capitolo ventidue.

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Vivo ogni secondo come l'ultimo secondo
Credo in poche cose ma ci credo fino in fondo

Amo irresponsabilmente tanto che non riesco a smettere
Sinceramente
Io rifarei tutto, i passi falsi e litigare
Fare di una macchina la casa in cui abitare
Stringerti ed avere la certezza che ti sto per perdere
Un'altra volta
Stupendo fino a qui.


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9 novembre 2022


«Tenemos que far veloce» lo raccomando, legando le braccia intorno al suo collo.

«Amo la velocidad» sorride, sollevandomi da terra.

La porta dell'infermeria dell'aeroporto è chiusa a chiave e ci siamo solamente io e Carlos. Lui mi appoggia sul lettino e mi spinge in avanti, facendo scontrare i nostri bacini, tanto che sento quanto è eccitato, e lo sono anche io, lo sono davvero tanto. Siamo troppo impazienti per spogliarci completamente, ci avventiamo l'uno sull'altra spostando semplicemente qualche indumento; Carlos si abbassa i pantaloni, raccattando il preservativo dalla tasca, e io mi sposto gli slip da sotto la gonna, aspettando che lui torni fra le mie gambe. Lo osservo mentre strappa la bustina argentata con i denti, e i miei ormoni fanno una capriola per quanto è sexy e eccitante. Infilata la protezione non ci pensa due volte e mi penetra lentamente, facendomi sentire centimetro per centimetro il desiderio che ha di me. Ma poi non c'è più nulla di lento, Carlos poggia una mano dietro la mia schiena e una sul mio fianco, spingendomi ancor di più verso di lui, i nostri corpi si muovono all'unisono e i gemiti sono rumorosi, complice il fatto che inizio ad assecondare le sue spinte per fargli capire che quello è il punto giusto. Per fortuna siamo in un settore dell'aeroporto abbastanza deserto, perchè il controllo ci sta scappando e gli ansimi stanno crescendo. Alzo gli occhi e li punto in quelli di Carlos, lucidi e dilatati per l'eccitazione del momento, poggio una mano alla base del suo collo e imprigiono le sue labbra nelle mie, mordendogli il labbro inferiore. Ci siamo quasi, lo sento nelle scariche di calore al ventre e dalle spinte del tutto irregolari di Carlos. Quando raggiungiamo l'orgasmo, mi accascio su di lui e Carlos mi stringe forte, lasciando qualche bacino fra i miei capelli.

«Dobbiamo andare, Serena» sussurra al mio orecchio, facendo passare le dita fra le mie ciocche bionde.

«Prométeme di stare attento en Brasil» lo supplico, mentre lui si rialza i pantaloni. Il sorriso che mi dedica quando torna a guardami mi fa venir voglia di nascondermi in una valigia e andare con lui.

«Torno da te Nena, tengo un plan» aggrotto la fronte e lui ridacchia, «Es una sorpresa, ten paciencia.» annuisco e gli afferro una mano. Devo fargli una domanda importantissima.

Giovani Wannabe ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora