Gli schiavi dell'Amazzone [BTS X READER]

Capitolo 34: Taehyung ***

Parole: 2912 

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Capitolo 34

ANNO:1256 a.C.

Luogo: Terre d'Egitto→ Saqqarah

Mese: inizi di maggio

03-05-1256 a.C.

Quella mattina, gli uccelli in cielo cinguettavano felici e il vento faceva cantare le foglie, creando così una dolce melodia. I capelli di Taehyung, i quali avevano una grande crescita corvina, si spostavano nella direzione che comandava l'aria. Si poteva dire che avevano quasi vita propria, egli era riuscito a fare un codino nella parte superiore del cuoio capelluto, così da poter vedere meglio ciò che lo circondava e non avere il fastidio dei capelli di fronte agli occhi. L'uomo quel giorno decise di riposarsi da tutti quegli allenamenti e dalla formulazione di tattiche contro gli Dei che molto probabilmente avrebbero dovuto affrontare a breve. Aveva paura, tanta paura.

Ne era consapevole, le sue mani ogni tanto tremavano e del sudore freddo si formava sui palmi; voleva scappare, voleva rifugiarsi in un posto dove avrebbe potuto vivere in pace senza doversi preoccupare di nulla. Ciononostante questo desiderio, sapeva bene che aveva dei doveri da svolgere e da portare a termine, era ben cosciente dell'immenso debito che doveva ripagare a T/n. Li aveva salvati senza esitare un attimo, li aveva tolti dalla povertà e dalle frustate della schiavitù.

Dalle labbra uscì un profondo respiro e portando la testa lievemente indietro mentre reggeva il peso della parte superiore del proprio corpo sulle braccia, una figura gli si avvicinò di soppiatto attaccando le proprie labbra a quelle del giovane. Quest'ultimo in un primo momento non si rese conto di quello che stava accadendo, però quando percepì una lingua calda leccargli il labbro superiore aprì di scatto gli occhi, vedendo Dioniso sopra di lui che gli sorrideva. «YAHHHH cosa fai?!!!» urlò Taehyung mentre portava una mano alla bocca e tentava di togliersi i rimasugli di saliva del dio greco. La divinità iniziò a ridere così tanto da doversi sedere e tenersi la pancia.

«HAHAHA moscerino...non sai che nell'antica grecia tutti andavano con tutti...codesta cosa viene chiamata divertimento!» il ragazzo in risposta ruotò gli occhi al cielo.

«Nel mio secolo non è così, ci sono persone che ancora lo fanno, ma a me non piace andare insieme a persone che non conosco...perciò lasciami solo!»

«Non sai quello che stai dicendo...»

«Invece lo so benissimo!» rispose il guerriero mentre si alzava e scendeva tramite una scala dal tetto del tempio di Anubis, nel scendere, però, ripensava alle parole del Dio ma tutto ciò che fece fu ruotare nuovamente gli occhi al cielo mentre tentava di eliminare dalla propria mente il pensiero di quel bacio, a suo avviso, piuttosto viscido.