Tu non sei debole.

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C'è sempre qualcosa che traina il pensiero umano nella giusta direzione.
Siamo esseri umani e tutti ci perdiamo per le vie infinite e confusionarie che la vita ci offre.

Perciò, abbiamo bisogno di qualcosa che ci indirizzi.
Per molti quel qualcosa può essere una persona,per altri un animale domestico,per altri ancora un discorso filosofico sostenuto dal proprio idolo.

Per me è una frase: 'tu non sei debole'. E ha sempre funzionato.

Non so se sono sempre stata io Aura a dirlo a me stessa nei momenti in cui ne avevo bisogno oppure era una voce del mio subconscio che ho messo a tacere negli anni.

Ma non mi importa,questa frase è quel qualcosa che mi traina,che mi fa rigare dritto,che non mi fa crollare in una buca che si richiuderebbe in sé stessa se ci cadessi dentro.

A volte però arrivo a diverse conclusioni e prendo l'esempio di mia madre.
Lei avrà mai avuto qualcosa in testa che le facesse venir voglia di andare avanti?
Ed è lì che tutti i miei castelli di sabbia vengono trasportati via da una potente onda.

No,lei non aveva nulla per cui andare avanti.
Non vi era nulla che la rendesse felice,tranne quando sapeva che si stava per fare la millesima dose.

Ma non saprei neanche se metterlo in conto.

Quindi il ciclo ricomincia da capo: non per forza tutti abbiamo quel qualcosa che ci manda avanti.

Eppure, è impossibile direi io.

Osservo il cielo soleggiato dalla finestrata della mia stanza.

Florida non è mai stato un bel posto in cui vivere. La villa di papà è situata nella periferia di Miami e tutti direbbero 'ma che bello'.

Ma fa troppo caldo,e non sarà mai una cosa apprezzata da qualcuno che ama il freddo.

Il mio iPhone squilla per la tredicesima volta facendomi scendere dalla poltroncina situata davanti al balconcino.
Sorrido leggendo il nome di Alisia,l'unica amica che io abbia mai avuto.

"Certo che sei una stronza,ti ho chiamata dieci volte!" mi sgrida con la sua voce stridula senza neanche darmi il tempo di rispondere.

"Avevo da fare,Alisia" ridacchio.

"Tipo? Immagino che stavi dormendo oppure stavi fissando il nulla cosmico"

Esattamente.

"Non ti accollare,da domani mi vedrai tutti i giorni."

E le basta questa frase per fare un urletto di gioia e iniziare a blaterare di cose che dovrebbero entusiasmarmi per quanto riguarda la mia nuova scuola.

La mia vecchia scuola era troppo lontana da dove vivo con papà e nonostante mi scocciasse molto cambiarla solo per fare l'ultimo anno,ho dovuto farlo.

Sarebbe stato traumatico svegliarmi alle sei ogni mattina per me che ho un forte problema con il sonno.

Così insistette per mandarmi ad una privata ed accettai perché ci va anche Alisia,almeno inizialmente potrò avere qualcuno con cui condividere il pranzo.

"Mi stai ascoltando,vero?"

"Sì,Ali."

"Dimmi l'ultima cosa che ho detto."

Lo sapevo.
Di che parlava?

"Ecco,lo sapevo,non mi stai ascoltando " sbuffa rumorosamente.

"Senti,sei a cinque minuti da me, perché devi fracassarmi i timpani dal telefono quando puoi farlo dal vivo"affermo divertita.

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