15| sforzati almeno di sorridere un po'

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Seb era sempre stato il suo punto di riferimento. Dopo l'incidente di Michael poi, gli aveva fatto quasi da padre. Anche adesso si scrivevano tutti i giorni e a Mick sembrava ogni volta di tornare bambino, ripercorrendo infanzia e inizio adolescenza.
Quando era riuscito ad entrare in Prema, Seb era stato il primo a saperlo, anche prima di Gina e sua madre. Lo aveva seguito e supportato sempre e questo gli aveva dato la forza di andare avanti, scollandosi dalla vita solitaria che stava facendo. Se si poteva chiamare vita...
Seb era come un custode per Mick. Sapeva tutto di lui: i segreti, le sfumature del carattere... anche cose che Mick non avrebbe mai detto di possedere. Lo conosceva più di chiunque altro perché con lui aveva condiviso ogni parte di sé, anche le più scure e intime.

-Devi andare avanti Mick. La tua mente è bloccata a quattro anni fa! È stato un momento difficile, forse il più complicato della tua vita, e ti ha portato ad isolarti e chiuderti in te stesso. E non sto dicendo che hai fatto male, anzi ti è servito, eccome. Ma lei, lei non c'entra...-

Mick aveva poggiato il cellulare sul tavolo davanti a lui e aveva preso una bottiglia d'acqua fresca dal piccolo frigo a parete per cercare di distrarsi. L'aveva aperta con foga e forse si era anche bagnato leggermente la maglietta ma non gli importava. Il fresco forse gli avrebbe ripulito i pensieri. Percepì l'acqua scendergli lungo la gola e si sentì sollevato.

-Mick... Mick dove sei andato?-

Aveva lasciato la videochiamata con Seb aperta sul tavolo e si era seduto su una sedia poco più in là spostando la sua immagine fuori dallo schermo.
Dopo qualche secondo di silenzio tra i due, Mick sentì il tedesco e pilota affermato di F1 sospirare.

-Vorrei essere lì con te per aiutarti come ho sempre fatto, lo sai. Ma sai anche che la preparazione per la stagione me lo impedisce-

Mick a quel punto aveva sentito dentro di lui qualcosa muoversi e pensando che potessero essere i sensi di colpa decise di riafferrare il cellulare, tornando ad inquadrarsi.

-Hai fatto una bella stagione e il team è fiero di te. Ti sei ripulito dai brutti ricordi prendendone solo il buono. Hai gareggiato con tutto te stesso, senza paura, e ora... guarda dove sei! Sei un pilota Mick, un vero pilota. E io e la tua famiglia non potremmo essere più fieri di te-

«Tu sei la mia famiglia» quelle parole gli erano uscite d'istinto dalla pancia e capì di averle pronunciate ad alta voce solo quando sulle labbra di Sebastian vide apparire un piccolo sorriso attraverso lo schermo.

-Sono felice che lo pensi-

Erano rimasti in silenzio per qualche secondo e Mick stava per riaprire la bocca e scusarsi per il suo brusco comportamento, quando però Callum apparve dalla porta, facendo spuntare solo la testa.
«Mick vieni. Dobbiamo fare le foto»
Il ragazzo, allora, gli aveva annuito facendo capire all'inglese che sarebbe arrivato a momenti. Salutò Seb con un sottile 'a dopo' e chiuse la chiamata, mettendosi il cellulare in tasca e ripensando alle parole del suo quasi secondo padre.
Mentre camminava per il corridoio verso la sala dove anche l'anno scorso avevano allestito il telo per le foto, venne superato da Zhou e Max che gli diedero ognuno un pugno sul braccio destro, mentre poco dietro sentì le voci di Charles e Antonio che si avvicinavano, accompagnati da Callum.
Con le mani in tasca Mick si diresse nella stanza, scura per l'occasione, e oltrepassò l'arco della porta, sbattendo più volte le palpebre per far abituare gli occhi al buio.
Si fermò sulla soglia quando vide la luce del flash scattare davanti ai piloti di F4 ed Aley piegata su un ginocchio che abbassava la fotocamera e controllava come fosse venuta la foto.
Sentì il suo corpo farsi pietra e rimase immobile a guardarla mentre anche Callum, Charles e Antonio arrivavano da dietro. Il pilota, suo compagno, si fece spazio, risvegliando Mick e facendolo spostare leggermente di lato, in modo che anche i due ragazzi di F2 potessero passare.
L'inglese si avvicinò all'unica ragazza nella stanza e lei sentendolo arrivare si girò sorridendogli.
«Ottimo Callum. Venite, riprendiamo sub-»
Le parole le morirono in bocca quando Mick si fece avanti, consapevole che nonostante tutto quello successo tra loro doveva rassegnarsi all'idea che per un anno, se non di più, Aley sarebbe stata sempre al suo fianco e l'avrebbe vista tutti i giorni, a tutti meeting e durante tutte le gare.
Le passò affianco, superandola a passo lento, e si piazzò al centro del telo, circondato dai suoi compagni, cercando di non far tremare lo sguardo davanti alla fotocamera.
Lei, seppur lentamente, si rimise in ginocchio, senza smettere di guardarlo e rialzò la macchina fotografica all'altezza dell'occhio sinistro, giocherellando con l'obbiettivo.
Mick sentì i battiti accelerare e la sudorazione aumentare quando dalle labbra della ragazza uscirono queste parole.
«Mick, sforzati almeno di sorridere un pò»
Lui annuì incerto e accennò inizialmente un piccolo sorriso. La vide sbuffare e capì che doveva fare di meglio. Cercò di non pensare a dove si trovava. Cercò di pensare di essere a casa, magari per una foto di famiglia. Stava abbracciando sua madre e Gina, invece che Callum e Max e ai suoi piedi, sdraiata su un lato c'era Angie, invece che Zhou. Si immaginò un bel paesaggio e il sorriso di suo padre, così gli angoli delle sue labbra si alzarono illuminandogli il viso.
Ed Aley lo notò.

*

I suoi occhi azzurri ora brillano in modo completamente diverso da prima. Riesco a vederci la serenità dentro.
Il sorriso che è riuscito a mettere su è uguale a quello che aveva il giorno che mi ha proposto di andare con lui a Méribel, porgendomi i biglietti del treno.
Ora ha iniziato anche a ridere, dopo una battuta di Callum che, però, non sono riuscita a sentire.
Vorrei cercare di rimanere professionale, ma con lui davanti non ci riesco. E forse non ci riuscirò mai.
Schiaccio velocemente il tasto per scattare e mi alzo da terra controllando come sono venute le foto. Senza accorgermene zummo sul suo viso e sorrido.
Una presenza alle mie spalle mi fa sussultare quando si fà più vicina e cerca di ficcare il naso del piccolo display della fotocamera.
«Venute bene?»
Non pensavo che mi avrebbe mai più parlato.
Almeno non in modo così dolce.
«Sì»
Per qualche secondo mi perdo nei suoi occhi, poi qualcosa nel mio cervello mi dice di allontanarmi così distolgono lo sguardo e richiamo il primo che mi capita - in questo caso Max - per le foto singole.
Lo faccio posizionare al centro e riprendo il mio lavoro, sentendo inizialmente degli occhi fissi sulla mia schiena, poi il rumore delle sue scarpe allontanarsi e uscire dalla stanza.


~ ☆ ~
Prima di tutto scusate l'ora, non si sa mai quando arriva l'ispirazione...

¡C'è tensione nell'aria!
Aley nonostante l'attrazione verso Mick è bloccata sui ricordi; Mick, invece, grazie anche all'aiuto di Seb sta cercando di scollarsene.
Cosa pensate possa succedere ora?
Baci<3
°•Liv

Cɪʀᴄʟᴇs |𝙼𝚒𝚌𝚔 𝚂𝚌𝚑𝚞𝚖𝚊𝚌𝚑𝚎𝚛|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora