| Quella sera
'Ehi, com'è andata la gara?'
No, non poteva funzionare...
'Angelina mi ha chiesto di dirti...'
Cosa?, si chiese da solo; non doveva dirle niente in realtà, ma Mick già da qualche minuto stava cercando un pretesto per poter parlare con Aley.
'Come stai?'
Forse il modo peggiore per cercare di riprendere i rapporti. Cancellò per l'ennesima volta il messaggio sbuffando sullo schermo, mentre la tacchetta del testo continuava ad apparire e sparire iniziando ad innervosirlo.
Durante la sera era rimasto sveglio con un braccio sotto la testa a guardare il soffitto della camera, mentre il rumore della festicciola che i ragazzi avevano organizzato nella camera affianco, quella di Marcus e Callum, gli impediva di dormire. Allora aveva guardato fuori dalla finestra dove la luna dietro qualche nuvola grigia aveva preso un colore bianco sporco, si era seduto sul materasso, avvicinando le gambe al corpo e poggiando la schiena al muro, poi aveva allungato la mano al comodino e aveva aperto il primo cassetto tirandone fuori il cellulare. Aveva aperto Instagram e, non senza una attimo di esitazione, aveva cercato il profilo di Aley e si era messo a scorrere tra le foto. Una delle ultime la vedeva di spalle, poggiata ad una ringhiera, con la luce che creava un bel gioco di colori sulla sua tuta e di sfondo il circuito del Bahrain. Molto probabilmente scattata da Charles, anche se Mick pensava che Aley gli avesse dato qualche indicazione prima dello scatto per aver ottenuto un risultato così bello.
Gli venne l'idea di scriverle lì, su Instagram, ma decise di archiviarla, sarebbe stato troppo strano e non voleva risultare un maniaco. Aveva il suo numero salvato in rubrica e doveva scriverle con quello.
Aveva appena chiuso il social e riperto WhatsApp quando sentì la porta bussare. Si precipitò giù dal letto e quando aprì davanti a lui si ritrovò Callum.
«Hai finito di fare l'asociale? Vieni hanno portato le pizze»
Mick sfoderò il suo dolce sorriso e si finse stanco poggiandosi alla porta e indicando il letto dietro di lui, mezzo sfatto.
L'inglese lo guardò di sbieco.
«Neanche dieci minuti? Il tempo di mangiare» cercò di convincerlo, mentre, come se avessero organizzato tutto prima, Marcus passò alle sue spalle con i cartoni impilati uno sopra l'altro, l'odore della pizza che si spargeva per tutto il corridoio.
Come si fa a resistere?, pensò Mick.
«Ok, la pizza mi ha convinto»
Si mise il cellulare in tasca e si chiuse la porta alle spalle, mentre Callum gioiva e Marcus cercava di non inciamparsi nel gradino della porta.
Dentro c'erano già gli altri ragazzi seduti al tavolo che aspettavano solo di poter addentare una fetta di pizza calda. Mick si sedette al fianco di Zhou, nell'ultimo posto sulla destra, davanti a lui Callum e subito affianco Marcus che aveva cominciato a dividere le pizze. A lui toccò un pezzo di margherita che, però, fece fatica a mandare giù. Il pensiero di Aley continuava a riempirgli i pensieri, e forse anche lo stomaco.
«Vi va di vederci un film?» chiese Juan quando ebbero finito di mangiare attirando l'attenzione di tutti.
«Che ne dite di Avatar?»
Fortunatamente Callum conosceva i gusti di Mick e ne propose uno che poteva rallegrarlo, nonostante non sapesse ancora cosa gli fosse preso.
«Ci stai Mick?»
Il tedesco a sentire il titolo del suo film preferito si accese improvvisamente.
«L'ho già visto non so quante volte, ma lo adoro»
«Allora vada per Avatar» esultò Marcus alzandosi in piedi e rischiando di rovesciare il bicchiere di Cola addosso a Enzo che sedeva al suo fianco.
«Vado a preparare i popcorn. E tu Marcus vedi non fare casini che poi René si arrabbia con me» lo ammonì Callum raccogliendo i cartoni vuoti e portandoli in cucina, mentre il neozelandese alzava le spalle finendo la sua ultima crosta.
Gli altri ragazzi, compreso Mick, andarono verso la zona giorno e presero ognuno un posto a scelta tra divano e poltrona, accesero il televisore e si preparano per la serata, mentre Callum, in cucina, si allungava verso gli ultimi cartoni.
L'inglese stava raccogliendo le ultime cose quando notò, mezzo nascosto sotto un tovagliolo, un cellulare. Si avvicinò e lo prese in mano capendo che era quello di Mick.
Forse non avrebbe dovuto farlo ma qualcosa lo spinse a controllare cosa stesse facendo il suo compagno di squadra prima che lui arrivasse a tirarlo in po' su. Conosceva la password, così sbloccò lo schermo, ritrovandosi davanti alla chat ancora vuota tra il tedesco e la nuova PR, Aley.
Inizialmente Callum non capì, poi controllò le ultime app aperte dall'amico e, oltre a cose inutili a scoprire cosa lo rendesse giù negli ultimi giorni, trovò Instagram aperto sempre sul profilo di Aley.
E allora qualcosa dentro la testa di Callum iniziò a fare i primi calcoli. Non poteva essere un caso. Due social aperti sempre sulla stessa persona... e lui non credeva nelle coincidenze.
L'inglese andò in cucina, preparò i popcorn e tornò dai ragazzi con una ciotola stracolma.
«Oh, finalmente!» esordì Juan mettendosi a posto sul divano «Vieni dobbiamo solo farlo partire» disse riferendosi al film e facendogli segno di mettersi comodo.
«Prima devo portare fuori i cartoni della pizza. Mick mi aiuti?»
Il tedesco non se lo fece ripetere due volte e si alzò spostando su Juri la coperta che si erano messi sulle gambe. Seguì Callum in cucina, raccolsero i cartoni e si diressero verso la porta.
«Posso chiederti una cosa?»
Stavano scendendo le scale del palazzo quando Callum aveva azzardato una domanda.
Mick aveva solo annuito stando attendo a non inciampare negli scalini.
«Anche se ti sembrerò un po' indiscreto...» e aveva aperto il portone al piano terra «Mi risponderai con sincerità?»
Mick allora si era scurito in viso, ma aveva continuato a seguirlo lungo tutto il vialetto e fino ai bidoni appena fuori, sempre annuendo, ma stavolta con meno sicurezza.
«C'è qualcosa tra te e Aley?»
Mick si era sentito come colpire da un fulmine, una scossa lungo la schiena.
«No» provò a mostrarsi sicuro, scuotendo la testa, ma Callum lo conosceva troppo bene per riuscire a credergli.
«Mick...»
Il suo amico aprì il bidone e buttò i cartoni sporchi, poi gli mise una mano sulla spalla.
«Non devi nasconderti»
Sapeva che gli avrebbe fatto male raccontare, ma era ancora più sicuro che tenere tutto dentro lo avrebbe solo fatto stare peggio, perché la situazione stava andando avanti da troppo tempo e lui ogni secondo che pensava a lei si sentiva esplodere.
Sospirò, poi si decise a parlare.
Gli raccontò tutto.
Dalle loro giornate da bambini, all'incidente della madre di Aley e a quello di suo padre. Dalla sua paura di venire ferito di nuovo, alle decine di chiamate perse da parte di lei e alla loro rottura.
"Rottura" che Mick sottolineò come una delle più dolorose della sua vita, nonostante avesse scelto lui quella strada, quella dell'abbandono, che però preferiva chiamare dell'auto difesa. Perché lui l'aveva allontanata soltanto per paura di poter soffrire ulteriormente.
Callum lo ascoltò come fosse una pagina di diario a cui puoi raccontare tutto e che non ti giudica. Rimase in silenzio finché Mick non ebbe finito di parlare.
Poi tirò fuori il cellulare del tedesco dalla tasca della sua felpa e lo accese, mostrando la chat vuota.
«È arrivato il momento...»
~ ☆ ~
Eccomi con un nuovo capitolo incentrato su Mick, dopo parecchi giorni di assenza.
Vi sta piacendo la storia?
Ma a parte questo...
Cosa ne pensate del GP di domenica?
Di Max campione?
E della penalità di Charles?
Se volete parlarne/sfogarvi/condividere opinioni io ci sono.
°•Liv ♡
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Cɪʀᴄʟᴇs |𝙼𝚒𝚌𝚔 𝚂𝚌𝚑𝚞𝚖𝚊𝚌𝚑𝚎𝚛|
Fanfiction[IN SOSPESO] Per molti motorsport significa soltanto correre in cerchio su vetture guidate da stupidi ragazzini che occupano le loro giornate sfidando la morte a 300km/h. Per Mick e Aley, invece, anche se entrambi si ostinano ancora a non volerlo c...
