Capitolo 29

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Gli schiavi dell'amazzone

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Capitolo 29

ANNO:1256 a.C.

Luogo: Mare Mediterraneo - Terre d'Egitto

Mese: fine febbraio

Gli occhi del dio, successivamente si spostarono sul ragazzo, diventando luminosi come due saette e dalla bocca uscì solo una parola: «Muori!» e quando il fulmine stava per colpire il giovane, costui dalla paura improvvisa si immobilizzò nel posto in cui si trovava, «JIMIN!!!» da dietro i suoi amici urlarono il suo nome e certi tentarono di corrergli incontro; ma una figura nera, che comparve all'improvviso, li bloccò dove si trovavano, perché creò in pochi attimi un muro che avvolse i presenti, facendo di conseguenza bloccare anche Zeus, il quale con un braccio tentava di togliersi l'arma ma con scarsi risultati mentre con l'altro guidava il fulmine, che si dissolse perché costui rimase stupito da chi si trovò di fronte a lui.

«Non toccare mia figlia e i suoi sottoposti!» esclamò un individuò dalla pelle scura, dalle sembianze umane ma con il volto di uno sciacallo.

Zeus ghignò dicendo: «Il grande Anubi ha deciso di presentarsi al mio cospetto! Che onore...» mentre quest'ultimo parlava altre gocce di sangue uscirono dalla bocca, perché piano piano il veleno stava circolando in corpo, rendendolo piano piano sempre più debole.

«Ma non mio!» rispose freddamente colui che era stato interpellato dal padre degli dei greci.

Namjoon osservò l'entità egizia con occhi spalancati, erano pieni di ammirazione mentre dalla bocca spalancata a causa dello stupore diceva: «Che regalità! Che poteri!» Seokjin sentendo ciò che stava dicendo il giovane guardò prima lui per poi passare ad osservare il dio dell'oltretomba egizio, restando anche lui sorpreso dalla regalità che costui emetteva mentre con le mani creava due portali. Successivamente trasferì lo sguardo verso gli otto, che nel contempo erano restati in disparte ad osservare ciò che stava accadendo. Dunque, egli annusandoli, percepì su di loro il profumo della figlia, così facendo comparire su una mano uno scettro disse: «Andate! Vi ritroverete nel mio tempio a Saqqara» le persone interessate senza aggiungere altro corsero dentro il portale, erano come sotto un'incantesimo, ma prima di scomparire dall'altra parte puntarono un ultimo sguardo su di T/n, la quale li stava osservando con un volto sofferente ma allo tempo sorridente. «ANDATE! METTETEVI IN SALVO!» urlò la domina con le ultime forze rimaste, ma tale frase stava per bloccare sul ponte sia Hoseok che Jimin, perchè le volevano dare una mano a liberarsi da tale tortura, ma la forza divina di Anubi stesso li aveva bloccati per poterli condurre in salvo dall'altra parte. «Grazie al cielo ora sono in salvo» sussurrò la donna abbassando il capo verso il ponte perché stava per perdere i sensi.

In seguito con un semplice gesto il dio egizio richiamò a sé Hermes, il quale era ancora occupato nello sconfiggere l'ultima figura mitologica rimasta, la quale si era rivelata più difficile da abbattere rispetto all'Idra. Dunque lo gettò dentro ad un altro portale ed infine, sotto agli occhi di Zeus sciolse le catene attorno alla giovane, bruciandosi a sua volta le mani per poi prendere tra le proprie braccia il corpo semi cosciente della figlia e scomparire nel portale dove aveva lanciato poco prima il marito della donna.

Prima che esso si chiudesse i due udirono la voce possente del padre dei dei greci urlare: «T/N non è finita!! Ci rivedremo e morirai!» Detto ciò sulla barca egiziana tutto tornò normale, perchè i soldati e le figure mitologiche si trasformarono in polvere, costoro vennero trasportate da forze superiori nuovamente all'Olimpo mentre Zeus decise di isolarsi su di un suo tempio per riprendersi da quella fallimentare battaglia. Il suo orgoglio era stato ferito, soprattutto era stato tradito da uno dei suoi tanti figli, Hermes, era uno dei suoi nascituri più fidati siccome portava tutti i suoi messaggi agli altri dei, ma da quando aveva maritato la giovane T/n non era più stato lo stesso; siccome da stare sempre al servizio del padre, era passato a stare maggiormente con la sposa e a trasportare le anime dei morti da Ade. Persino quest'ultimo aveva iniziato ad accettare la presenza del nipote, siccome condividevano tante cose, tra cui Hermes era conosciuto come dio degli scherzi e dell'imbroglio. Tuttavia una cosa che non si può negare al giovane era che da quando si era unito a T/n le era sempre stato fedele e i due si erano sempre aiutati nel momento del bisogno, cosa alquanto strana da parte degli dei. Siccome nella mitologia erano descritti come persone che andavano un po' con tutti, sia donne che uomini. Infatti la maggior parte delle altre entità superiori credeva che T/n avesse fatto qualche rituale o qualche incantesimo in modo da legare a sé per sempre il giovane; così da non farlo cadere in tentazione, per esempio, dalla bellezza della dea Afrodite.

Gli schiavi dell'Amazzone [BTS X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora