EPILOGO (S)

244 10 13
                                    

La vita sta girando, non so precisamente in che verso, ma io provo ad essere positivo.

Antares è da tre giorni qui con noi a New York, e pare aver riacquistato la gioia di vivere che dovrebbe manifestare un bambino di soli sette anni.
Sembra , anche , che Rose e Margot abbiamo trovato un proprio equilibrio...e se so che su Margot non vi erano dubbi, sono consapevole che la rossa lo stia facendo per me.

Nonostante tutto, l'umore in casa non è dei migliori. Ringrazio Margot per esserci , perché è lei quella che in questi giorni è stata più vicina ad Antares...io e Rose siamo semplicemente fuoco che brucia.
Io dimostro con le parole e con i fatti di essere distrutto, lei invece non esterna le sue emozioni...contiene tutto, anche in questo caso, solo per me.



Stai facendo la forte amore mio, ancora una volta . Non dobbiamo mostraci diversi però se dentro di noi vi è una vera e propria alluvione.



"Scorp come sto?"

Mio fratello è l'unico raggio di sole in tutta questa nebbia fitta.

Da mezz'ora siamo rinchiusi nella mia cabina armadio, ed il bambino, come se si trovasse in un parco giochi, sta provando tutti i miei vestiti , che ovviamente gli vanno enormi, divertendosi e strappando un sorriso anche a me.

"Leggermente grande" sorrido io notando il cappotto che ha addosso

Antares afflitto e scocciato dalle mie risposte , cambia per la millesima volta indumento , prendendo tra le mani una giacca che inizialmente non desta la mia particolare attenzione. Solo quando lui stesso dalla tasca interna della suddetta giacca tira fuori un oggetto luminoso, il mio sorriso si espande.




È passato un mese da quel giorno che , secondo la legge di non so chi, avrebbe causato la mia morte...ed invece, quello che doveva essere un giorno buio si trasformò nel più luminoso degli ultimi anni.



"Cosa è questo Scorp?" mi domanda Antares soffermandosi sulla brillantezza degli zaffiri blu incastonati in quel preziosissimo fermaglio

"È tuo ?" chiede ridendo il bambino

"Ed anche se fosse?" dico io raggiungendo a passi lenti mio fratello che con un alzata di spalle ritorna con gli occhi sulla giacca che ha tra le mani



Di chi è questo fermaglio? È tuo, mamma ? O ormai appartiene a Rose?
Mi manchi così tanto mamma ...se tu oggi fossi qui, riporteresti alla normalità la mia vita .



"È bello comunque" afferma mio fratello indicando il fermaglio che adesso stringo io tra le mani

"Credi possa piacere a Rose?" domando io inguarbugliandomi i pensieri

"Vuoi farle un regalo?"

"Io, vorrei...tu cosa pensi di me e Rose?"



Come si spiega ad un bambino di sette anni che i suoi fratelli si amano ?



"Che siete bravi. Io vi voglio bene" sorride il piccolo, facendomi allargare il cuore

"Anche io ti voglio bene , e voglio molto bene anche a Rose"

"E ad Hugo no?"

"Certo, anche ad Hugo...ma forse a Rose un po' di più , per un motivo ben preciso"

La piega che ha preso la conversazione fa stranire il mio fratellino , che ovviamente, non ha capito il punto del discorso.

"E perché ? La mamma mi ha sempre detto che non si devono fare preferenze"



Le spine del serpente 2 - (scorose)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora