11. Hai visto la stella?

177 8 4
                                    




SAMANTHA

Mi sveglio dopo lunghe ore di sonno, potrei forse dire che è una delle mie attività preferite. La sensazione di appagamento che provo, dopo una giornata intera di lavoro, quando finalmente il mio capo tocca il cuscino e mi rilasso è insostituibile.
Fisso il soffitto di camera mia a casa di mia madre, forse ho sbagliato ad andarmene via, a non voler passare del tempo con Jason ma non ce la facevo a mentirgli.

Mi sentivo troppo in colpa. Così due giorni dopo con una scusa sono venuta qui da mia madre, il lavoro duro mi ha permesso di taccare un pò la spina quindi posso lavorare di meno e da remoto per qualche giorno.

Non mi piace essere malinconica scappare dalle situazioni visto che mi ero promessa di non farlo mai più dopo essermi trasferita scappando dal dolore che mi emanava questa casa. Stringo la catenina al collo e penso a mio padre

Papà perché non sei tornato? L'avevi promesso...

Mi alzo e mi dirigo verso la libreria e istintivamente prendo dallo scaffale il grosso libro consumato che prima riempiva le mie giornate.
Un'enciclopedia sulle costellazioni.

Immagini di moltitudine di macchioline bianche che tappezzavano pagine blu scure quai tendente al nero.
Sfogliandolo piano piano mentre mi rimisi seduta sul letto incrociando le gambe per appoggiarcelo sopra arriva a quella pagina lì dove il mio cuore perse un battito.
Quella pagina che mio padre mi fece amare e che ogni volta che partiva guardavo per ore aspettando che sia di nuovo la sua voce a raccontarmi.

Il mio della costellazione del cane maggiore.

Secondo la mitologia Lelapo, cane velocissimo a cui nessuna preda riusciva a sfuggire, ebbe molti padroni ma l'ultimo lo sguinzagliò contro una volte, un animale magico tanto veloce ma non poter mai essere catturato. Zeus capì che questa caccia non sarebbe mai finita così li mise tutti e due in cielo. Lelapo come il Cane Maggiore e la volpe come Cane Minore.

Non so perché ci tenesse tanto a questo mito, una volta quando glielo chiesi mi disse che in esso si rivedeva molto ed io quelle parole non le ho mai capite. Come poteva rivedersi in un mito del genere?

Ma ciò che amavo di più è quando mi parlava della stella più luminosa di questa costellazione: Sirio.
Considerata "luce vera" che risponde ad Oriente ed illumina lo spirito, così come il sole illumina il mondo fisico e mio padre mi sottolineava sempre, quanto quest'ultimo sia in realtà solo una grande illusione.

Noto sulla pagina dei segni strani come se fossero stati fatti in quel modo di proposito passo le dita sopra di essi cercando di capire cosa siano dopo un pò però mi rendo conto di una cosa....
due linee un punto, due punti una linea, punto e linea, punto linea punto poi di nuovo una linea e due punti. Sorriso capendo finalmente quello stano gioco di segni.
E' un codice morse... mio padre si divertiva a lasciarmi parole d'affetto per gioco ed io dovevo indovinare. Era un gioco carino da fare insieme

Mia madre mi interrompe entrando in camera

<Sam è pronto a tavola, ti stavo chiamando ma come al solito non senti mai>

<si eccomi...guarda te lo ricordi>

<come dimenticarlo era sempre in giro per casa questo libro. Beh ora andiamo a mangiare però che si raffredda tutto>

Passo il resto dei giorni con mia madre, le ho dato una grossa mano col negozio e quando dovevo lavorare rimanevo in case e preparavo io la cena aspettando il suo rientro.
Mi manca passare le giornate con lei ma la mia vita in qualche modo doveva andare avanti e non potevo più aspettare.

Recupero il cellulare dalla mia stanza e chiamo Jason

<amore eccoti finalmente, come stai?> mi dispiace essermi allontanata da lui perché non merita di essere trattato così

HIT AND SUNK Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora