Capitolo 27

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Jimin partì per Seoul due giorni dopo l'incontro con Isabel, come aveva detto a Lorenzo. Partì da solo, lei non l'aveva raggiunto in albergo come sperava. L'aveva aspettata fino all'ultimo, fino a che l'aereo non decollò lasciandolo demoralizzato per aver fallito la sua "missione". Si chiedeva se quel ragazzo avesse riferito ad Isabel l'ubicazione dell'hotel in cui aveva soggiornato; l'aveva visto molto protettivo e non poteva escludere che avesse omesso di dirle dove poteva trovarlo. Si era pure chiesto se fosse lui il ragazzo che Isabel aveva cominciato a frequentare, il che avrebbe spiegato il perché di quella omissione ma non poteva essere certo di nulla, quello che stava pensando erano solamente pure illazioni. Una sola era la realtà: Isabel non sarebbe mai più tornata a Seoul.

Era rientrato a casa e aveva attraversato silenzioso il salone rinchiudendosi nella sua stanza. La sua aria abbattuta aveva parlato da sola e i suoi compagni non gli chiesero nulla osservandolo tacitamente passare davanti a loro.

-Non tornerà- aveva detto il mattino seguente, dopo che furono trascorsi diversi minuti dall'essersi seduto sullo sgabello dell'isola della cucina, fissando il suo caffè senza aver nessuna voglia di berlo. Nessuno parlò, intorno a quel tavolo regnava il silenzio, e tutti avrebbero continuato a non fare domande vedendolo fortemente provato dall'esito di quel viaggio.

***

Era passata già una settimana dal ritorno di Jimin e nessuno parlava ancora dell'argomento. Un senso di rassegnazione pervadeva ormai in casa Bangtan ed era inutile intavolare qualsiasi discorso che non avrebbe portato a niente e non avrebbe cambiato la situazione.

Il campanello d'ingresso suonò e Taehyung richiamò gli altri a raggiungere la cucina. -Ragazzi, sono arrivate le pizze!- gridò per farsi sentire da tutti mentre apriva la porta contando il denaro necessario per pagare il fattorino.

Quando alzò gli occhi dal portafogli per porgere le banconote lasciò cadere tutto a terra lanciandosi ad abbracciare la persona che non era decisamente il fattorino delle pizze.

-Iaia!!! - esclamò a gran voce attirando tutti all'ingresso esultanti e felici dell'inattesa comparsa di Isabel alla loro porta. Sun-Hee era uscita fulminea dalla stanza di Hoseok al sentire Tae gridare il nomignolo con cui chiamava la sua amica e urlando di gioia si era fiondata su di lei abbracciandola così stretta da toglierle il respiro.

L'entusiasmo, però, si smorzò quando Isabel li informò che si sarebbe trattenuta in Corea solo per una settimana. Giusto il tempo per sistemare alcune cose in sospeso come la disdetta del contratto d'affitto, le dimissioni effettive dalla Big Hit e raccogliere le sue cose che aveva lasciato nell'appartamento.

Sun-Hee era ripiombata di nuovo nello sconforto nel sentire quale era il motivo per cui Isabel si trovasse lì ma non voleva darsi per vinta e avrebbe fatto carte false per farla rimanere almeno fino alla fine dell'estate. -Ok, ma come prima cosa devi andare da Jungkook- le disse, sperando che rivederlo sortisse in lei l'effetto che sperava.

Isabel aveva promesso a Sun-Hee che sarebbe andata da Jungkook l'indomani mattina poichè, vista l'ora, era molto probabile che l'orario di visita fosse già finito. Taehyung si era offerto di accompagnarla ma lei rifiutò dicendo che avrebbe preferito andare da sola. La clinica privata, dove Jungkook era ricoverato, distava un paio di chilometri da casa sua e voleva fare una passeggiata su quelle strade che, in quei pochi mesi di permanenza, aveva imparato a conoscere.

-Camminerò con te- aveva insistito lui anche se sapeva bene di non poterlo fare: il rischio di essere riconosciuto era troppo alto e già per ben due volte la BigHit aveva dovuto barcamenarsi per coprire i gossip su una presunta relazione con lei.

Nel frattempo erano arrivate le pizze che aspettavano e la invitarono a restare per cena. Più che un invito risultò essere un obbligo perchè non vollero assolutamente sentire un rifiuto da parte sua.

Andeer |Jungkook ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora