9| un Sebastian non poco aggressivo

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Stiamo tornando verso l'ospedale quando nel marciapiede sulla destra io e Seb vediamo un piccolo gruppo di persone vestite di rosso: uno con una bandiera della Ferrari sulle spalle, gli altri due con i cappellini del cavallino rampante e qualcosa sotto braccio, forse un poster o un cartellone mi sembra.
«Sapevo che sarebbero arrivati presto» sospira Seb tornado a guardare la strada «Ma non pensavo così presto» preme sull'acceleratore e io mi devo tenere ai lati del sedile per non sbandare da una parte all'altra.
Quando arriviamo al parcheggio il mio cuore ha i battiti accelerati. Mi volto guardando Seb al posto del guidatore che si slaccia la cintura come se non fosse successo niente di diverso dal solito.

'Ok, quest'uomo non è normale come pensavo.'

Con le mani leggermente tremolanti mi tolgo la cintura e apro la portiera poggiando i piedi sull'asfalto piatto e soprattutto fermo. Mi reggo all'auto per qualche secondo cercando di ritrovare stabilità ma non faccio in tempo che Seb mi prende per una mano e contemporaneamente tira fuori il cellulare dai pantaloni, digita un nome e fa partire una chiamata.
«Dannazione! Non risponde» si rinfila il telefono in tasca e prima che io possa chiedergli una qualunque cosa aggiunge «Dobbiamo trovare il modo di entrare e scoprire dove tengono Michael»
Corriamo verso il portone e lui lo apre violentemente suscitando timore nelle poche persone che si trovano dentro. Mi trascina fino al banco informazioni, mentre tutti intorno a noi ci fissano allarmati, quasi fossimo rapinatore e ostaggio.
«Avrei bisogno di un'informazione»
«Si... certo»
«È...» continua poi Seb abbassando il volume della voce «Abbastanza riservata»
L'uomo dietro al vetro annuisce e si avvicina per sentire meglio.
«Ho bisogno di incontrare gli Schumacher»
«Scusi... ma, non è possibile» trema il medico facendo segno di negazione con le mani.
«Forse lei non ha capito. Io sono Sebastian Vettel e ho urgentemente bisogno di parlare con la signora Schumacher» gli occhi di Seb si fanno piccoli e scuri e penso che non vorrei mai trovarmi al posto dell'infermiere davanti a lui.

'Ma... aspetta un momento. Ha detto di essere Sebastian Vettel... questo nome mi suona familiare...'

«A-adesso chiedo...» risponde timoroso l'altro «Solo un secondo»
Seb inizia a tamburellare le dita sul piano bianco del bancone mettendo ancora più pressione dal medico che si sistema il colletto della camicia a causa del caldo dovuto allo stress.
«Allora?» chiede Sebastian dopo alcuni secondi senza risposte.
«Terzo piano... al reparto interventi... in fondo al corridoio troverà chi cerca» risponde lui puntando il dito verso le scale in fondo alla sala.
«Grazie. Lei è molto gentile»
Il sorriso di Seb sembra far spaventare ancora di più l'uomo che sposta lo sguardo verso di me come a chiedere aiuto.
«Vieni. Dobbiamo muoverci» dice guardandomi deciso «Ah, e un'altra cosa» si ferma poi, tornando a rivolgersi all'infermiere «Se tre uomini in rosso vi chiedono di vederlo non provate a farli avvicinare. Chiudete i cancelli. Gli Schumacher vogliono privacy prima di qualunque altra cosa»
L'uomo dietro il vetro, che probabilmente pensava di poter passare una giornata nella normalità più assoluta, si ritrova a dover difendere uno dei più grandi campioni di Formula 1 da giornalisti, telecamere e tifosi.
«Vedrò cosa posso fare» dice deglutendo.
«Bene»
Il mio braccio viene nuovamente tirato da quello di Seb che devo dire essere molto possente. Saliamo le scale facendo due gradini alla volta e quando arriviamo al terzo piano ci guardiamo intorno cercando l'ala interventi. Ad un tratto, di sfuggita e con la coda dell'occhio, mi sembra di scorgere dietro un angolo poco più avanti la figura di Gina e la sua coda di cavallo sparire dietro al muro.
«Seb» lo richiamo tirandolo per la manica della maglia.
«Cosa?»
«Penso di aver visto Gina. Per di là»
Finalmente la sua mano lascia il mio braccio mentre i suoi piedi partono velocissimi verso la direzione che gli ho indicato. Io lo seguo nonostante abbia le gambe più corte e rimanga parecchi metri dietro. Sono quasi arrivata all'angolo quando sento una voce che mi rasserena.
«Seb! Oh, Seb sei venuto!»
Faccio qualche passo in avanti fino a vedere Corinna abbracciata a Sebastian e poco più in là Gina e Mick che li guardano ammiccando un sorriso.
«Ragazzi come state? Venite qui» li saluta poi staccandosi da Corinna e allargando le braccia verso i due figli, con una domanda più di retorica che altro.
Loro non rispondono, ma si lasciano avvicinare e lo avvolgono in una stretta leggera. Mi avvicino lentamente, a passi piccoli, fino ad arrivare al fianco di Corinna che nota la mia presenza e mi mette una mano intorno alle spalle guardando i suoi due piccoli con gli occhi di una madre orgogliosa, ma che non vede ancora un futuro luminoso.
«È un vero amico» la sento dire mentre mi accarezza il braccio, riferendosi a Sebastian «Michael sarebbe felice di sapere che è qui» tira su col naso e io, guidata dal mio istinto puro e bambinesco, mi attacco a lei, stringendola in vita.

'Si. É una persona davvero speciale.'

Ormai è passata un'altra mezz'ora. Gina cammina nervosamente avanti e indietro mordendosi le unghie, Seb cerca in tutti i modi di far sorridere Mick che continua a fissare abbattuto la cuffia rossa nelle sue mani che ha voluto che gli prestassi nell'attesa. Corinna sospira e ogni volta che qualcuno le rivolge lo sguardo cerca di sorridere come meglio riesce, sperando di darci un pò di speranza. Io, invece, sono seduta al fianco di Mick con le mani in grembo e guardo il muro davanti a me con occhi persi. Ho messo il cellulare in modalità aereo per non ricevere chiamate perché, vista la situazione delicata non voglio che pensino che ho meglio da fare. Prima di attivarla ho scritto nuovamente a papà dicendogli che stavo bene e lui mi ha risposto che era andato a fare un giro in bici nonostante il freddo per non doversi subire le urla di Maggie che continuava a rimproverarlo di avermi lasciata andare dagli Schumacher.
Chiudo gli occhi e sospiro silenziosamente quando le porte davanti a noi si aprono mostrando le figure dei medici in camice bianco.


~ ☆ ~
¡Suspence! 〜(꒪꒳꒪)〜
Nuovo capitolo con un Seb diverso dal solito (^^)
Aley inizia a sospettare qualcosa sul legame tra Seb e Michael, ma non c'è ancora arrivata. Stupida la ragazza (-_-)...
Si oggi giornata faccine くコ:彡
Baci <3
°•Liv

Cɪʀᴄʟᴇs |𝙼𝚒𝚌𝚔 𝚂𝚌𝚑𝚞𝚖𝚊𝚌𝚑𝚎𝚛|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora