«Tu non vai da nessuna parte...non senza di me almeno»
Una frase che racchiude perfettamente il rapporto fra Serena e Carlos.
Per entrambi non è stato facile e non sarà facile vivere nel mondo della Formula1, soprattutto quando le loro strade si inc...
Sometimes I hate every single stupid word you say Sometimes I wanna slap you in your whole face There's no one quite like you, you push all my buttons down I know life would suck without you At the same time, I wanna hug you I wanna wrap my hands around your neck You're an asshole but I love you And you make me so mad, I ask myself Why I'm still here, or where could I go
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18 maggio 2022
«Sere c'è una festa al Ca'. Mi raggiungi?»
E quando la mia migliore amica Marta mi ha fatto questa domanda, non ci ho pensato due volte a saltare in macchina e raggiungerla nella discoteca più grande e famosa di Sassuolo. Sono sempre stata uno spirito festaiolo e certamente non mi tirerò indietro nemmeno sapendo che domani mattina avrò un volo alle 7:00 per Barcellona.
Nel mio babydoll dress nero, accompagnato dai ricci biondi raccolti in un chignon basso e delicato, varco la porta della discoteca, facendomi investire dalla musica spagnola e le luci stroboscopiche. Inspiro a pieni polmoni, sentendo l'adrenalina e la spensieratezza salire in me; sono poche le cose che amo, e una di queste sono le feste a tema spagnolo, mi gaso se sento il reggenton e mi calo nella parte sensuale quando partono i pezzi latino-americani.
«Ora capisco perché ti fanno sempre entrare!» urla Edoardo, il classico amico gay che ogni ragazza vorrebbe avere, avvicinandosi a me. Il suo petto, luccicante per la crema con i brillantini di Victoria Secret, è messo in evidenza da una camicia nera, sbottonata sui primi tre bottoni.
«Questo vestito ti fa delle tette da paura!» gli dà corda Marta, assecondando il movimento che Edo sta facendo fare ai suoi fianchi, a ritmo di musica, tenendogli le mani sulla vita.
Come ad ogni festa che andiamo insieme, e a cui loro ripetono che ho un bel "davanzale", mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo; Non è certo il mio seno a permettermi di entrare alle feste, essere Serena Siena Genè, figlia del grande Marc Genè, ha molti benefici e, egoisticamente, non me ne privo quando sono consapevole che dovrò affrontare un weekend di gara e lo stress mi consumerà. So che è eticamente sbagliato utilizzare la propria notorietà per raggiungere qualsiasi scopo si vuole raggiungere, che sia una serata in discoteca o una sveltina dopo degli shottini al bar, ma ne ho bisogno e i miei amici lo sanno bene.
«Potreste anche venire con me questo weekend, siamo a Barcellona, nella mia metà patria» mi lamento, iniziando a ondeggiare i fianchi, sotto le note di Chantaje. Sono anni, forse quattro, che cerco di convincerli a venire a vedere un Grand Prix, ma loro hanno avuto il coraggio di rifiutare anche quelli di Monza e Monaco-Montecarlo.
«Non metterò piede in un circuito nemmeno se me lo chiedesse Daniel Ricciardo» fa sapere Edo, riservandomi sempre lo stesso esempio. E io mi ritrovo a ridacchiare, perché di Daniel Ricciardo si ricorda bene, anche se di Formula1 non sa assolutamente nulla.
