Baby, I'm dancing in the dark
With you between my arms
Barefoot on the grass
Listening to our favourite song
When you said you looked a mess
I whispered underneath my breath
But you heard it
Darling, you look perfect tonight...
20 giugno 2022
Ho pregato sia Carlos, sia Charles di lasciarmi in hotel e di non trascinarmi a questa festa, ma loro hanno insistito. Secondo quanto mi hanno detto mentre percorrevamo le vie di Montreal, la mia presenza era obbligatoria. "Non si può festeggiare senza la migliore amica del pilota" aveva aggiunto Charles, forse usando un po' a sproposito quel migliore amica. E poi non era la prima volta che Carlos c'entrava uno stupidissimo secondo posto in gara. Stupidissima seconda posizione di cui io, però, sono comunque infinitamente orgogliosa.
«Serena!» Carlos mi distrae dai miei pensieri.
«Dimmi» sorrido, portando il calice di champagne alle labbra. Carlos resta qualche secondo a osservare la mia azione, ma poi si decide a parlare.
«Andiamo in terrazza?»
Aggrotto la fronte «Sei ubriaco nemmeno a metà serata?» lui scuote la testa e ridacchia.
«Sono serio Serena» si avvicina, passando una mano sul mio braccio.
«Ma è buio».
Lui sorride e afferra la mia mano «Ti sbagli» e mi trascina su per le scale a chiocciola.
Arrivati sulla terrazza, al contrario di ciò che avevo pensato, rimango veramente stupita. È semplicemente bellissima la vista che si ha su tutta la Metropoli, si vedono tutte le luci dei grattacieli, segno che le discoteche più mondane stanno dando delle feste, e il porto è tutto illuminato dalla meravigliosa luce che proviene dalla grande ruota panoramica. Se poi si sposta lo sguardo più avanti, nella lontananza del mare, come fosse un secondo cielo con altre miliardi di stelle, si possono catturare tutte le lucettte degli yatch.
«Bello, no?» sussurra Carlos, appoggiando la sua giacca sulle mie spalle.
«Molto.» sorrido come una bimba «Sono rari i posti cosi» continuo, stringendomi nel profumo dello spagnolo. Biscotto.
Il silenzio torna sovrano e Carlos si stringe a me, avvolgendo il mio corpo con le sue braccia sicure. Rimaniamo nella totale pace per minuti indistinti, ogni tanto le sue mani accarezzano la mia pancia, causandomi milioni di brividi, e altri istanti sono le mie mani a cercare il suo corpo, finendo per poggiarsi sulle sue. È una strana situazione, proprio come altre vissute in questo ultimo periodo, ma non mi importa, ho smesso di pensare che sia tutto così strano il giorno in cui mi ha dato quel bacino sulla fronte. Perché farsi pare mentali, magari rovinando tutto, quando la cosa più semplice è vivere e lasciar vivere? Prendila con filosofia, mi avrebbero detto Edo e Tuki, se solo gli avessi raccontato di questi ultimi avvenimenti.
«Nena?» spezza il silenzio.
«Dimmi» lui appoggia la testa sulla mia, ma non dice nulla. «Oi» ma nulla, resta zitto. E allora decido di non insistere, di lasciargli il tempo e lo spazio di pensare a ciò che gli frulla nel cervello.
La posizione fra noi due non cambia, io fra le sue braccia e lui che mi stringe forte, come se potessi andarmene da un momento all'altro. Mi piace la sua presa, mi fa sentire piccola e protetta...soprattutto protetta. Ma questo da quando lo conosco, è stata una reazione immediata, è come se Carlos avesse un potere su di me, ma positivamente, solo con un abbraccio è capace di farmi stare meglio e nemmeno so se lui ne è al corrente. Non che ci voglia una scienza applicata per rendersene conto, mi sciolgo completamente nelle sue braccia, ma mai dire mai, è sempre e comunque Carlos Tonto Sainz Junior.
«Tra 10 giorni c'è Silverstone» esordisce dopo qualche minuto «Non vedo l'ora» continua, accennando un piccolo sorriso. Lo sento.
«Ne sono felice» sussurro, senza azzardarmi a girarmi. Finirei sulle sue labbra talmente siamo vicini.
«Sento che succederà qualcosa» aggrotto la fronte, decisamente confusa, ma lui si affretta a chiarire il concetto «Qualcosa di positivo, Serena» sorrido, non posso farne a meno.
«Come mai questa sensazione?» domando, sinceramente curiosa.
«Non saprei» slaccia l'abbraccio, girandomi verso di lui «Ma lo sento alla bocca dello stomaco e qualcosa dovrà pur significare» annuisco e gli sposto una ciocca del suo folto ciuffo corvino.
«Non importa cosa significa. Ciò che conta è che tu la percepisca» ammetto, perdendomi in quelle pozze ambra che si ritrova.
Carlos mi guarda. Sorride e mi guarda con quello sguardo che sa tanto di "sei una delle cose migliori della mia vita", e quel suo sguardo mi uccide perché davvero vorrei essere qualcosa del genere per lui, ma forse non lo sono e non lo sarò mai. Lui ha bisogno di me, e questo lo so bene, ma non ha bisogno di me in quel senso. Sono solo io e la situazione non cambierà. Io e Carlos non potremmo mai essere più di quel quasi amici che siamo stati dal primo momento in cui ci siamo visti, però va bene, non devo pensarci, l'importante è che Carlos sia nella mia vita e che io sia nella sua. Non importa in che modo siamo parte dell'altro, ciò che conta è che ci siamo, c'eravamo e ci saremo per sempre.
«A che pensi?» sussurra, afferrando i miei fianchi.
«A noi.» Carlos sorride. Sorride come poche volte l'ho visto fare.
«E cosa siamo noi, Nena?».
Alzo le spalle «Quasi amici» lui scoppia a ridere. E che risata.
«Allora, quasi amica, che ne dici di ballare?»
«Ballare?» lui annuisce.
«È partita Perfect. Balla con me» e mi cinge la vita con più decisione, iniziando ad ondeggiare a tempo di musica.
Iniziamo a muoverci lentamente, con le punte delle scarpe che si toccano ad ogni oscillazione ed io mi sento un po' più piena, perchè sto iniziando a condividere un nuovo ricordo con lui. Carlos sorride. Non posso vederlo, ma sento le sue labbra inclinarsi in un sorriso contro la mia testa.bChiudo gli occhi stringendolo un po' di più e se possibile un po' più vicino. Prendo fiato perchè mi gira la testa, ma non è una buona idea, il suo profumo mi invade le narici e la testa mi gira ancora di più. Continuiamo a fingere di ballare
senza parlare, ma in realtà stiamo solo muovendo i piedi in modo abbastanza penoso. Sono sicura che, però, sia la miglior scusa per non staccarsi. Oramai questa connessione ci ha fottuto testa e cuore.«Serena?»
«Mh?»
«Sei una delle cose migliori della mia vita» il cuore mi fa una capriola a quelle parole. Non me le aspettavo.
«Carl-» le sue labbra si poggiando dolcemente sulle mie, ma per poco. Un semplice e piccolo bacio a stampo.
«Shh» accarezza la mia guancia. «Fa parlare me, ok?» annuisco, ormai incapace di formulare qualcosa di senso compiuto «Eres perfecta esta noche.» sussurra e poi torna sulle mie labbra, in un bacio molto più intenso di quello precedente.
Ok Carlos.
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Giovani Wannabe ~Carlos Sainz~
Romance«Tu non vai da nessuna parte...non senza di me almeno» Una frase che racchiude perfettamente il rapporto fra Serena e Carlos. Per entrambi non è stato facile e non sarà facile vivere nel mondo della Formula1, soprattutto quando le loro strade si inc...