Lavori in corso

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🕊️
Non credere di poter risolvere qualsiasi problema solo perché sei riuscita a risolverne un paio nella tua vita, alcuni di questi sono più grandi di noi e a volte non si può fare nulla.
Cit Janet
                                                                             🌼

Christopher's Pov

La cappa di fumo tossica si innalza per l'ambiente dando l'impressione di trovarsi in mezzo alla nebbia.

Un po' come in Silent Hill, ma le mie narici non percepiscono odori

La musica é stordente, mandano uno di quei pezzi techno che servono per fotterti il cervello;
é così alta che sembra che da un momento all'altro ti scoppiano le coclee,
Eppure alle mie orecchie non arriva alcun suono

Devo scansare diversi corpi per attraversare il corridoio, corpi riunitasi nel loro solito circolo senza pudore, dove poter sentirsi liberi e non giudicati, dove si sbilanciano accantonando la loro voglia di una vita responsabile e senza rischi.

Codardi, li chiamo io.

E mentre li sorpasso uno ad uno, sfuggendo ai sguardi curiosi e alle manacce languide delle ragazze che puzzano di alcol,
i miei occhi vedono il buio di un buco nero.

La mia mascella si contrae automaticamente appena busso rispettosamente con le nocche alla sua porta, mi credo sempre migliore degli altri ma alla fine anch'io sono il pagliaccio del mio circo.

"Avanti."

Puttana del cazzo

Apro la porta col cuore a mille, dentro la stanza c'è puzza di bruciato.
Christian é qui, con i suoi luridi compari, Mandy nel suo vestito blu notte si volta verso di me distraendosi dal discorso che stava intraprendendo con loro.

I suoi occhi sono lucidi, é fatta.
E non di erba, come lo sono io.

"Christy!"urla con un sorriso a trentadue denti liquidando con una mano gli altri "Andate, ne parleremo più tardi."

Resto fisso nei suoi occhi, i miei muscoli sono rigidi come il marmo mentre loro escono dalla stanza dopo avermi squadrato male.

"Sei stato bravo questa sera...però quella partita a Blackjack"fa una smorfia "Non é andata così bene. Ti vedo deconcentrato, sai?"osserva, prende una sigaretta da un pacchetto longilineo, una di quelle sigarette lunghe, che fanno solo puzza.

Lancio un occhiata alla sua nuova guardia del corpo, é di colore, ed é grosso; mi fissa negli occhi con le mani incrociate dinanzi al grembo.

"Avanti, Rilassati! Bevi con me!"mi incita Mandy "Sei sempre così duro, inflessibile... impara a goderti la vita!"ridacchia con voce pastosa sedendosi su uno dei suoi divanetti rossi in pelle pagati con una cifra impensabile.

La sua mano accarezza il posto vicino a sé per indurmi a sedermi vicino a lei.

"No."

Se mi siedo lì vicino a te é capace che ti strappo la pelle di dosso con i denti.

"Lo sapevo."sospira arresa " Bene allora! Di cosa volevi parlarmi?"

"Di quel lavoro."

"L'hai fatto?"mi guarda sorpresa.

"É proprio questo il punto. Non voglio farlo."

"Prego?"si alza, le rughe di vecchiaia che ha sul viso si intravedono ogni talvolta che si incazza, le creme per il viso che usi non fanno miracoli neanche su di te, Mandy.

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