver trovato il suo creatore, il suo padre sovrannaturale. Nikolas gli leggeva la mente con una facilità disarmante, non aveva neppure finito di formulare i suoi pensieri che Nikolas già gli rispondeva.
" Si, sono proprio io quella persona che tu stavi cercando. Sono Nikolas, sono stato io a crearti, a prendere la tua vita da essere umano per trasformarti in questa meraviglia che siamo noi. E da quello che posso vedere, te la sei cavata piuttosto bene in tutti questi secoli. "
" Nikolas... Non sapevo nemmeno il tuo nome. Per tanto tempo mi sono chiesto chi mi avesse trasformato e perché. All'inizio non riuscivo ad accettare quello che mi era stato imposto, fu una condizione di estrema sofferenza per me. Ma poi, con il tempo, mi sono abituato... "
" Abbiamo tanto di cui parlare, Morean. E abbiamo tutto il tempo che vogliamo. "
I due vampiri fecero una lunga passeggiata nella foresta. Era giunto il momento di confrontarsi, di raccontare la verità, che era rimasta nascosta per tanti, troppi secoli.
Nikolas era un immortale Anziano, appartenente alla stirpe degli Antichi, i primi vampiri. Era al mondo da parecchio più tempo di Morean e aveva visto tantissime cose, e ne sapeva altrettante. Era sempre stato un solitario, non amava molto la compagnia dei suoi simili e non si faceva scrupoli nell'uccidere gli esseri umani, non aveva mai avuto pietà di loro.
Si divertiva ad ascoltare i loro pensieri. Poveri illusi, erano sempre preoccupati per qualcosa o avevano problemi da risolvere. Nikolas rideva di loro, non avevano ancora capito che la loro vita era breve e che non dovevano sprecare del tempo con queste inutili faccende. Ma in fondo erano fatti così, era la loro natura e non potevano cambiarla.
Nikolas discendeva da una famiglia di contadini russi, ma non gli piaceva ricordare da dove veniva, non perché quegli umani che erano stati la loro famiglia erano dei poveri contadini, no, ma piuttosto perché lui sentiva che la sua natura di vampiro era la sua vera vita. Lui era nato mortale solo per diventare immortale. Tutto il resto non aveva più nessuna importanza. Non aveva neanche mai più usato il suo vero nome completo, Nikolas Serghejevich Belyarov. Lui era semplicemente Nikolas.
E quella sera vide Morean passeggiare per le vie di Chișinău. Molto probabilmente si era attardato in qualche faccenda di famiglia e in quel momento stava tornando a casa un po' di fretta. Nikolas sapeva chi era, l'aveva tenuto d'occhio già da qualche tempo. Non sapeva bene cosa l'avesse spinto a compiere quel gesto, forse nel suo inconscio iniziavano a pesargli tutti quei secoli di solitudine trascorsi nel suo antico castello diroccato, nei sobborghi della città.
" Quindi tu sapevi chi ero, non mi hai preso per un capriccio. O forse si. Non ti avevo chiesto niente. "
" No, non era un capriccio, magari sono stato troppo impulsivo, ma mi piacevi davvero Morean, volevo farti mio, volevo avere un compagno con cui condividere la nostra lunga vita. Ma poi, dopo che ti creai, capii che avevo commesso un errore. Io non ero in grado di essere il tuo maestro, avrei voluto, ma non potevo, non ne ero capace. "
" Quindi ho ragione a dire che mi hai trasformato solo per un tuo capriccio. Cos'altro potrebbe essere, altrimenti? Non so ancora se devo ringraziarti o no. "
Non c'era rancore nelle parole di Morean, ormai erano passati quattrocento anni da quella sera e il tempo per il risentimento era finito. Era solo amareggiato. Avrebbe voluto tanto avere una guida, un maestro che gli insegnasse a gestire l'essere che era diventato, che gli dicesse di non avere paura perché era una cosa naturale e si sarebbe abituato, col tempo. E invece se l'era dovuta cavare da solo, aveva dovuto capire da solo in cosa si era trasformato, quanto era pericoloso per lui e soprattutto per gli altri che gli stavano intorno.
" Ti ho sempre sorvegliato, Morean, ero vigile e attento i primi tempi, ma avevo paura ad avvicinarmi a te. Sentivo che in te era nata una forza particolare, e ne ero orgoglioso. Ma sono stato un vigliacco a lasciarti andare. "
" Mi sorvegliavi? Quindi tu eri lì vicino a me e io non lo sapevo, non ti sentivo. "
" Si. Per un certo periodo di tempo, un giovane vampiro non può sentire il suo procreatore, ma io c'ero. Ho cercato di aiutarti in anonimo, non volevo che tu sapessi della mia esistenza. "
Ed era vero. Nikolas lo aveva seguito i giorni dopo la sua "nascita" ultraterrena. Si teneva sempre a distanza, ma lo voleva vedere. Morean era rimasto nei boschi, gli alberi gli fornivano la protezione di cui aveva bisogno, ma di giorno doveva trovare un nascondiglio più sicuro, un riparo dai raggi del sole. A quei tempi la sua pelle di vampiro era fresca e tenera e avrebbe preso subito fuoco alla luce del giorno. Ora Morean iniziava a ricordare qualcosa, frammenti di ricordi di quella vita primitiva che aveva vissuto in quegli anni.
Non erano ricordi suggeriti da Nikolas, almeno su questo Nikolas era stato onesto. La mente di Morean aveva bisogno degli stimoli giusti per far riaffiorare quelle antiche memorie.
Ora ricordava anche quanto avesse sofferto quando i suoi genitori mortali avevano scoperto la scomparsa di Morean, sentire la loro sofferenza amplificata dai suoi nuovi poteri di vampiro. Era un dolore assopito nel corso del tempo, non potendo ricordare niente, non ricordava neanche quella parte di storia.
Quella sera, dopo il morso di Nikolas, Morean non era più tornato a casa e i suoi genitori, il giorno dopo e per molti giorni seguenti, avevano battuto tutte le zone circostanti la città, ogni radura, ogni bosco e foresta, accompagnati da ottimi cani da caccia. Degli amici erano venuti a dare una mano nelle ricerche, si erano persino calati in burroni per trovare il loro figlio perduto o quello che ne era rimasto. E lui aveva assistito a tutto ciò, lui che ormai era divenuto un mostro disumano, era rimasto nascosto nella boscaglia più fitta e aveva pianto lacrime amare, angosciato e distrutto nel vedere i suoi genitori morire di crepacuore. Avrebbe tanto voluto andargli incontro per sollevare i loro animi da quella terribile agonia e dire che stava bene, che era vivo e che dovevano smettere di preoccuparsi. Ma non poteva farlo, non era più il loro figlio di un tempo e se si fosse fatto vedere, in quello stato di bestia preistorica in cui si trovava, loro ne sarebbero rimasti scioccati a vita. Così si era allontanato col cuore a pezzi. Era meglio lasciar credere che lui fosse morto da qualche parte, che poi era la verità, perché Morean era morto davvero, anche se continuava a vivere.
Poi un giorno, un po' di tempo dopo questi tristi avvenimenti, Morean aveva deciso di andarsene via da quel posto e fu in quell'occasione che Nikolas lo perse completamente di vista.
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Morean Il Vampiro
VampireParigi, fine 1800. Un incontro inaspettato fra un vampiro dai modi gentili e una ragazza di buona famiglia cambierà le loro vite. Per sempre. Dovranno affrontare pericoli mortali e nemici, risolvere misteri ed inganni, ma non saranno soli. Nascerann...