Un'amica

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L'aria fresca notturna mi sfiora i capelli ancora sudati dall'allenamento e la luce lunare illumina di bianco le strade.
Dopo qualche giro intorno al vicolato riesco a ricordarmi dove abita e parcheggio.
Il cancello è rotto,il giardino ha l'erba alta ed è piena di cianfrusaglie,non sembra che venga curato.
Prendo un forte respiro prima di sbattere le nocche sul legno della porta per tre volte.

Sento dei passi che si avvicinano.
"Chi è?"
È Janet.

Non rispondo.
All'improvviso apre la porta e il mondo mi cade addosso quando mi rendo conto che quella sensazione brutta aveva un fondo.

Ha un occhio viola,ancora gonfio,il labbro spaccato e un espressione che non vorrei vedere neanche addosso al mio peggior nemico.

"Aura,vattene!"mi dice prima di spingere la porta per chiuderla.
Glielo evito mettendo il piede sullo stipite.

"Janet,che succede!? Vieni con me,andiamo via da qui!"

"No,vattene,te ne devi andare!"

"Chiamo la polizia!"

"Non chiami nessuno,mi sono fatta male cadendo,che tu ci creda o no devi portare via il culo da qui e non farti più vedere!"spinge la porta violentemente.

"Che succede qui? Chi è?"sento da dentro un mormorio di un uomo sulla mezza età.

"Nessuno,un testimone di Geova notturno,vai a dormire!"risponde terrorizzata Janet e a quel punto mollo la presa e vado via velocemente dal vialetto per evitare che lui scopra che Janet mente.

Mille pensieri mi frullano in testa sul da farsi mentre metto in moto la macchina con le mani tremanti e il cuore in gola.
Tra tutte le cose però c'è solo una frase che rimbomba così forte da perforarmi le orecchie:devi salvarla.

CHRISTOPHER POV

"Ancora un match,smettetela di ammosciarvi ,sul ring non esiste la stanchezza!"urla il coach mentre ci schizza l'acqua da una bottiglia.

Provo a schivare qualche colpo di Jack per poi sferrargli un pugno sulla tempia,siamo distrutti entrambi e non ce la facciamo neanche a reggerci in piedi.
È più di un ora che combattiamo.

"Basta così"dice Adam autoritario guardando l'ora tarda della sera.
"Domani vi riposate,ci vediamo sabato."aggiunge poi mentre noi tutti iniziamo a prendere le nostre cose e ci avviamo nello spogliatoio.

"Chris,tu aspetta."sento chiamarmi.
Faccio un cenno agli altri di andare e rivolgo lo sguardo al mio coach che mi scruta con quei occhi perennemente severi.
Anzi,credo l'unico sguardo amorevole che ho visto addosso a lui in tutto questi anni è stato oggi rivolto a sua figlia.

Questa situazione è assurda per me,stento a crederci. Aura Dyer è figlia del mio coach,io non ero corrente neanche del fatto che avesse una figlia.
E neanche che sua moglie fosse morta,lui non ha mai parlato di sé.

E se venisse a sapere che il sangue mi pompa sul membro ogni volta che Aura è a cinque metri da me?
Non capisco se sia lei a farmi questo effetto o è il fatto che fa tanto la dura e l'indipendente quando neanche ha sfiorato un ragazzo.
Non capisco se è la sua bellezza o è la mia voglia di piegarla per dimostrarle che è innocente e debole.
Che non è ciò che lei si crede di essere.

"Ho visto che parlavi con Aura prima."mi scruta curioso." L'hai già conosciutaa scuola?"

L'ho già conosciuta? In pochi giorni ha dato uno schiaffo in faccia a Travis,mi ha imbrattato di zuppa, è già stata in presidenza due volte,ha litigato con Clara,mi ha aggredito perché pensava chissà che avessi fatto a Alisia,e ora sta rubando il cuore a tutti gli amici che mi circondano.
Non dimentichiamo della scena nel bagno del ristorante dove per resistere nel sbatterla al muro mi sono infilzato le unghie al palmo della mano fino a farmi male.

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