«Tu non vai da nessuna parte...non senza di me almeno»
Una frase che racchiude perfettamente il rapporto fra Serena e Carlos.
Per entrambi non è stato facile e non sarà facile vivere nel mondo della Formula1, soprattutto quando le loro strade si inc...
I know I'm not that strong I just wanna hear you Saying, "Baby, let's go home" Let's go home Yeah, I just wanna take you home Hold on, I still want you Come back, I still need you
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10 luglio 2022
《No...no, no, no...no》
《Take it easy. Are you OK?》
《Get me out of this fucking car》
《Now they do, you stay calm》
《It's on fucking fire!》
《Carlos, calm down!》
Lancio le cuffie contro uno degli schermi e mi alzo in preda ad un attacco di panico. Carlos, per 58 giri, ha fatto una gara senza macchie, guardando le spalle a Charles, spingendo al massimo per andare a prendere Verstappen e provare a completare una doppietta tutta Ferrari. A 13 stramaledettissimi giri dalla bandiera a scacchi, mentre già potevamo pregustare un po' di vittoria, si è dovuto piegare al cedimento netto della sua power unit. Ha letteralmente preso fuoco, costringendolo ad accostare poco fuori dal circuito. Adesso è li, in una delle vie di fuga, e si vede che sta tentando di agevolare il recupero della macchina, messa in folle e in salita non resta ferma senza il suo piede sul freno, se uscisse immediatamente dalla vettura questa scivolerebbe verso il basso, con il rischio di tornare pericolosamente in pista. Sotto gli occhi impauriti di tutti, sta tentando di mantenere la calma e di restare all'interno dell'abitacolo fino all'arrivo dei soccorsi, incompetenti che non stanno arrivando. Le fiamme iniziano a farsi violente alle sue spalle e, appena il marshall immobilizza una delle ruote, salta fuori dalla monoposto. Non poteva starci più tempo di quello che c'era già stato, le fiamme lo avevano circondato, avrebbe rischiato di farsi del male.
«È finita» mi riporta alla realtà suo cugino «È tutto finito.» continua, attirandomi in un abbraccio. E io lo stringo forte, iniziando a piangere, perché ho avuto tremendamente paura, «Sta bene Sere» mi accarezza i capelli.
«Guarda Sere» interviene Rupert, indicandomi gli schermi «Sta tornando qua» e ora solo un pensiero gira nella mia mente; Devo andare da lui.
Come una pazza, inizio a correre. Corro per tutto il maledetto paddock, perché i box sono dannatamente lontani dal motorhome. Corro perché, pur sapendolo sano e salvo, la mia paura è ancora alle stelle. Devo correre perché sento il bisogno di prenderlo e stringerlo nelle mie braccia. Corro perché devo essere certa che lui è davvero uscito da quella morte su quattro ruote. E sono anche senza fiato, eppure quando lo vedo li, all'entrata del mortorhome, che cammina a testa bassa, girato di spalle, con il casco in una mano, la balaclava e i guanti nell'altra, non bado al dolore, semplicemente accellero il più che posso. Lo raggiungo stremata. Lui si è già girato, si è accorto di me quando ho volutamente lasciato cadere il PC per terra, spaccandolo. Ma non importa.
