capitolo trentadue.

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And they said that we can't be together
Because, because we come from different sides
You (you), you are (you are) my universe

And I (I) just want (just want) to put you first
And you (you), you are (you are) my universe
And you make my world light up inside
My universe (doo-doo, doo-doo).

And I (I) just want (just want) to put you firstAnd you (you), you are (you are) my universeAnd you make my world light up insideMy universe (doo-doo, doo-doo)

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15 febbraio 2023

Batto freneticamente il piede sul pavimento cerato dell'ospedale, senza smettere di fissare la porta d'entrata del reparto maternità, l'appuntamento con la ginecologa, per la prima visita della gravidanza, era fissata per 20 minuti fa e Carlos ancora non è qua. La dottoressa mi ha permesso di aspettarlo, facendo passare davanti la ragazza che era dopo di me, ma se si va avanti di questo passo finirò per fare da sola la visita, poi però a casa gliele faccio vedere le stelle, ma non come vuole lui, bensì gliele mostro a suon di mestolate in testa. Sapete che bel firmamento, altro che conservatorio e telescopi. Nell'attesa che quella scimmia azteca del mio ragazzo arrivi, mi accarezzo dolcemente quel poco di pancia che si inizia ad intravedere, è così strano pensare che qua dentro c'è il frutto di tutto quello che io e Carlos abbiamo passato e ancor più assurdo pensare che fra sette mesi circa potremo stringerlo fra le nostre braccia. Spero davvero che tutto vada bene, perché la nocciolina che mi cresce dentro non mi fa mai sentire sola e mi ci  sono già affezionata.

«Aquí estoy! (Eccomi!)» sobbalzo sulla sedia, troppo assorta dai miei pensieri.

«Carlos?» lo guardo preoccupata, notando i capelli più disordinati del solito e una striscia nera sullo zigomo.

«Lo siento amor, se que llego tarde, pero el auto no arrancó y Caco no me contestó! Traté de hacerlo yo mismo y tuve éxito, pero llegué tarde y realmente lo intenté. Excedi el limite de vel... (Scusami amore, so di essere in ritardo, ma la macchina non è partita e Caco non mi ha risposto! Ho provato a farlo da solo e ci sono riuscito, ma ero in ritardo e davvero ci ho provato. Ho superato il limite di vel...)» gli tappo la bocca con una mano e sorrido, divertita da tutta la situazione.

«Cállate Carlos. Estas straparlando» ridacchio, notando le altre coppie che si sono girate a guardarci, ci osservano confuse, ma con un sorriso sulle labbra, come se trovassero tenera questa situazione.

«Me perdí la visita, ¿no? (Mi sono perso la visita, non è vero?)» nei suoi occhi si vela uno strato di tristezza e lacrime.

«Vuoi stare tranquilo, por favor?» sussurro, pulendogli via dal viso quello che ora so per certo sia grasso del motore «Non sei in ritardo por a nada, ti ho voluto aspettare.»

Sta per ribattere, ma la voce della dottoressa lo blocca, «Ragazzi...tocca a voi» Carlos mi stringe una mano e io, immediatamente, mi sento più sicura.

Giovani Wannabe ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora