14. Sogno o realtà?

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SAMANTHA

Sono sveglia ma non voglio proprio aprire gli occhi, voglio continuare a sognarlo, sembrava così reale stanotte il contatto con la sua pelle, il suono del battito del suo cuore.

Ahhh i sogni...

Sapete che secondo Freud i sogni sono il modo in cui il nostro inconscio comunica con noi e ci mostra il nostro desiderio o cose che proviamo ma non riusciamo ad accettare. È proprio perché non riusciamo ad accettare che la nostra mente le camuffa, le censura, e alla fine il risultato sembrano storie o immagini senza senso,ma queste però di stanotte non lo erano affatto credetemi.

Apro finalmente gli occhi e mi rendo conto di non essere nella mia stanza e non ricordo neanche dove sono, ho mal di testa e vorrei solo sprofondare di nuovo con la faccia nel cuscino.

Mi alzo e mi dirigo verso la porta che sembra essere quella di un bagno quando entro trovo sul davanzale del lavabo un pantalone di tuta ed una maglietta perfettamente piegati e sopra quest'ultimi un biglietto

"Indossali se vuoi stare comoda
V."

Oddio allora non era un sogno e questa dovrebbe essere casa sua..
smetto di pensare e vado a farmi una doccia per cercare di risvegliarmi, mi lascio cullare dal getto caldo che accarezza la mia pelle. Quando finisco tampono i capelli con un asciugamano e mi vesto per poi tornare nella stanza.. quando mi avvicino di nuovo al letto dove vedo la mia pochette sul comodino vedo un altro bigliettino

"Prendila V."

Solo dopo mi accorgo della pillola accanto al bicchiere d'acqua così la prendo ringraziandolo mentalmente del pensiero che ha avuto per me. Prendo il cellulare dalla borse e mando un messaggio alla mamma e a Madison, faccio scorrere il dito anche sulla chat di Jason che giustamente non si è fatto sentire... cosa penserà di me se sapesse tutto quello che è successo con il mio bellissimo Asmodeo e in più stamattina mi sono svegliata nel suo letto.

Faccio per uscire dalla stanza e mi ritrovo in un corridoio con innumerevoli porte tutte di un color noce molto scuro ma molto moderne, come tutto l'arredamento che ho visto fino ad ora. Scendo le scale per il piano inferiore sperando di incontrare Vicktor anche se mi sento troppo in imbarazzo dopo ieri sera...
non oso immaginare quello che avrò detto...

<questa casa è immensa....>

<già lo penso anch'io> mi spavento nel sentire la sua voce

<oddio .... Mi hai spaventato>

<non volevo. Ragazzina in cucina c'è la tua colazione va a mangiare>

<non mi dai ordini tu>

<beh vedo che i miei vestiti li hai indossati e scommetto che hai preso anche la pillola che stava sul comodino>

Non lo rispondo e inizio a guardarmi intorno

<va a mangiare ragazzina non farmelo ripetere ne hai bisogno dopo ieri>

<a proposito di ieri.. spero di non essere stata indiscreta... >

<nah mi sei solo saltata addosso non pensavo di piacerti così tanto> mi sento arrossire e gli colpisco in braccio con un finto schiaffo

<smettila di scherzare...>

<sta tranquilla non ti ho toccata e non ti toccherò>

Perché il suo tono è cambiato quando ha pronunciato quella frase, avrò fatto o detto qualcosa di male e non vuole dirmelo ?
Mi supera senza aggiungere altro e senza sapere cosa fare lo seguo sperando che si dirige verso la cucina anche perché il mio stomaco inizia a brontolare abbastanza rumorosamente

<ecco, siediti e mangia> faccio come mi dice e trovo davanti a me dei pancake dal profumo invitante, caffè caldo

<grazie mille signor Maykroft per tutto>

<smettila di chiamarmi così ragazzina>

<e tu smettila di chiamarmi ragazzina>

Il suo cellulare suona e si allontana per rispondere quindi ne approfitto per incominciare a mangiare, è davvero tutto squisito chissà chi ha preparato la colazione stamattina..

alzo lo sguardo e noto che sulla parete c'è un orologio che segna le 14:30 ?!
Altro che colazione questo era il pranzo ahaha

Poso le stoviglie nel lavandino e quando lo vedo conversare ancora al cellulare rivolto verso la finestra mi siedo con le gambe incrociate sul grigio divano enorme che occupa una gran parte del salotto anch'esso immenso.

Sul fondo della sala c'è un bellissimo pianoforte a coda e la parete dietro di esso è tuta costituita da vetrate che renderebbero tutto molto più luminoso se il tempo più non fosse quasi sempre nuvoloso o almeno così è stato in tutti i giorni in cui ci sono stata io.

<вы знаете, что вы должны сделать, мне все равно, убить их>

è così affascinante quando parla il russo che non mi rendo conto che ha terminato la chiamata ed ha messo via il cellulare e mi raggiunge

< non ti togli il vizio di origliare tu eh?> si siede al mio fianco sospirando

< ma se neanche so parlarlo il russo figurati capirlo> sorride alla mia affermazione ed io non riesco a non pensare a quanto sia bello quest'uomo..

<ascolta mi dispiace averti disturbato prendo le mie cose così chiamo un taxi e mi faccio accompagnare all'aeroporto> mi alzo intenzionata a ritornare in camera da letto per raccogliere la mia roba per poter andare via ma lui mi afferra per la vita e mi fa sedere sulle sue ginocchia.

Tutto mi fa ricordare quella notte e le forze abbandonano il mio corpo, mi sento così protetta tra le sue braccia che non vorrei stare altrove

<tu non vai da nessuna parte ragazzina>

<ah no e perché ?>

<resterai con me> non mi aspettavo che mi chiedesse una cosa del genere. Appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe ancora un po'

<quindi oggi sei tutto mio?> dico ridendo con fare scherzoso

<solo tuo> il tono serio che ha usato mi fa smettere di ridere ma il sorriso però non lascia le mie labbra, mi sposto un po' per avvolgergli le braccia intorno al collo ma mi blocca

<sta ferma non muoverti o non sarò in grado di tener fede a quello che ho detto> capisco e mi sento subito in imbarazzo

Si schiarisce la voce per richiamare la mia attenzione

<ho comprato un vestito per te l'ho messo in camera va a cambiarti che ti porto in un posto>

<dove?> gli chiedo sorpresa

<vedrai ragazzina, vai non farmi aspettare>

Entro in camera e sul letto c'è una scatola nera con un fiocco dorato al centro è così bella che mi dispiace anche rovinarla.
Quando la apro trovo al suo interno un bel vestito corto blu notte quando lo indosso rimango piacevolmente stupida che sia della taglia giusta. È aderente e plissettato con uno scollo profondo con una manica trasparente che lo rende molto elegante prendo il mio cappotto e indosso i tacchi e lo raggiungo al piano di sotto.

<eccomi scusa,i se ti ho fatto aspettare>

<aspetterei tutto il tempo del mondo per te>

Usciamo di casa ansiosa di sapere dove mi porterà.



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SPAZIO AUTRICE

Sorpresa ahahah ve l'aspettavate ??
Queste parti mi piace tanto scriverle e mi vengono giù come acqua fresca

Cosa ne pensate?
Chissà dove la porterà ora Vicktor eheh

Lo scoprirete nel prossimo capitolo

A presto Lux

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