5. Sogni

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SAMANTHA

Quando mi sveglio preparo velocemente una piccola valigia, senza dimenticare la borsa da lavoro con i progetti su cui dovrò inevitabilmente lavorare e dopo aver fatto colazioni Jason mi accompagna all'aeroporto

<mi raccomando chiama e divertiti un pò>

<lo sai che devo lavorare...>

Mi bacia, mi passa la borsa ed entro in aeroporto.

Le ore di volo passano abbastanza velocemente e fortunatamente non ci sono state turbolenze, ma in ogni caso ho comunque bisogno delle mie pillole. Prendo un taxi per arrivare davanti casa mia, quella che ho sentito come si suon dire "casa" per 23 della mia vita ma ora questo concetto è un pò distante. Ogni volta tornare è difficile perché so che lui non sarà lì ad aspettarmi accanto alla mamma.
Suono il citofono ed aspetto che mia madre mi apra,quando salgo le scale mi aspetti  lì di fronte alla porta

<finalmente sei arrivata tesoro>

<ciao mamma, si c'era un pò di traffico> le dico mentre l'abbraccio.

Ceniamo, ha preparato una pasta al forno buonissima e mi mancava molto la sua cucina a dirla tutta. Nel mentre pranziamo le racconto del progetto e di come è andata. Dopo mi dileguo nella mia stanza per mettermi comoda e iniziare ad analizzare i punti che dovrei modificare del progetto; visto che il lavoro è molto ed ho solo due giorni di tempo.
Lavoro per non so quanto tempo quando mia madre mi chiama per prendere un tè insieme

<allora come va con Jason?>

<tutto bene mamma.. ehm questo me l'ha regalato lui> dico alzando il braccio per fr notare il braccialetto al mio polso

<che carino questo ragazzo, sono contenta che state insieme... e comunque quando me lo farai conoscere?>

<presto mamma tranquilla.. a te come va il lavoro?> ha ragione non gliel'ho ancora presentato, non perché non lo ami ma questo è un passo importante e non sono ancora pronta per poterlo fare.

<tutto bene, il negozio  della signora Brown è come se ormai fosse diventato mio, non viene neanche più poverina>

<beh mamma è anziana e poi ci sei tu per questo non si preoccupa> le dico facendole un sorriso.

Chiacchieriamo del più e del meno  e quando arriva l'ora di andare a letto crollo in un sogno profondo sovrastata dalla stanchezza della lunga settimana di lavoro.

<cosa vuoi ragazzina?> dice lui mentre sopra di me lascia baci languidi e peccaminosi sul collo scendendo poi verso i miei seni
<ti prego...> lo incito vogliosa sotto di lui.
Non posso toccarlo, ho le mani legate sopra la testa e lui si diverte con il mio corpo..
<mh zitta.. non devi pregarmi mi prendo sempre ciò che voglio e come voglio> tortura i seni leccandoli e succhiandoli facendomi godere oltre ogni limite, spingo la testa all'indietro contro il cuscino sopraffatta dal piacere. Sento i suoi baci sullo stomaco, sulla mia pancia e proprio mentre sento il suo caldo respiro lì dove lo bramo di più lui alza lo sguardo e mi rivolge quel maledetto sorriso provocatorio che odio ...

Mi sveglio di soprassalto sudata e non posso crederci che lui sia tornato di nuovo a tormentare il mio sonno. Ormai Morfeo non mi culla più tra le sue braccia. Il suo posto è stato sostituito da un demone del peccato con il sorrisetto più odioso che abbia mai visto. Ogni sogno mi destabilizza, non riesco a spiegare il perché ma la mia mente inconsciamente pensa sempre a quell'uomo con lo sguardo più vuoto e oscuro che incontrai a Monte Carlo.
Vado a farmi una doccia fredda bisognosa di cacciare via il pensiero di lui.

Mi vesto e raggiungo mia madre in cucina

<buongiorno mamma> dico sbadigliando

<buongiorno Sam oggi andremo a fare compere ti va? Devo prendere alcune cose che mi servono e poi non ho ancora preso qualcosa per il tuo compleanno. Volevo farlo con te.>

<mamma non serve davvero...>

<avanti allora preparati che usciamo tra dieci minuti>

Passiamo il pomeriggio a girovagare per i negozi, aiuto mia madre nelle compere per la casa e nel mentre mi sento bene ma c'è sempre qualcosa che mi manca che non riesce a farmi sentire completa. Scaccio via questa sensazione ed aiuto mia madre a sistemare.





VICKTOR

<Non pensi più a me Vicktor.. mi hai già dimenticata non è vero> dice lei mentre mi guarda dal basso

< sai che non potrei mai farlo.. non dire cazzate>

<dopo quello che mi hai fatto.. tu me lo devi>

Mi guarda con le lacrime agli occhi ed io non sopporto più i sensi di colpa che mi divorano l'anima nera.


Anche stanotte non riesco a chiudere occhi, quei maledetti incubi mi perseguitano ormai da anni, sono la mia ombra e io non riesco nella mia vita ad accendere quella cazzo di luce.

Mentre guardo fuori la grande vetrata che affaccia sul giardino dove si trova la piscina, accendo una sigaretta sperando che mi aiuti a calmarmi.

<Vick?>

<Dimmi Stephen>

<avevo sentito un rumore e sono venuto a controllare.. ancora incubi?> il mio migliore amico nonché mio braccio destro si avvicina a me e prende anche lui una Marlboro dal pacchetto poggiato sul tavolino

<ma perché non torni a fare terapia da quella dottoressa non ci hai neanche provato, ci sei andando quante volte? Forse una?!> dice mentre se l'accende

<perché non può curarmi una donna che non ha aspettato neanche la seconda seduta per farsi scopare>

<ah.. non posso crederci ma cosa cazzo fai alle donne.. ma poi non era vecchia?!>

<sono loro che non ci pensano neanche due volte ad aprire le gambe> gli dico mentre espiro l'ultimo tiro.

Vado in camera mia e faccio una doccia per poi vestirmi per incominciare un'altra giornata di questo inferno che ormai è la mia vita.


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SPAZIO AUTRICE

Ma che sogni fa la nostra Samantha....
E guardate un po' chi è tornato ..
Anche lui si ricorderà di lei secondo voi?? Chissà

Se non volete perdervi spoiler seguitemi se vi va su TikTok @Angy_lux
Vi aspetto settimana prossima con il prossimo capitolo
A presto
Lux

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