Andeer |Jungkook ff

Capitolo 32

Il cellulare che teneva sul comodino vibrava insistentemente ed Isabel, aprendo mezza palpebra per guardare l'ora sulla sveglia, mugugnò infastidita mettendo la testa sotto al cuscino per attutirne l'importuno, seccante, continuo ronzio. Avrebbe desistito prima o poi quel maleducato che aveva l'indecenza di chiamare alle 6:00 di domenica, chiunque egli fosse. Ma a quanto sembrava, il maleducato non aveva intenzione di mollare l'osso ed Isabel, spinta più che altro dalla curiosità di dare un nome a quel rompiscatole, si alzò di scatto mettendosi seduta a gambe incrociate sul letto afferrando indispettita il dispositivo.

Chi altri poteva essere se non lui?

-Jungkook!... Spero che tu abbia una scusa più che valida per chiamarmi a quest'ora!-

-Oh... Ciao amore e buongiorno anche a te!- la salutò lui con voce vispa e squillante.

Eccolo là. Troppi zuccheri anche stamattina.

Era trascorso un mese da quando Isabel e Jungkook si erano finalmente ritrovati e il ragazzo, da quel giorno, sembrava posseduto dal dio della gioia. Sembrava che nulla potesse scalfire il buonumore che permaneva indissoluto in lui. Solo una cosa lo impensieriva: Isabel sembrava voler evitare di arrivare a "quel punto" con lui.

-A cosa devo l'alzataccia Jungkook?- gli chiese sbadigliando ributtandosi distesa di traverso sul letto.

-Preparati che passo a prenderti fra mezz'ora. Oggi ti porto al mare- esordì gaio e pimpante.

-Cosa? Al mare? Lo sai che non possiamo farci vedere insieme in pubblico- gli rispose lei allibita. -E poi, lo sai che la domenica la voglio trascorrere con Jeykey.-

-Uffa però!!!... Preferisci quel cavallaccio a me!- si lamentò sbuffando -Non hai idea della fatica che ho fatto per farmi dare il permesso per portarti in una spiaggetta dimenticata da Dio fuori Busan. Saremo soli, o quasi, il che neanche mi dispiace se nel caso volessimo fare qualche giochetto piacevole- aggiunse con tono malizioso.

Isabel alzò gli occhi al cielo e ormai rassegnata alle sue manie di protagonismo accettò di andare al mare con lui facendosi però promettere di fare tappa da Jeykey al ritorno.

Mezz'ora aveva detto. Doveva sbrigarsi se voleva farsi trovare pronta al suo arrivo. Si alzò e si infilò dritta in bagno dove fece una doccia veloce e indossò una maglietta e un jeans sopra il costume. La depilazione non fu un problema e non le diede alcun pensiero poichè aveva l'abitudine di mantenersi sempre in ordine per ogni evenienza. Uscita dal bagno mise in uno zainetto tutto quello che le potrebbe servire e due teli mare in microfibra, poco voluminosi e facili da trasportare. Già supponeva di vederlo arrivare con unicamente il costume da bagno, che non poteva dimenticare visto che lo avrebbe avuto addosso.

Dopo poco più di mezz'ora dalla chiamata, Jungkook suonò al citofono e tutto elettrizzato annunciò il suo arrivo ad Isabel che scese in strada dopo alcuni minuti.

Non si aspettava però di trovarlo in sella alla sua moto. Del veicolo se ne era perso traccia dopo l'incidente e la madre si augurava che fosse finita ridotta in un cubo di lamiere accartocciate da qualche autodemolitore. Nessuno sapeva che invece i suoi compagni si erano preoccupati di farla recuperare e l'avevano fatta rimettere a nuovo dal loro meccanico e carrozziere di fiducia. E nessuno aveva detto a Jungkook che la sua moto era là ad aspettarlo pronta a mettersi in strada con lui. Così, quando quella mattina Jungkook scese in garage per raggiungere la sua auto, si ritrovò di fronte la bella sorpresa e si voltò commosso al ridacchiare dei suoi compagni che lo avevano seguito per non perdersi la scena e si trovavano ora dietro di lui a spiarlo facendo tutti capolino con la testa dalla porta d'ingresso.

Jungkook buttò loro le braccia al collo e li ringraziò ripetutamente mentre piangeva come un ragazzino avendo avuto l'ennesima conferma che i suoi compagni di gruppo non erano solo compagni ma qualcosa di più che va oltre anche all'amicizia. Ed ebbe consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a stare senza di loro.