Sono seduta nel mio ufficio e sto ricontrollando le foto che ho fatto dopo aver attaccato la macchina fotografica al computer col cavo. Scorro velocemente con la rotella del mouse e sembrano venute davvero bene. Apro la posta e digito la mail di Angelina nel destinatario. Scelgo le foto venute meglio, quindi quelle con le luci, le inquadrature e i colori migliori, e le seleziono pronta ad inviargliele. Quando clicco sull'areoplanino in alto per spedirle, però, il cellulare vibra sopra la scrivania.
Lo accendo notando sullo schermo una notifica dal gruppo Prema dove ci sono anche i ragazzi.
René: Tra un mese inizierà il calendario per i piloti di formula 2. Tutto il team, apparte i preparatori atletici per gli altri ragazzi ovviamente, dovranno seguirci in Bahrain. Per quanto riguarda Charles e Antonio iniziate a organizzarvi, vogliamo essere là almeno un giorno prima delle prove.
Charles: Ok, René.
Antonio:👌🏻
Kiwi: Noo, ci lasciate già?
Charles: Tranquillo Marcus, penso che James troverà il modo di farti distrarre, vero?
James: Certo! MARCUS TI ASPETTO IN PALESTRA!
Mentre continuano la loro conversazione e René cerca di intromettersi per farli smettere chiudo il cellulare e mi assicuro di aver inviato tutto correttamente prima di uscire dall'ufficio e andare a prendere un caffè alle macchinette.
Arrivata nel corridoio tolgo la cover al cellulare prendendo le monete che mi servono e le infilo nello spazio apposito selezionando la bevanda calda. Mentre il caffè si sta preparando mi arriva la risposta di Angelina che si congratula per la qualità delle fotografie e mi augura un buon continuo di giornata.
Dopo la pausa caffè René ha voluto che andassi a vedere la preparazione delle auto dei piloti di F2, seguendo gli ingegneri e facendo qualche intervista veloce a Charles e Antonio da caricare poi sul profilo principale della Prema. Dopo aver bevuto velocemente la bevanda senza la quale non potrei vivere, torno in ufficio recuperando videocamera, microfono e una luce standard per i video. Cammino a passo svelto verso il cuore della Prema e appena apro la porta il rumore degli ingegneri sulle monoposto e dei ragazzi che chiacchierano tra loro mi calmano. Mi avvicino salutandoli e loro fanno lo stesso, mentre io sistemo su un lato il materiale per le interviste, cercando un bello sfondo sulla sala.
Mezz'ora dopo Antonio e Charles sono già liberi.
Sto ricontrollando quello che sono riuscita a registrare quando il monegasco mi si avvicina con passo felpato.
«Vedo che ti piace qui» incomincia sorridendo e mettendomi a mio agio.
«Sì. È davvero tutto fantastico»
«Sei sicura?»
Probabilmente nota il mio sguardo interrogativo perché riprende a parlare dopo una piccola pausa.
«Che sia davvero tutto fantastico, intendo»
La felicità sul mio volto si spegne improvvisamente, mentre Charles mi fissa con la testa inclinata come a studiarmi coi suoi occhi verdi.
«Beh, ovviamente la sveglia alle 5 del mattino non è il massimo ma...»
«Sai che non intendo questo» taglia corto lui, zittendomi.
Io sposto lo sguardo verso terra, guardando le punte delle mie scarpe.
«Possiamo non parlarne?» gli chiedo, nonostante sappia già che non mi lascierebbe andare via senza dargli la conferma di quello che sospetta.
«Penso che Mike abbia bisogno di te» dico cercando di spostare la situazione su un altro argomento, indicando alle sue spalle.
Lui mi si avvicina ancora e mi rendo conto solo in quel momento che è più alto di me di almeno una decina di centimetri.
«Facciamo un patto» riprende sottovoce «Se ti porto al GP prima della nostra gara poi mi dirai cosa c'è che non va?»
«Pensi che una corsa di formula 1 basti per farmi parlare?»
«Un pass vip non lo si ha tutti i giorni al collo»
Azz, questo non me lo aspettavo.
Sono quasi tentata di assecondarlo. Non ho mai avuto la possibilità di avere un pass vip e camminare per il paddock con un pilota che lo conosce così bene, circondata dai motorhome delle case automobilistiche più importanti e dai campioni che ci corrono mi fa una gran voglia.
«Solo se mi farai avere l'autografo di Hamilton»
Lui aggrotta le sopracciglia e mi guarda con aria sorpresa.
«Non ti pensavo una tifosa Mercedes»
«E infatti non lo sono. Io tengo per chi se lo merita e penso che Lewis sia un pilota straordinario. Secondo solo a Senna»
"E forse a Schumacher"
Lo penso, ma non riesco a dirlo ad alta voce.
«Beh, se è per questo allora io diventerò il tuo pilota preferito»
«Modesto il ragazzo»
«Solo quando mi conviene»
Mi ritrovo a ridere con lui in mezzo alla sala, gli ingneri che lavorano e Antonio poco più in là che scherza con uno di loro.
«Mi aiuteresti a portare tutto in ufficio? Ci ho messo una vita a venire»
«Certo»
Charles si prende sotto braccio il treppiede e la luce, mentre io ho al collo la macchina fotografica e il microfono nella mano destra.
*
| Un mese dopo
Il mio piede non smette di battere a terra.
Guardo l'ora. Mancano solo cinque minuti, poi dovremo fare il check-in, ma di Antonio, Charles e i loro ingegneri personali nessuna traccia.
Sono qui da più di mezz'ora con Angelina, René, Guillaume e gli altri membri quando finalmente da dietro una porta vetrata appaiono quattro felpe rosse.
«Ce l'avete fatta!» mi allungo facendo segno con il braccio per farmi vedere e loro ci raggiungono.
Antonio è senza fiato, probabilmente ha corso; Charles tiene le mani sulle spalline dello zaino e cerca di riprendere aria. Si toglie il cappellino sistemandosi i capelli per poi guardarmi e sorridere.
«Dai muoviamoci» ci sprona Angelina «Il tempo non è mai abbastanza»
*
Non vedo l'ora.
Non vedo davvero l'ora!
Sono in macchina con Charles che mi sta portando al paddock dove staremo per tutto il pre-gara per poi spostarci nel garage dell'Alfa Romeo per assistere al GP.
«Sei emozionata?»
«Non puoi capire quanto!» strillo felice guardandolo mentre guida.
«Ti avrei portato al garage Ferrari, ma era tutto pieno...»
«Tranquillo, è già un regalo enorme» mentre pronuncio queste parole il mio sguardo torna sulla strada davanti a noi circondata da file di alberi.
Le ruote sotto di noi sembrano impercettibili, forse grazie alla sua guida perfetta o solo per via degli ammortizzatori di ultima generazione, e il rombo del motore quando il piede del monegasco preme sull'acceleratore mi rilassa le orecchie.
«Sai, non sono mai andata ad un vero gran premio»
Lo sento al mio fianco guardarmi per un attimo per poi far tornare gli occhi sulla strada.
«Da piccola sono solo andata alle gare dei kart. Ho sempre sognato di salirci sopra, ma mia sorella me l'ha sempre vietato»
«E come mai?»
Sospiro ripensando all'incidente di mia madre, agli occhi di mio padre e mia sorella.
All'incidente di Michael e agli occhi di Mick.
«Ero piccola, ricordo poco... Eravamo io e mia sorella a casa, da sole. Mio padre era uscito in fretta senza dirci niente. Solo di stare tranquille, che sarebbe tornato presto. Erano passate diverse ore, ma non si era ancora fatto vedere. Nostra madre intanto stava tornando dal lavoro»
Sento qualcosa che mi spinge a piegare il viso verso il basso.
«O almeno, era quello che pensavamo stesse facendo»
Deglutisco a vuoto perché mi manca la saliva.
«La sera abbiamo scoperto che era stata vittima di un incidente»
Lo guardai.
I miei occhi azzurri si tuffarono nel verde dei suoi.
E fortuna che eravamo fermi ad un semaforo, altrimenti saremmo rimasti in mezzo alla strada a fissarci.
«Maggie ha avuto sempre paura. La velocità non l'è mai piaciuta»
Torno a guardare avanti, mentre la luce del semaforo diventa verde, ma non riesco a rendermene conto perché sono concentrata su altro.
Il clacson dell'auto dietro di noi risveglia Charles che sobbalza sul sedile premendo sull'acceleratore.
Passa qualche secondo, il tempo che si riprenda dallo spavento.
«Scusa. Non... non avrei dovuto chiedere»
Io scuoto la testa, lo guardo e sorrido.
«Ormai siamo tutti una famiglia no? Dobbiamo imparare a conoscerci»
*
Il GP è stata una delle cose più belle della mia vita fino ad ora. Ho urlato, tifato, mi sono arrabbiata coi piloti e con gli ingegneri. Ho fatto non so quante foto e Charles è riuscito a farmi avere l'autografo da Lewis.
Ho guardato la premiazione e ho assistito a tutte le interviste.
Da poco Charles mi ha lasciato davanti al camion della Prema, dove si cambiano e si preparano i piloti. Ho mangiato qualche caramella che Angelina aveva gentilmente portato da casa e mi sono seduta su un muretto poco distante da dove si riescono a vedere un paio di curve del tracciato.
Faccio penzolare i piedi nel vuoto e chiudo gli occhi, immaginando di avere tra le mani un volante, in testa un casco e davanti a me il semaforo a quattro luci rosse che annuncia la partenza.
~ ☆ ~
Capitolo di passaggio visto che non sono successe molte cose.
Charles comincia a conoscere meglio Aley e lei sembra dagli fiducia.
Come si metterà com Mick?
♪~ Lo scoprirete solo leggendo ~♪
Però non ci siamo errori di battitura.
Ok ora basta, baci<3
°•Liv
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Cɪʀᴄʟᴇs |𝙼𝚒𝚌𝚔 𝚂𝚌𝚑𝚞𝚖𝚊𝚌𝚑𝚎𝚛|
Fanfiction[IN SOSPESO] Per molti motorsport significa soltanto correre in cerchio su vetture guidate da stupidi ragazzini che occupano le loro giornate sfidando la morte a 300km/h. Per Mick e Aley, invece, anche se entrambi si ostinano ancora a non volerlo c...
