HIT AND SUNK

3. Un anno dopo

SAMANTHA

Un anno dopo...

Mi sveglio, ma non volendo incominciare ancora la giornata, allungo il braccio per trovare il suo petto per ricominciare spensierata a dormirci sù, e invece mi rendo conto che al mio fianco non c'è nessuno. Assonnata mi alzo e mi dirigo in cucina intontita. Ieri sera con Madison abbiamo fatto tardi in un locale e ammetto che forse abbiamo anche esagerato coi drink.

<amore come mai sei già sveglio?> mi dirigo verso il bancone dov'è seduto con la testa nel pc, mi alzo in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia, lui si sposta verso di me e nel mentre chiude il computer. Lo guardo dubbiosa.

<cosa nascondi Jason?> dico divertita

<nulla solo lavoro amore>

<lavoro? E cosa dovrebbe fare di domenica mattina da un computer un commesso di una libreria?>

Mi prende per la vita mi attira a sé e incomincia lasciarmi baci sul collo.

<mah vuoi cercare di sviarmi forse?> dico ridacchiando godendomi il momento

<e sentiamo ci sto riuscendo?> si avvicina alle mie labbra e mi da un casto bacio.

Io e Jason stiamo insieme da qualche mese, ci siamo conosciuti nella libreria dove lavora. Mi aiutò a scegliere una nuova avventura in cui immergerti. Di lui mi colpì il modo in cui raccontava dei suoi libri preferiti che guarda caso erano anche i miei e visto che io mi rintanavo in quella libreria dal primo giorno in cui ero arrivata a New York pian piano abbiamo legato sempre più. Non ci mise molto a chiedermi un'appuntamento e da quel giorno fu tutto perfetto.

Come se con uno stampino fosse stato modellato apposta per me. La mia anima gemella..

<devo continuare a lavorare sul progetto che dovrò presentare tra poco> gli dico mentre mi preparo un cappuccino.

<io ho delle commissioni da fare durante la giornata, tranquilla solo formalità poi devo andare a trovare mia madre amore quindi non ci sarò tutto il giorno> dice alzandosi per prendere la giacca.
Si avvicina a me per salutarmi <ci vediamo stasera okay?>

Mi da un bacio a stampo e scompare.

Squilla il cellulare lo prendo per rispondere.

<Mamma ciao dimmi>

<buongiorno tesoro come stai?>

<bene mamma tu?>

<bene...>

<mamma che succede?>

<nulla tesoro...> la sento sospirare <ieri sera sono venuti a casa degli ufficiali ex colleghi di tuo padre e hanno fatto una perquisizione. Non so cosa stessero cercando ma comunque non hanno trovato nulla>

<mamma che cosa dici.. perché dovrebbero fare una cosa del genere?>

<non lo so, lo sai tuo padre com'era riservato sul suo lavoro, poi è da più di un'anno che ci ha lasciate io non capisco....> sento mia madre incominciare a singhiozzare

<dai mamma sta tranquilla non sarà nulla... il prossimo weekend verrò da te>

<va bene tesoro>

<ora ti lascio che ho da lavorare sta tranquilla mamma va bene?>

<si buon lavoro e sta attenta>

Stacco la chiamata e continuo a ripensare alla perquisizione che c'è stata in casa mia. Perché mai avrebbero dovuta farla? Forse mio padre nascondeva qualcosa? Non posso pensare una cosa del genere.. mi sento in colpa anche solo per averlo fatto. E' sempre stato un uomo così buono e aperto con tutti... Stringo la collana che porto sempre intorno al collo, quella che mi regalò prima di partire per la sua ultima missione in Afghanistan. Il medaglione è in argento e su di esso è incisa la costellazione di Sirio. Lui diceva sempre che io ero la sua stella, quella più luminosa, che lo guidava durante la notte in quelle terre piene di terrore.

Inizio a lavorare al progetto che sto seguendo, in realtà tutti hanno la possibilità di presentare la loro idea è un'incarico molto importante per un'enorme costruzione in Russia.
Se il progetto andrà come spero sarà un grande passo avanti per la mia carriera.

Lavorando perdo la cognizione del tempo e quando alzo la testa dai fogli noto che fuori è buio. Prendo il cellulare e vedo che non ci sono messaggi da parte di Jason ma solo da Madison. Provo a chiamarlo ma nulla, ripeto un paio di volte ma nessuna risposta neanche ai messaggi. Strano come può essersi dimenticato del nostro appuntamento...

Passano le ore e di Jason nessuna traccia, non viviamo insieme però averlo in giro per casa è una cosa che mi piace. Visto che non so se sia vivo o morto chiamo Madison e le dico di raggiungermi mentre intanto ordino le pizze, margherita per me e vegana per lei.

Sento bussare alla porta e vado ad aprire

<E' arrivata la cenaaaa>

<Madison io le avevo ordinate le pizze e ora ?>

<ho incontrato il fattorino davanti all'entrata tranquilla ahah, un tipo moltooo carino> questa ragazza non si smentisce mai..

Sposto i fogli del lavoro dal tavolo e la lascio poggiarci le pizze.

<hai lavorato fino a quest'ora? Ma poi non dovevi uscire con Jason?>

<si ma non si è fatto sentire tutto il giorno>

<uh il signor perfettino sta perdendo colpi> ride Mad

<Madison dai.. ora mangiamo>

Guardiamo un film in tv e passiamo una serata tranquilla tra amiche sorseggiando anche un bicchiere di vino ogni tanto.
<allora com'è lavorare con tuo padre?> le chiedo.

Il padre di Madison è il CEO di una grande azienda di architettura e lei dovrà un giorno prendere il suo posto quindi lui le mette molta pressione e pretende sempre oltre il massimo, e Mad a sua volta lo stupisce sempre è davvero brava in ciò che fa.

<beh difficile ma me la cavo piuttosto bene>

< e con quel suo collega?> le chiedo interessata. Dopo quell'incorso a Monaco so che si sono visti altre volte durante l'anno
<ci divertiamo tutto qui>

< è da più di un'anno che vi divertite o forse hai paura di ammettere che c'è qualcosa di serio>

<sai che non mi piace ufficializzare le cose Sam>

<va bene, va bene come non detto ahahha>

Restiamo a parlare ancora un pò ma ad una certa fattosi tardi Madison va via. Sistemo la cucina poiché non sopporto avere disordine in giro e appena finisco vado a letto, mi aspetterà una lunga settimana di intenso lavoro.

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SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti ben tornati .. ormai la nostra cara Sam è diventata un'architetto
E sta vivendo la sua vita..
ma questa quotidianità secondi voi verrà stravolte??

Vi aspetto qui settimana prossima
A presto ..
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