Capitolo 1 (S)

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Cammino per le strade della New York babbana, con il mio solito completo a tre pezzi, mentre provo, invano, a terminare la terza chiamata del giorno con mio padre.

"Si papà , mi è tutto chiaro" sbuffo io sentendo una risata dall'altra parte del telefono babbano che usiamo per comunicare

"Sei uscito da lavoro Scorpius?" chiede Draco Malfoy

"Si" rispondo io con sufficienza

"Un po' tardi forse? Sono le dieci di sera"

"Papà ho venticinque anni, non dodici" affermo io, mentre imbocco il vialetto di casa

"Lo so figliolo, me lo ricordo. Tu invece ricordi che tra una settimana è il compleanno di tuo fratello ?"

"Certo che me lo ricordo. Tu , Hermione ed Antares festeggerete alla tana e poi verrete ad invadere il mio appartamento?" chiedo io mentre tasto le tasche della giacca per cercare le chiavi di casa

"Bhe..io avevo pensato che..."

Riesco finalmente ad aprire la porta della mia dimora. Un odore di lavanda riempie le mie narici.

"Non pensare papà , ti fa male" ghigno io, sapendo già cosa mio padre voglia dirmi

"Scorpius..."

"Papà , è il terzo anno di seguito che usi come scusa il compleanno di Antares per farmi tornare a Londra...lo sai che sono pieno di lavoro. Il ministero qui a New York fortunatamente è molto più evoluto di quello a Londra. Qui hanno bisogno di me"

Rifilo a mio padre lo stesso discorso ogni anno...non che non sia vero, anzi..
Mio padre sa che il mio ruolo è molto importante e ne è fiero...ma sa anche che con tutti gli straordinari che faccio potrei permettermi un mese di vacanza.

"Va bene. Non insisto" dice lui facendomi tirare, forse troppo presto rispetto al solito, un sospiro di sollievo

Lancio la mia ventiquattro ore sul divano, mio padre mi parla dei mille regali che Antares ha chiesto , mentre io mi verso un bicchiere di whisky.

"Al matrimonio almeno verrai?" domanda lui facendomi alzare gli occhi al cielo

"No papà" rispondo io secco

"È tua sorella Scorpius"


No, lei non è mia sorella.
È semplicemente una persona che non vedo da sette anni.
È una persona che dopo il mio , sudato e faticato diploma , mi aspettavo mi cercasse.
È una ragazza che , in quel mese in cui tornai a Londra prima di trasferirmi a New York non si fece vedere nemmeno una volta , perché a detta di Albus "non sarebbe potuto cambiare nulla".
È tutto tranne che mia sorella.



"Non insistere papà" dico io freddo e distaccato sperando di chiudere qui il discorso

La porta di casa , silenziosamente, però, viene aperta, così da darmi una scusa per interrompere la telefonata.

"Papà è arrivata Margot con la cena...devo staccare"

"Va bene Scorp, salutami Margot" dice mio padre indispettito, per poi farmi, finalmente, terminare la chiamata, facendomi voltare poi subito verso la mia ancora di salvezza

"Sushi" afferma Margot sventolandomi le buste che ha in mano davanti agli occhi

"Mi hai rubato di nuovo i vestiti" dico io osservando la grande felpa che lei indossa...felpa che io di solito uso per andare a correre

"Non usare quel tono con me...non sono una tua dipendente"



Margot è Margot.
Strega eccellente e pignola, proprio come me.
Bellezza irlandese, la mia metà da cinque anni.
Ventisette anni e proprietaria del miglior ristorante magico qui a New York.



"Sai che hanno riaperto quello squallido pub in cui ci siamo conosciuti?" mi informa lei sedendosi con me sul divano, pronta a divorare tutto quel sushi

"Quello in cui io, dopo aver visto la tua bacchetta nascosta negli stivali, ho capito fossi una mia simile?" sorrido io al ricordo , omettendo qualche particolare che so già mi farà notare lei

"Esattamente...il pub in cui ci iniziasti a provare con me in maniera spudorata. Eri abbastanza irritante" afferma lei con la bocca piena

"Felice di essere migliorato"

"Cosa diceva tuo padre?" domanda lei facendo comparire dinanzi a noi due calici di vino bianco

"Solite cose...compleanno, matrimonio"

"E tu? Immagino solite risposte"

"Tu si che mi conosci Margot Valley"

Ammicco un occhiolino per poi bere un lungo sorso di vino.

"Oggi hai sentito anche quel tuo amico ?" chiede lei cambiando argomento facendomi ridere

"Margot lo sai, se vuoi conoscere meglio Albus per me si può fare"

"Sei impazzito. La prima volta che l'ho visto mi hai presentato come la tua amica con benefici" dice lei irritandosi

"E quindi? È la verità"

"Si stupido, ma a lui non dovevi dirlo...presentarmi come la tua coinquilina sarebbe bastato." urla lei dandomi uno schiaffo sul petto facendomi ridere ancor di più

"Anzi no, com'è che dicesti?" domanda lei incitandomi a parlare

"Lei è Margot, la mia nuova Sarah"

Io continuo a ridere. Margot urla che sono un caso perso.

"Ogni volta che Albus viene a trovarmi sei sempre in imbarazzo. Credo proprio che lui ti piaccia" affermo io continuando a sfotterla, anche se alla base vi è un fondo di verità

Margot per punirmi mi ruba il sushi da sotto al naso, mentre io, facendo cadere a terra tutto il vino, inizio a farle il solletico.


Ad oggi , questa è casa.





Buongiorno a tutti.
Allora, siete pronti per immergervi in questa nuova avventura ? vi assicuro, che sarà piena di colpi di scena , ma anche di tanto amore e magia.
Buona lettura ❤️

Le spine del serpente 2 - (scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora