capitolo dodici.

2K 58 0
                                    

De todo escapamos
Juntos ver el sol caer

Vamos pa' la playa
Pa' curarte el alma
Cierra la pantalla
Abre la Medalla
Todo el mar Caribe
Viendo tu cintura

Vamos pa' la playaPa' curarte el almaCierra la pantallaAbre la MedallaTodo el mar CaribeViendo tu cintura

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


14 luglio 2022

Mallorca. Questa è la nostra meta per i prossimi giorni, prima di ripartire per il GP di Francia. Carlos ha insistito affinché accettassi l'invito di passare quattro giorni nella sua casa al mare e, dopo mille tentativi, ho ceduto e detto sì a quella pressa. Alla fine va tutto a mio vantaggio; non devo tornare a Sassuolo, quel buchetto di città non mi manca per nulla, stacco dal lavoro, mi rilasso nella fresca aria Spagnola, vado a qualche festa, bevo qualche buon alcolico, la piña colada già mi manca e, perché no, mi beerò della vista di Carlos senza maglietta. Sfiderei qualsiasi ragazza a non volerlo guardare quando è senza maglietta. Un'impresa impossibile.

«Te gusta?» arriva Carlos, portando i nostri zaini.

«Guarda che ci sono già stata» lui mi fa la linguaccia e mi spinge nella piscinetta che c'è in veranda.

«Ma sei scemo!» urlo, tornando a galla.

«Fa caldo» si butta anche lui e inizia a schizzarmi. Nella veranda rimbombano solo le nostre risate, vanno a tempo, creando una melodia perfetta.

«Vieni qua» mi prende per i fianchi, tirandomi a se «Dico davvero, te gusta?» torno seria e annuisco.

«Si, è perfetto» commento, facendo scivolare gli occhi lungo tutti i dettagli che caratterizzano la casa. È tutto sui toni del beige e del bianco.

«Un poco como tù» accarezza i miei fianchi.

Istintivamente abbasso lo sguardo, sono abbastanza in imbarazzo, non credo di essere ancora abituata a sentir dire queste cose a Carlos. Certo, non è sicuramente il primo complimento che mi fa, ma è il più diretto e sincero, lo vedo dai suoi occhi che lo pensa davvero, sono grandi e luminosi solo come quando vede qualcosa che gli piace tanto ed è davvero un brutto inganno, perchè quegli occhioni non sono certo per me. Non so cosa significano i baci che ci siamo dati e il rapporto che abbiamo avuto in Austria, ma certamente non stiamo creando qualcosa. Io e lui non saremo mai nulla.

«Non sono perfetta» sussurro, divincolandomi dalla sua presa. Dobbiamo mantenere le distanze.

«Che succede, Serena?» scuoto la testa ed esco dalla piscina. Sto cominciando a pensare che sia stata davvero una pessima idea venire in Spagna con lui, «Serena?» mi giro dalla parte opposta e sospiro.

«Vado a sistemare la roba» faccio per entrare in casa, ma lui si piazza davanti la porta, «Spostati Carlos» lo ammonisco, senza però guardarlo negli occhi. So che cederei.

«Puedo saber lo que te quitan?» ripete, facendomi una carezza sul braccio. Lo scosto velocemente.

So che a fare così lo sto ferendo, si capisce dal modo in cui ha ritratto la mano e si è irrigidito, portando le braccia lungo i fianchi e i pugni stretti, ma non possiamo davvero continuare a fingere che non sia successo nulla fra di noi, già non sarebbe dovuto succedere, saremmo dovuti rimanere quasi amici, ma a fare così stiamo peggiorando ancora di più le cose. Continuare a fare i fidanzatini e fingere che non sia assurdo rovinerà ancora di più il rapporto instabile che abbiamo.

Giovani Wannabe ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora