31. Si inizia col botto..

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SAMANTHA

La vita è fatta di scelte che possono rivelarsi giuste o sbagliate.

Il grande problema è: come capire se le scelte che prendiamo sono davvero quelle giuste?

Ormai non so dove mi porteranno tutte le decisione che ho preso fino ad ora, per questo l'unica cosa che farò è godermi il presente. Dopo quelle confessioni è come se lo sentissi più vicino ed ora mentre sono seduta di nuovo sul suo aereo per tornare a Mosca, non riesco a non pensare a come cambierà la mia vita d'ora in avanti.

<Ragazzina ma mi stai ascoltando?> Vicktor mi richiama spazientito dalla mia disattenzione

<Scusami, stavi dicendo?> riporto l'attenzione all'uomo che tengo seduto sul sedile di fronte a me

<come dicevo, ho già chiarito tutto con il tuo capo, il signor Benson, incomincerai un nuovo progetto ed ho chiesto la tua completa attenzione sul campo così non dovrai fare avanti e indietro>

<cos..ma quando l'hai fatto, e poi che progetto? Il mio capo non mi ha parlato di nulla..>

<certo perché non ne ha avuto tempo, ho chiesto espressamente che il lavoro venisse affidato a te>

aspetta un secondo, ma se io non sono al corrente di nulla.. come faccio già ad avere il lavoro su due piedi?!

<aspetta un secondo.. Vicktor ma quando hai organizzato tutto?!>

<era un'idea che avevo già in mente ho solo espresso da "cliente molto importante" le mie preferenze al signor Benson> lo dice con una tranquillità che in realtà mi mette a disagio.

Non voglio che si pensi che il nuovo lavoro lo abbia ottenuto per favoritismi. Tutto ciò che ho fatto nella mia carriera lavorativa me lo sono sudata e non voglio che mi vengano riconosciute cose solo perché "clienti importanti" hanno chiesto me. Che chiariamo, sono contenta che mi abbia voluta per un nuovo progetto ma dubito che abbia scelto me completamene per le mie doti di architettura vista la situazione tra noi...

<ascolta Vicktor io penso che tu debba cercare un'altra persona per questo progetto, non voglio fraintendimenti e soprattutto non voglio che questa richiesta sia stata spinta da un strano egoismo di avermi con te e non dall'altra parte dell'oceano>

il suo sguardo diventa severo, come se volesse rimproverarmi, si alza dalla poltrone su cui stava seduto e si abbassa verso di me posizionando le mani sui braccioli ai lati del mio corpo. Il suo viso si avvicina sempre più pericolosamente al mio, a tal punto che sento il suo caldo respiro solleticarmi la guancia

<non provare a dire mai più una cosa del genere. Affido a te il mio lavoro per le eccellenti qualità che hai. L'ultimo progetto è stato portato avanti meticolosamente e il risultato è stato ottimo. Quindi sì ho chiesto di te perché dai progetti che mi sono stati presentati al momento della richiesta nessuno mi ha colpito tanto quanto i tuoi>

continuo a guardarlo e sentire quelle parole è una boccata di aria fresca.

<e poi..> continua avvicinando pericolosamente le sue labbra all'incavo del mio collo <ho sempre detto che sono egoista..> inizia a lasciare una scia di languidi baci sul collo e io istintivamente sposto la testa di lato facilitandogli il lavoro

<ed ora questo fottuto egoista vuole sono una cosa>

il mio cuore va a mille e piccoli gemiti lasciano le mie labbra senza che io me ne renda conto

<cosa vuoi?>

<te>

mi tira su e mi prende tra le sue braccia, le mie gambe gli cingono i fianchi e le sue mani mi reggono dal sedere

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