capitolo ventuno, parte 2.

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Dimmi cosa sei venuta a fare
Se vuoi restare oppure andare via

Ma quanto pesa la malinconia
Ma quanto costa dire una bugia
Come un dipinto nella notte ti verrò a cercare
Per te giuro ho sceso forse un milione di scale
Afferrami la mano prima di cadere
Tutti i girasoli adesso son fiori del male.


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2 novembre 2022

pov Carlos

Vedo dalle sue mani tremolanti l'agitazione che Serena sta provando e ancora di più dal momento in cui mi è caduto il bicchiere perché cercavo di allontanarmi da lei. Si abbassa per cercare di rimediare al danno fatto ed immediatamente copio i suoi movimenti, infondo sono stato io a far macello. Mi premuro che non si faccia del male con i pezzi di vetro, ma non faccio in tempo a finire la frase che immediatamente le sue mani si tingono di rosso. Mi alzo insieme a lei e provo a seguirla verso il bodyguard, ma immediatamente si volta verso di me.

«Lo hago sola (faccio da sola)» tuona, mentre i suoi occhi si trasformano in due fessure.

«Ti accompagno» riprovo a convincerla, facendo un passo verso di lei, ma ancora una volta mi respinge.

«Voy sola (vado da sola)» sottolinea duramente.

Detesto essere in questa situazione, odio doverle stare lontano e non poterla aiutare. So che non è nulla di grave, ma quando si tratta di Serena il mio cervello smette di funzionare, al minimo problema che le si presenta, sale la preoccupazione. Mi avvicino a Edo, Med, Tuki e le mie sorelle, che hanno assistito alla scena senza proferire parola, mi limito a sedermi sui divanetti chiari aspettando il ritorno della spagnola. Malgrado gli sguardi intimidatori delle sue migliori amiche, cercano di rassicurarmi che tutto si risolverà per il meglio, le serve solo del tempo, ma non ne abbiamo, tra qualche giorno io andrò via e sicuramente lei sparirà senza dire nulla, di nuovo. Ana mi abbraccia forte, mentre tengo fisso lo sguardo verso la direzione in cui si è dileguata quella piccoletta bionda, che mi ha intasato la vita dal primo giorno che l'ho vista, ed è proprio in quel punto che la vedo ritornare con qualche cerotto in più sulle dita, ma non sola. È lui, di nuovo. È Hamilton.

«Che cazzo ci fa quello qui!?» sbotto immediatamente, facendo girare tutti gli occhi verso di loro, che stanno conversando tranquillamente. In realtà Lewis sembra sorridere più del dovuto, mentre Serena sembra solo voler scomparire. Sa che la sua presenza qui, considerando che ci sono anche io, non è una buona cosa.

«Dio...» esordisce Edoardo, mentre si porta una mano sul viso per la disperazione. E ha ragione, tutte le altre volte mi sono trattenuto, ma questa potrebbe andare a finire male se non decide di andarsene.

Giovani Wannabe ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora