Capitolo 26

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Tutto quello che Cheryl mi ha lasciato, dopo aver varcato la porta del salotto, è solo un enorme vuoto, la stessa sensazione che ha sentito lei quando ho nominato la "fiducia".
È davvero così fragile davanti a questa parola?
È davvero così difficile per lei pensare solo a fidarsi minimamente di qualcuno?
Sono sempre più curiosa e spaventata di conoscere il suo passato, le sue paure e le cose che le hanno procurate, ma sono destinata a rimanere qua, nel presente.
Rimanere per lei.

Non so se sia giusto lasciarla andare come sto facendo io, ma sento di non poter fare altrimenti. Le mie gambe sono come incollate al pavimento e qualcosa dentro di me mi blocca dal seguire la rossa.

"perché fai così Cheryl?"

Prima che possa rendermene conto sento qualcosa bagnarmi il viso.
Tiro leggermente su con il naso, sperando che Cheryl non mi senta, e cerco invano di fermare le lacrime.
Perché sto piangendo?
Non lo so nemmeno io. Dev'essere lo stress e la stanchezza accumulata in questi giorni.
Eppure sento di nuovo dentro di me quella sensazione di colpevolezza. Sempre quella sensazione che mi cresce quando Cheryl scappa da me.
Ma alla fine, è davvero colpa mia?
Forse.
Forse devo smettere di rincorrerla, di invadere i suoi spazi, quando lei mi sta dando chiari segni del fatto che preferisce un determinato distacco tra di noi.
Ma perché questo mi fa stare così?
Sento un nodo allo stomaco, e i miei occhi bruciano ancora per colpa delle lacrime.
In quel momento, mi torna in mentre la frase di Veronica di ore prima.

"La domanda ora è: tu sei sicura di riuscire ad allontanarti da lei?"
"Non lo so"
È stata quella la mia risposta, ma ragionandoci meglio, è davvero quella?
Non credo proprio ormai, non so come sia possibile, ma Cheryl ormai è entrata in una piccola parte di me, una piccola parte del mio cuore.
So che non è la cosa giusta, che probabilmente tutto ciò è così sbagliato, ma forse è troppo tardi per tornare indietro, perché si, se devo essere sincera, non ce la farei ad allontanarmi da lei.
Ma a chi voglio mentire? Sto piangendo per la seconda volta a causa sua, a causa del suo comportamento incomprensibile.
Io, che non piangevo da anni, ora ho il viso pieno di lacrime per Cheryl. Un'ulteriore domanda mi frulla nella testa, una domanda piena di paure e risentimenti, una domanda che non mi era mai sorta, perché mai ho pensato al mio "legame" con Cheryl.
E se io non la vedessi come vedo le altre persone?

A distrarmi da quei mille pensieri e domande è il mio telefono che squilla, per l'ennesima volta. Lo prendo in mano, vedendo il nome di Archie apparirmi allo schermo. Sono fuori casa di Cheryl.
Sospiro, passandomi una mano tra i capelli e mettendoli da un lato. Alzo la testa sulla stanza dove mi trovo ora, con nessun'altro apparte me.
Mi faccio coraggio e, dopo aver ripreso il mio cappotto, mi giro su quella grande casa che appartiene alla rossa.
E senza indugiare ancora, esco da lì.

***

È passata più una settimana da quella famosa serata in discoteca, serata che è finita nel più tragico dei modi. Dopo essere salita in macchina dei miei amici, Archie ha iniziato a correre un po' troppo, portando Crystal e Betty ad uno stato di nausea.
Non le avevano accompagnate a casa perchè l'appartamento di Cheryl e Reggie era di passaggio alla strada che avevano preso.

Quando siamo arrivate a casa di Veronica, abbiamo dovuto trasportare le due ragazze ubriache in bagno, che vomitarono una dopo l'altra, per circa un ora.
Riassunto della storia? Nessuno di noi ha dormito quella notte.
La mattina dopo sentivo la testa scoppiarmi, e non oso immaginare come fosse quella delle mie amiche che avevano bevuto alcolici per ore senza fermarsi.

Anche Reggie, una volta arrivato a casa sua, non si era sentito bene, vomitando tutta notte. Cheryl, per sua incredibile sfortuna, ha dovuto passare le ultime ore che rimanevano prima dell'alba con suo fratello, per assicurarsi che non si sentisse ancora più male.
Ho sempre detto che bere troppo non va bene, sarebbe sempre meglio evitare.
Il lunedì dopo Reggie è venuto a scuola ancora mezzo stordito, raccontandoci quanto Cheryl lo avesse odiato per non averla fatto dormire neanche due o tre ore.
Al pensiero della rossa più stronza e antipatica del solito mi scoppiò una piccola risata, che si fermò quando mi passò davanti proprio la protagonista dei miei pensieri.

𝐢𝐟 𝐢 𝐜𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐟𝐥𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora