Gli schiavi dell'Amazzone [BTS X READER]

Capitolo 22

Capitolo 22

ANNO:1256 a.C.

Luogo: Porto su di una città del Mediterraneo 

Mese: Febbraio

Periodo: poco prima del periodo dell'accoppiamento.

[Dal capitolo precedente]

Hermes, ridacchiando, legò un braccio intorno alla vita della fanciulla avvincendola a sé mentre le diceva: "A quanto pare sei famosa mia signora...gli umani sono sempre stati strani e sempre lo saranno!"

"Io...io non ho capito" fu l'unica cosa che riusciva a dire la fanciulla ancora scioccata da tutto quello che era appena successo.

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In pochi minuti il capitano urlando parole incomprensibili fece sgobbare l'intera ciurma solo per far preparare gli alloggi per i suoi preziosi ospiti, nel mentre vi era una T/n ancora confusa che non comprendeva come l'amico guerriero era riuscito a far ottenere tale servizio dal capitano, che osservandolo precedente da lontano non pareva tanto disposto nel parlare con persone estranee.

La piccola carovana si stava radunando piano piano di fronte alla passerella che li avrebbe fatti salire a bordo, quando T/n stava conversando con i tre responsabili di tali avvenimenti, per capire come avevano fatto ad ottenere così tanto apprezzamento nei loro confronti da parte di Menfreth, una voce li interruppe. "Mia signora dell'ovest la nave sarà pronta tra qualche tempo e dopo che vi sarete imbarcati salperemo alla volta delle terre d'oro, (L'Egitto) se vi serve qualsiasi cosa vi prego di dirmelo che ve lo farò avere. Sapete condivideremo lo stesso pavimento e cibo per qualche settimana, quindi è meglio andare d'accordo immediatamente."

L'amazzone nel momento in cui stava per rispondere a quelle frasi di gentilezza, una persona la precedette ponendosi di fronte alla sua figura. "La nostra signora desidera solo riposare, aver sempre cibo fresco di qualità, prodotti per la pulizia del corpo e abiti puliti! Medesima cosa per noi mio amico...se no sai cosa ti aspetterà. Ti pagheremo bene non temere..." L'uomo sorridendo da orecchio a orecchio fece due o tre inchini uno dopo l'altro e scusandosi tornò a svolgere le sue mansioni.

Gli occhi dei presenti si ingrandirono a dismisura non aspettandosi una grande disinvoltura nel dare gli ordini da parte di colui che aveva appena parlato. Quest'ultimo, soddisfatto di ciò che aveva appena fatto sogghignando, si voltò verso gli amici trovandoli con espressione sorprese.

"Che c'è?!...Ho qualcosa in faccia?...oppure tra i denti?!! NOOO NON DITEMI CHE HO QUALCOSA TRA I DENTI!" urlava il povero Hoseok mentre tentava di capire cosa non andava su di lui, ma fermò le ricerche quando sentì Namjoon ed Hermes sghignazzare.

"Non ricordavo che Hoseokie potesse mettere così tanta paura alle persone..."sussurrò la giovane ancora ferma nella posizione di qualche minuto prima, ovvero con le mani aperte verso Taehyung e Marco Lusio.

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Salita a bordo della grande imbarcazione egiziana ella venne condotta dal capitano all'interno di una delle cabine più grandi, dopo quella del proprietario della nave, costei si stupì di così tanta magnificenza. "A me bastava anche una piccola cabina capitano" "MA NOOO...mia signora gli dei ci hanno donato la vostra presenza e quindi siete degne di tale bellezza. Vi ho fatto preparare anche un piccolo altare per la venerazione della dea Iside, ecco vi lascio riposare...partiremo tra pochi istanti."

Ella appena udì la porta essere chiusa fece un lungo sospiro e delicatamente appoggiò il mantello su una delle poltroncine presenti seguito dal piccolo borsello che indossava sotto la cintura. Tuttavia quando stava per spogliarsi per poter indossare qualcosa di più comodo dell'armatura, si ricordò che non aveva chiuso a chiave la porta in legno, così mentre afferrava con un gesto felino la chiave posta su di un mobiletto alla sinistra dell'entrata nella mente riecheggiava un solo pensiero; -Speriamo che i reali d'Egitto ci possano aiutare, in teoria secondo i miei calcoli...ne Merenptha ne la Grande Sposa reale dovrebbero essere in viaggio per qualche campagna militare-.