Lego la giacca alla mia vita, mentre appoggio la testa contro alla parete dell'ascensore per riprendere fiato.
Batto un piede, sentendo una stretta allo stomaco.Appena le porte si aprono, non vedo nessuno per il piano.
Raggiungo il suo ufficio, notando che la porta è socchiusa.
Sta guardando fuori dalla vetrata, mentre fuma una sigaretta.«Ehi» dico, per attirare la sua attenzione su di me. Mi guarda, sorpreso.
«Sei venuto davvero?»
Faccio spallucce, mentre gli sforzo un sorriso e lo raggiungo. «Sono felice che tu sia bene.»
Abbasso gli occhi sulle sue mani, ma pare che non abbia preso a pugni niente e nessuno.Ha la camicia con alcuni sbottonati, mentre tiene la sigaretta con le dita. La spegne e sospira, mentre mi guarda.
«Sei bellissimo, bambolino.»Si lecca le labbra e afferra i miei fianchi, per scontrare la mia schiena con la vetrata.
Abbassa la testa, cercando la mia bocca mentre infilo le dita tra i suoi capelli e lo guardo negli occhi.«Nessuno era mai corso per me.»
«Io non sono nessuno» rispondo, in un sussurro. «E se per impedirti di farti male devo correre per la città, allora lo faccio.»
«Chi è il più forte tra noi, Kookie?»
Respira pesantemente e sfiora le mie labbra con le sue. «Sei tu. Perché io sono dipendente da te.»Mi bacia, facendo scontrare le nostre lingue e tira il mio corpo verso il suo mentre il bacio si consuma e mi fa mancare il respiro.
«Se mi lasci, mi ritroverò in un buio ancora più oscuro di quello in cui stavo prima di incontrarti. Se ti perdo, perdo me stesso.»Ansimo, appena appoggia le labbra sul mio collo. Alzo la testa e stringo i suoi capelli.
Mi guarda e stringe i denti, tornando a baciarmi. Stringe le mie natiche, facendomi mettere le gambe ai suoi fianchi e morde la mia bocca.
Gemo, appoggiando una mano contro al vetro sentendolo mordere e succhiare la pelle del mio collo.Stringo la sua camicia, ansimando.
Fa incontrare i nostri occhi, portando una mano sulle mie guance e stringendole.
Sogghigna, per poi baciarmi e camminare verso la sua scrivania.Butta a terra, le cose che c'erano sopra come se non gli importasse che possano rompersi e mi fa sedere.
Divarica le mie gambe, standoci in mezzo e alza la mia testa e lecca la mia pelle.«Qualcuno ti ha toccato?»
Mi mordo il labbro. «Un ragazzo mi ha chiesto di scopare.»
M guarda di scatto e sorride, divertito.
«Cristo, Kookie, potresti essere seriamente la causa della rovina di un uomo.»
«Sono la tua?»Stringe i miei fianchi, tirando il mio corpo contro al suo. «Soprattutto quando mi sfidi.»
Tiro la sua cintura e lo guardo negli occhi.
«Voglio che mi scopi fino a quando non avrai smesso di pensare» sussurro, per poi leccarmi le labbra.
Infila la lingua nella mia bocca, mentre mi sbottona i pantaloncini.
Slaccio la sua camicia e passo le mani sul suo petto, sfioro la sua pelle con le dita e accarezzo le sue spalle nude.Appoggia le labbra sul mio collo e respira pesantemente, con le dita che abbassano le spalline della mia canottiera.
Mi mordo il labbro, appena lecca i miei capezzoli e stringe le mie natiche.
La sua lingua segue i miei tatuaggi, fino al piercing al mio ombelico.Alza la testa per guardarmi, sul suo viso si fa spazio un ghigno nel frattempo che gioca con il mio intimo.
Infilo le dita tra i suoi capelli, tenendo i miei occhi nei suoi e inclino la testa di lato.«Compiacimi.»
Stringo il bordo della scrivania, mentre metto i piedi su di essa e apro le gambe.
Lo guardo, che torna a leccare la mia pelle e abbassa i miei slip.

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STRIP
FanfictionJungkook è tutto ciò che un ragazzo di vent'anni non dovrebbe essere: uno stripper. Lo è da quando era un ragazzino, per aiutare la sua famiglia che vive nei problemi economici da quando il padre è morto. Lui è sicuro di sé, arrogante, testardo e...