Capitolo 10

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Il giorno dell'esame era arrivato ed Isabel quella mattina si era svegliata di buon umore. Si sentiva pronta, si sentiva carica, si sentiva invincibile. Grazie a Jimin era riuscita a prepararsi al meglio e ora quell'esame non le creava più ansia.

Uscì da casa e, visto che era una magnifica giornata piena di sole, decise di non prendere l'autobus ma di usare la bicicletta. Sin da quelle prime ore del mattino, il sole riscaldava piacevolmente l'aria e la leggera brezza primaverile profumava l'aria di fiori di ciliegio. Adorava quel periodo dell'anno, non faceva più tanto freddo e le temperature miti invogliavano a stare all'aria aperta.

Prese la bici, che nel frattempo aveva fatto riparare, e pedalando con molta più calma della settimana prima, si avviò sulla strada che portava all'università.

Arrivata a destinazione parcheggiò la mountain-bike negli appositi spazi ed entrò nella facoltà. Fuori dall'aula, dove avrebbe sostenuto l'esame, c'erano altri studenti che aspettavano il proprio turno. Molti erano agitati e nervosi e ripassavano freneticamente i propri appunti, ma lei no, lei si sentiva sicura di se stessa come non lo era mai stata.

Finalmente venne il suo turno.

Prima di aprire la porta ed entrare nell'aula fece un respiro profondo seguito da un sorriso sicuro ed entusiasta. Sarebbe andata bene, ne era certa, sicuramente sarebbe riuscita a migliorare quel voto.

Quando gli esaminatori finirono di interrogarla, si guardarono negli occhi l'un l'altro facendo cenni di assenso con la testa. Poi il presidente della commissione d'esame prese parola rivolgendosi ad Isabel con aria soddisfatta.

-Trenta e lode signorina- le disse con un sorriso -Ne sia orgogliosa e, se continua così, vedrà che nel suo futuro ci sarà una carriera prestigiosa.

Isabel ringraziò con un sorriso smagliante alzandosi dalla sedia, salutò cortesemente tutti i presenti inchinandosi e uscì dall'aula. Era euforica e non vedeva l'ora di dirlo a qualcuno, primo fra tutti Jimin.

Mentre andava a recuperare la bicicletta mandò un messaggio a Sun-Hee per metterla al corrente dell'esito ottenuto, visto che quest'ultima aveva tempestato la sua chat con una fila interminabile di "Allora?". Doveva risponderle o non le avrebbe dato pace con conseguente rimprovero da finta offesa per averla ignorata.

Spedito il messaggio non passarono neanche venti secondi che le arrivò la sua risposta.

"Ti odio".

Isabel sorrise, sapeva cosa intendesse con quell'affermazione. Se fosse stata lì era certa che l'avrebbe stritolata in un abbraccio per quanto fosse contenta per lei.

"Anch'io" le rispose.

Infilò il cellulare nella sacca, montò in sella alla bici e a velocità sostenuta si diresse verso la sede della Big Hit. Appena arrivò, nella frenesia di raggiungere la sala prove, la lasciò cadere alla meno peggio contro il muro.

Entrata nella sala individuò Jimin che stava guardando il cellulare non accorgendosi del suo arrivo. Corse verso di lui e gli si fiondò addosso ringraziandolo ripetutamente, stringendolo in un abbraccio che gli fece perdere l'equilibrio.

Jimin cadde all'indietro portandosi con sé quella specie di onda d'urto che l'aveva appena travolto. Stralunato ridacchiò silenziosamente per qualche secondo, poi le sorrise dolcemente alzandole il mento con l'indice in modo da poterla guardare negli occhi e le disse con voce calda: -Di cosa piccola? Non lo devi neanche dire.-

Isabel si staccò da Jimin e si rialzarono da terra.

-Dobbiamo festeggiare!- disse tutta felice -Ti voglio a cena a casa mia. Ti preparerò un menù tutto italiano visto che ti piace tanto.-

Andeer |Jungkook ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora