Gli schiavi dell'Amazzone [BTS X READER]

Capitolo24

Capitolo 24

ANNO:1256 a.C.

Luogo: Mare Mediterraneo

Mese: fine Febbraio

Periodo: poco prima del periodo dell'accoppiamento.

[Dal capitolo precedente]

[...] "Speriamo che il viaggio vada per il meglio" esclamò la donna mentre si stendeva sulla propria branda dopo ore di lavoro.[...]

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"Prega gli dei e vedrai che andrà tutto per il meglio" esclamò Hermes mentre si spogliava degli abiti e con la sua magia creava una piccola vasca dove potersi lavare.

"Sei serio?...-alzando il volto vide la scena e rimase incanta dal corpo scultoreo del consorte-devi proprio lavarti qua?" chiese la donna mentre si stendeva nuovamente imbarazzata sul letto.

"Davvero piccola ti imbarazzi per così poco? ti ricordo che i primi tempi in cui ci eravamo maritati stavamo più tempo nudi che vestiti...poi hai deciso di viaggiare e così non è più stato!" rispose con tono duro il dio mentre entrava nella vasca appena creata.

Ella percepì il rimorso crearsi all'interno di sé, dopotutto Ermes aveva ragione ad rinfacciarglielo, sentiva che nella voce del marito erano presenti note di rabbia mista a delusione; così dopo aver fatto un profondo respiro si alzò e con pass incerto si avvicinò all'uomo, in seguito di mise in ginocchio circondando circondando con le proprie braccia il suo collo. Il corpo del giovane fece un piccolo sussulto stupendosi dell'azione, nel mentre era già seduto all'interno della grezza vasca, ella iniziò a porre diverse scuse e ogni tanto gli lasciava dei baci bagnati.

Ad un tratto il dio capendo la situazione della giovane sospirò e voltando il volto tanto da poterla fronteggiare le disse: "Sai che non potrei mai restare arrabbiato con te piccola...so cosa provi ancora per n/b ancora dopo tutti questi secoli. Ti concedo di stare nelle sue vicinanze e di pensare spesso a lui finché staranno con noi, dopo li dovrai superare...E' dura, lo comprendo, però è un passo che devi compiere mia amata" La donna avvolta improvvisamente dallo sconforto sto a gioia, dovuta dall'immensa comprensione che aveva Hermes nei suoi confronti, annuì sorridendo, dopotutto non poteva nascondere i sentimenti repressi per secoli in un angolino del suo cuore.

Dopo aver fatto compagnia al consorte in vasca, ella si era stesa nella branda per poter rilassare le gambe, che erano rimaste in tensione per tutto il tempo. I suoi pensieri erano offuscati da sentimenti romantici, i quali piano piano stavano tornando a galla mettendola a disagio ogni volta che conversava con i componenti del gruppo. Tentando di non pensarci si girò più volte sul letto sperando di trovare una posizione confortante, ma in quel momento le sembrava di avere il fuoco sotto la schiena e quindi l'unica cosa che riusciva a fare era sbuffare.

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Passarono delle ore e il cielo si era fatto scuro, le stelle risplendevano in cielo creando varie costellazioni. I marinai, di turno, a passo lento passeggiavano avanti ed indietro per il ponte e ogni tanto tremavano a causa delle brezza notturna, la quale faceva comparire per pochi secondi la pelle d'oca; essendo costoro persone del sud erano abituati a temperature molto più elevate.

Mentre camminavano per il pontile, ad un certo punto, un delizioso profumino inebriò le loro narici, piantarono a terra i talloni e con il naso iniziarono a capire da dove esso provenisse. L'acquolina in bocca si stava formando, era tanta, dovettero ingoiarla più e più volte per frenare quel languirono e brontolio che si era formato nello stomaco. Gli uomini presenti scambiandosi una veloce occhiata, abbandonarono le loro postazione assunte da poco più di due ore e mezza, per dirigersi sottocoperta così da poter recuperare dei marinai novellini per sostituirli. Diciamo che non mangiavano da quasi un'intera giornata, quindi la loro fame era più che giustificata. Ora vi starete chiedendo il motivo per cui tali uomini non si cibavano! Perché? La causale era molto semplice, il cuoco non era un granché. Il pasto era sempre lo stesso ed era insipido, di certo su un'imbarcazione mercantile mischiata con militari non si poteva di certo richiedere un banchetto pari a quello dei reali, ma almeno pretendevano che il cibo avesse un sapore.