Capitolo 8

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Salutiamo il prof distrattamente che ci rivolge un sorriso e un gesto di mano per salutarci, e tutte e tre insieme ci avviamo verso l'infermeria. Mi chiedo se Cheryl mi tratterà come prima, in fondo non credo di aver fatto nulla di male, mah è davvero strana quella ragazza. Camminiamo parlando della giornata di domani, in quanto le altre ragazze vogliono organizzare una serata da Pop's insieme a tutti i nostri amici.

Ci fermiamo poco davanti l'infermeria, vedendo che anche Reggie ci sta entrando.
-Ei ragazze, che ci fate qui?- Ci sorride come sempre. A quanto pare Cheryl sta bene, altrimenti non sarebbe tutto spensierato.
-Uhm ecco, sono venuta a dare a Cheryl il suo zaino, lo aveva lasciato in classe, ma ora che ci sei tu credo di doverlo lasciare a te- dico quell'ultima frase abbassando lo sguardo. In realtà vorrei entrare, e avere una scusa per vederla. Dio Toni cosa ti sta succedendo? Scaccio questi pensieri dicendomi che mi sto solo preoccupando per una ragazza che non si è sentita bene.
Prima che Reggie possa prendere lo zaino che gli stavo allungando, Veronica si mette in mezzo
-Noi in realtà stavamo pensando che magari potrebbe essere Toni a darglielo-
-Io ecco..Cosa?- Appena realizzo quello che la mia amica ha detto rivolgo lo sguardo sorpreso a loro.
-Si esatto, magari troverebbero il modo per risolvere quella piccola discussione avvenuta prima, non credi anche tu che Cheryl dovrebbe scusarsi?-
Reggie passa il sguardo tra le due ragazze, e poi lo rivolge a me, sbuffando in aria di arresa.
-E va bene, le ragazze hanno ragione. Solo, non ti aspettare che Cheryl si scusi, non lo ha mai fatto con nessuno- Le mie labbra ammiccano a un sorriso, mentre riprendo lo zaino della rossa.
-Ah e un altra cosa..qualsiasi cosa, non chiedere a Cheryl cosa sia successo, per favore- Scusa perché? In fondo vorrei capire cosa le è accaduto, c'ero anche io li.
-Perché non posso?-
-Semplicemente non vorrei ti rispondesse come prima, tutto qua- Non mi sembra del tutto sincero ma va bene, lo farò.
Gli annuisco facendogli capire che avrei fatto come ha detto ed entro in infermeria.

Come sempre all'interno trovo la ragazza che lavora qui. Appena sente qualcuno entrare, si gira verso di me e mi rivolge un sorriso.
-Ciao Antoinette, come mai ancora qua? Per la tua amica vero?- Ha usato di nuovo quella parola.
-In realtà non siamo amiche, è la mia compagna di banco, vorrei sapere come sta- Mi accenna un sorriso comprensivo e mi fa segno di andare da lei.
-La camera è sempre la stessa, non posso farti rimanere troppo però- Giustamente le ore scolastiche sono finite. Continuo a chiedermi che ci faccio io qua invece di essere a casa a mangiare.

Busso piano alla porta, e la voce di Cheryl mi fa capire che posso entrare. Afferro delicatamente la maniglia e apro di poco la porta.
-Ciao Cheryl, scusa se ti disturbo. Ti ho portato questo, lo avevi lasciato sul tuo banco, insieme ai quaderni che erano sul banco- alzo lo sguardo su di lei, e solo ora trovo il modo di guardare i suoi occhi. Mi scrutano tranquillamente, impassibili come sempre.
-Va bene, puoi lasciarlo qui- Annuisco lievemente e glielo poggio sulla sedia di fianco a lei. Neanche un grazie, ma credo che ormai pretendere queste cose da lei sono fin troppo.
-Posso chiederti come stai o mi rispondi come sempre che sono affari tuoi?-
Lei punta di nuovo il suo sguardo verso si me, poi si lecca di poco il labbro inferiore e lo attira tra le sue labbra, abbassando il capo.
-Sto benissimo- Benissimo? A me in realtà non sembra stia così bene come dice, ma non voglio forzarla troppo. Vorrei davvero chiederle cos'abbia avuto oggi, ma ricordo le parole di Reggie.
-Va bene, ho capito. Volevo solo lasciarti la tua roba, ci vediamo domani- Annuisce e mentre mi dirigo alla porta per andarmene, mi richiama ancora.
-Ah, non hai ficcato troppo il naso nel mio zaino vero?- Perché avrei dovuto?
-No, ho messo tutte le cose di fretta apposta per evitare di guardare troppo, puoi anche controllare tu stessa- Guardo lo zaino come per farle capire che può aprirlo anche davanti a me.
-Va bene- Stringo le labbra in un sorriso forzato. Ancora non mi ha neanche ringraziata. Ci vuole davvero così tanto per farlo?
Mi rigiro di nuovo, nell'intento di fare quello che avrei dovuto fare prima che mi interrompesse.
Prendo la maniglia e prima che la porta si apra mi richiama un'altra volta.
-Antoinette- Il mio nome nelle sue labbra mi fa rabbrividire, forse perché non l'ho mai sentito detto da lei, in pochissimi ormai mi chiamano con il nome intero, è troppo formale.
Mi rigiro nuovamente verso di lei. Ha lo sguardo basso e si tortura le mani. Che sia nervosa? Appena provo a chiederle cosa sta succedendo mi precede.
-Grazie- Questa parola può essere così banale e insignificante, ma detta da lei ha un potere diverso.
Sorrido. Questa volta un sorriso sincero però. Lei vedo che mi guarda sempre con uno sguardo neutro, ma posso giurare di aver visto un accenno di sorriso, in qualche modo.
Faccio un piccolo gesto con la testa e mi giro nuovamente, per poi andarmene.
Mi rendo conto che sto ancora sorridendo. Davvero Toni? Sorridi per un "grazie" detto da una persona che conosci da un mezza giornata? Complimenti.
Zittisco la mia coscienza. È stato un "grazie" detto da una persona che non è abituata sicuramente a farlo, e mi basta così, non voglio nessun tipo di scuse. C'erano sicuramente in quel ringraziamento. Lei sa benissimo che ho capito che non riesce a dire queste cose.
Esco dall'infermeria, dopo aver salutato cordialmente la ragazza, di cui se ci penso non so ancora il nome.
Una volta fuori, mi aspettano come promesso, le mie due amiche e il fratello della rossa.
-Allora? Fatto?- Reggie mi viene in contro.
Annuisco senza dire nulla, con ancora questo maledetto sorriso sulle labbra.
-Cos'è quel sorriso?- Le mie amiche di avvicinano saltellando, data la mia apparente felicità.
-Oh nulla di importante, possiamo andare ora- Loro due si scambiano uno sguardo complice sorridendosi. Chissà a che staranno pensando, si capiscono solo loro.
E con questi pensieri ci dirigiamo all'uscita della scuola.

𝐢𝐟 𝐢 𝐜𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐟𝐥𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora