Gli schiavi dell'Amazzone [BTS X READER]

Capitolo 27

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Capitolo 27

ANNO:1256 a.C.

Luogo: Mare Mediterraneo

Mese: fine febbraio

Periodo: poco prima del periodo dell'accoppiamento.

[Dal capitolo precedente..]

[...] Marco Lusio stava per alzare la mano per dare il segnale di muoversi a Jimin, ma una voce li fermò facendogli congelare il sangue nelle vene. «Jungkookie...Lusio? Cosa ci fate li dietro? State giocando a nascondino?!....ANCHE IO VOGLIO GIOCARE!» Gli occhi di Jimin si ingrandirono a dismisura sentendo quello che aveva appena detto l'amico.

«Non ci posso credere...» furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Lusio in preda alla disperazione.

**

Da poco distante...

Zeus, mentre stava facendo il terzo grado ai propri figli udì una seconda voce a lui non familiare, infatti bloccò il discorso che stava facendo Hermes con una mano, iniziando così a setacciare con lo sguardo da cima a fondo la zona da dove era provenuta tale voce. Quando T/n si accorse di ciò che stava facendo l'uomo incominciò ad innervosirsi, creò presa dal panico con i suoi poteri uno scudo intorno ai giovani, sperando che Zeus non se ne fosse accorto nel mentre, perché aveva fatto il tutto tenendo le mani dietro la schiena, quando il marito si era posto di fronte e lei e nel mentre tentava di riportare l'attenzione del padre a lui. Però sapeva che quest'ultimo non era stupido e quindi se voleva l'avrebbe scoperta in pochi attimi, tuttavia sperava che la fortuna voltasse dalla sua parte; dopotutto lo era stata fino ad ora, non le poteva mancare di certo ora.

Tuttavia, quando Zeus si stava spostando per tornare alla postazione iniziale, i suoi "teneri e carinissimi" animali domestici iniziarono ad avvicinarsi annusando sempre più rumorosamente nella direzione dei loro amici, causando la formazione di altre gocce di sudore freddo che iniziarono a scendere dalla fronte fino alla zona lombare della spina dorsale della giovane. «fa che non se ne accorga! Fa che non se ne accorga!» era l'unica cosa che i due giovani stavano pensando in quel momento, ma Hermes comprendendo la situazione di svantaggio in cui si trovavano in quel momento creò l'innalzamento di onde immense, le quali sovrastarono la nave, gettando i presenti a terra; a dando il tempo necessario ai fuggitivi di tornare sottocoperta e lasciare il luogo come se nulla fosse accaduto.

Qualche minuto prima...

I sette uomini, non capivano cosa stava per accadere, in realtà non comprendevano l'atteggiamento dell'intero equipaggio, era in tensione e dopo che le porti del ponte in coperta furono sigillate da fuori i marinai si erano riuniti tutti all'interno di una grande stanza a pregare, e quando i poveri passeggeri avevano tentato di unirsi a loro per comprendere e per informarsi sul da farsi, le persone in modo "gentile" li chiusero la porta in faccia senza pensarci due volte. «Yahhh! IO SONO WWH you know! Come osate chiudermi la porta in faccia?!! Vi manderò tutti quanti all'inferno!» Seokjin di minuto in minuto si alterava sempre di più, tanto che stava per colpire la fina porta in legno con una torcia infuocata, la quale serviva all'illuminazione degli stretti corridoi. Hoseok e Namjoon presero le braccia del maggiore bloccandolo, mentre Yoongi afferrava l'oggetto incriminato riponendolo nel suo posto originale.

Quando si allontanarono da dove non erano ben graditi, si diressero nuovamente verso le loro cabine, tuttavia camminando si accorsero che mancava qualcuno all'appello. Namjoon si sbatté una mano in fronte dicendo sottovoce con un tono alquanto disperato: «quando mai cresceranno quei marmocchi? T/n ci aveva detto di stare qua sotto per la nostra sicurezza e quei due alla fine fanno sempre di testa loro...ugh!». Non avendo neppure il tempo di concludere la frase, che una mano sicura si posò sulla spalla del leader, richiamando all'attenzione di uno dei componenti del gruppo. «Nam...dov'è Taehyungie?» domandò con voce preoccupata Yoongi, mentre si voltava a destra e a sinistra tentando di trovare con lo sguardo l'amico, pensando che costui si era fermato qualche metro prima ad osservare qualcosa per lui "fantataerioso"; era il termine che usava Taehyung per indicare degli oggetti con forme particolari oppure utensili che lui solitamente non usava, come per esempio una pentola. Per costui era una cosa aliena, e quando la doveva utilizzare in qualche modo slittava tal compito o a Jeongguk oppure a Seokjin, sapendo che costoro erano molto più bravi di lui ai fornelli.