Gli schiavi dell'Amazzone [BTS X READER]

Capitolo 25

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IG personale: _theanjoline_

Capitolo 25

ANNO:1256 a.C.

Luogo: Mare Mediterraneo

Mese: fine Febbraio

Periodo: poco prima del periodo dell'accoppiamento.

[Dal capitolo precedente]

"He-hermes...v-vuole rapire lo hyung?!" [...]

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Mattine, pomeriggi, notti, albe e tramonti trascorrevano normalmente; stranamente quei momenti erano per lo più di tranquillità, cosa ai marinai alquanto strana, siccome erano abituati ad imbattersi nei contrabbandieri almeno tre o quattro volte nel percorso del viaggio. Dettaglio che non sapevano era che T/n ed Hermes avevano creato un sigillo, il quale aveva il compito di nascondere e di proteggere l'imbarcazione da eventuali disagi. Ciononostante questa buona volontà i due non si erano ricordati che gli Dei dell'Olimpo stavano cercando, senza sosta, i sette intrusi.

Jungkook, da giorni era sempre chiuso in se stesso, parlava raramente e lo sguardo era sempre perso nel vuoto, però quando tornava "nel mondo reale" era quando decideva di sedersi vicino a Seokjin, per poi non lasciare il suo fianco nemmeno un minuto. Se ve lo state chiedendo? Si, anche per andare in bagno. Il maggiore tra i due aveva tentato più volte di capire cosa non andasse nel moro, ma costui non gli dava risposta, così stufandosi di perdere tempo per nulla Seokjin aveva deciso di lasciar fare a Jungkook ciò che voleva. Evidentemente era a disagio a parlare di ciò che gli era successo.

Questo strano atteggiamento per i primi tempi era stato ignorato, ma i suoi compagni di gruppo dopo qualche giorno iniziarono a notarlo sempre più, infatti avevano tentato di domandargli il motivo di questo suo comportamento anomalo. Però anche quella volta ci fu il silenzio più totale da parte di Jeongguk.

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Jimin, quella mattina si trovava in coperta, seduto in un angolo insieme a Marco Luisao  e stava imparando ad affilare al meglio la propria spada usando solamente della selce, i presenti ogni tanto gli lanciavano degli sguardi incuriositi perché, costoro, per contorno era la prima volta che incontravano una persona dai tratti asiatici. I marinai, infatti, erano affascinati dalla bellezza e dalla raffinatezza delle movenze dei sette quando svolgevano le lezioni di combattimento, tenute da Hermes e Marco Lusio. Dopotutto erano invidiosi del fatto che precedentemente non avevano mai ricevuto degli insegnamenti su tale materia. Comunque, mentre si svolgevano tali lezioni, T/n era seduta a lato che gli osservava sorseggiando di tanto in tanto birra dolce.

Anche loro volevano imparare, siccome fin da piccoli la maggior parte aveva aiutato il padre o il nonno a navigare per le calme acqua del Nilo. Ad usare correttamente le armi erano solo i soldati, mentre i contadini imparavano lo stretto necessario, ovvero ciò che gli serviva per sopravvivere in caso di attacco da animali feroci o contrabbandieri; ma la maggior parte delle volte presi dalla paura e dal panico finivano con l'essere uccisi, o in certi casi massacrati nel peggior dei modi.

T/n, da sotto il suo avvolgente ed elegante mantello notava gli sguardi interessati a ciò che stavano insegnando il consorte e l'amico, dunque per evitare che si creassero in futuro delle piccole rivolte aveva deciso di addestrare lei stessa quegli uomini. All'inizio erano scettici nel sottomettersi ad una donna, ma ella dopo aver sconfitto con poche mosse colui che si definiva "il più bravo nel maneggiare una spada", i presenti si inchinarono chiedendo di aiutarli ad apprendere il più possibile. Ella sorridendo annuì togliendosi il mantello che le copriva la figura, lo gettò di lato e facendo segno con la spada ai presenti di prenderne una, iniziò a tenere una classe base di autodifesa.