Capitolo 10

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La sveglia suona rumorosa come sempre, strappandomi via dal sogno che stavo facendo. Mi alzo tranquillamente dal letto, per poi aprire l'armadio e prendere le prime cose che mi capitano sotto mano.
Faccio colazione velocemente, stando attenta a non far rumore, dato che mio padre, avendo i turni serali, sta ancora dormendo. Appena sono pronta, prendo le chiavi di casa e della moto ed esco. Mi metto goffamente le airpods, avendo il casco, e metto in moto per poi partire.
Sento il vento soffiarmi in faccia, ma fortunatamente fa ancora abbastanza caldo. Con il pensiero di vedere Cheryl automaticamente accellero, per poi trovarmi a scuola dopo soli 5 minuti.

Quando arrivo, vedo subito i suoi capelli rossi, che riconoscerei in mezzo a mille. È intenta a parlare con Reggie e gli altri, o per lo meno gli ascolta parlare. Il suono della moto però, la fa girare, insieme a tutto il resto del gruppo. Veronica subito sorride, vedendo la mia moto che non tiravo fuori da tempo. Penso che Cheryl ancora non mi abbia riconosciuta, siccome fa una faccia confusa. Mi fermo vicino a loro e spengo la moto, per poi togliermi il caso, aggiustarmi i capelli con una mano e infilare questo nel manubrio.
-Oh mio dio Topaz, così mi rimorchierai però- le battutine di Veronica non possono mai mancare. Sorrido alla sua frase e scendo dal veicolo, appoggiandomici poco dopo.
-Da quanto non tiravi fuori la moto?- Crystal si avvicina, saltandomi in braccio come sempre. Questa volta non essendo preparata stavo rischiando di farla cadere, anzi di farci cadere. Mi da un bacio sulla guancia come ogni mattina e poi, soddisfatta, scende da me.
Appena lo fa, cerco gli occhi di Cheryl, trovandoli poco dopo, intenti a guardare me e Crystal. Speriamo solo che non si faccia strani pensieri, io e Crys possiamo sembrare fidanzate certe volte, ma non lo siamo assolutamente. Ma cosa dico, anche lo pensasse perché dovrebbe importarmi? Mi fermo ancora a guardarla, non sapendo cosa fare, fino a quando il nostro contatto visivo non viene interrotto da Sweet Pea che mi da una pacca sulla spalla.
-E così hai ritirato fuori questo vecchio affare?- La mia moto? Vecchia?
-Senti vecchio sarai tu, la mia bambina è ancora nuova di zecca- Lui scoppia a ridere e torna a guardare la mia moto.

Prima che qualcuno di noi possa dire qualcosa, la campanella suona, portando tutti noi a sbuffare.
-Direi che è l'ora di entrare- Betty tende a essere molto precisina con gli orari, odia il ritardo e le persone che lo fanno, per cui con lei è importante stare attenti ad arrivare in orario se non in anticipo.
Mentre stiamo entrando sento Ronnie parlare con qualcuno dietro di me e, girandomi, noto che quel qualcuno è Cheryl. La rossa la sta ascoltando impassibile come sempre. Rallento di poco per raggiungere e sentire di cosa parlano.
-Stavamo pensando di andare da Pop's, insieme a tutti gli altri. Verrebbe anche Reggie ovviamente-
La rossa continua a guardare per terra davanti a sè, probabilmente starà pensando a come rifiutare l'invito in modo gentile, ma mi ricredo subito quando mi guarda dritta negli occhi e pronuncia quella frase che tanto desideravo.
-Va bene- fuori rimango neutrale, ma dentro sono molto felice, potrò usare il tempo di oggi per provare a parlarci e conoscerla meglio. Veronica le rivolge un sorriso, dicendole che l'appuntamento sarà alle 18 e la rossa annuisce.
Entrando in classe troviamo tre o quattro persone, tra cui Tina, che se ne sta con la testa bassa al primo banco come sempre. Ronnie mi ha detto che la prof l'aveva mandata dal preside per quanto accaduto, e lei non vuole di certo rovinare la sua media scolastica, per cui credo proprio non causerà più problemi.
Mi siedo, lanciandomi praticamente sulla sedia.
-Sei proprio un elefante- ride Betty mentre lei e Veronica si siedono nei loro rispettivi posti.

Poco dopo vengo affiancata da Cheryl, che borbotta qualcosa di indecifrabile per poi sedersi anche lei. Ormai il suo profumo lo sento ovunque. Prima di prendere il libro di spagnolo mi lancia una rapida occhiata, con la sua solita espressione. Dovrei provare a parlarle? Non so nemmeno cosa dirle, e poi anche fosse potrebbe rispondermi male come il suo solito. Mi rigiro verso le mie amiche, che con lo sguardo mi stanno dicendo di parlare a Cheryl. Non hanno capito che la sua freddezza non mi porta a nulla? Vorrei girarmi e fare finta di nulla, ma so che si inventerebbero qualche scherzo per farmici parlare. Ancora non capisco perché lo vogliono più loro che io a momenti.
-Ciao Cheryl, scusami se all'entrata non ho avuto modo di parlarti, ma come hai visto ero circondata- sforzo una leggera risata per sdramattizzare. Lei continua a prendere la sua roba, per poi metterla sul banco.
-Non mi importa, nemmeno ci avevo fatto caso, comunque ciao anche a te- È impossibile che non l'abbia notato, era praticamente di fronte a me. Sorpasso la prima frase che aveva detto. "Non mi importa", sarà davvero così?
-Come stai?- Lascio stare il suo modo poco carino di rispondere. Lei solleva lo sguardo e finalmente mi guarda negli occhi. Il suo sguardo come sempre non lascia trasparire nulla.
-Sto bene, grazie- Non mi ha nemmeno chiesto come sto io, davvero siamo a questo punto di menefreghismo? Sotto gli occhi preoccupati di Ronnie e Betty mi giro di fronte a me, ignorando il fastidio che mi ha dato l'indifferenza della rossa.

Dopo alcuni minuti, la classe si era già riempita, accogliendo il prof che, dopo essersi sistemato, inizia a spiegare. Spagnolo è una delle materie preferite, mi viene molto facile. Presto attenzione alla lezione, cercando di dimenticare l'accaduto con Cheryl. Davvero non le interessa o è troppo orgogliosa per chiedermi come sto io? Magari non se ne sarà accorta, o magari per lei è normale.
Cercando di smettere di pensare a Cheryl inizio a scrivere parole a caso sul quaderno, senza un senso logico.
A un certo punto, con la coda dell'occhio vedo Cheryl strappare un pezzo di carta dal suo quadernino. Chissà che starà facendo. No Toni, non ti interessa. Torno a guardare il mio di quaderno, quando mi arriva una pallina di carta sul banco. Aspetta, non dirmi che..
Il biglietto me l'ha quasi sicuramente mandato Cheryl, ma perché mai dovrebbe scrivermi se sono di fianco a lei?
Apro il biglietto, è quello che c'è scritto mi porta a sorridere.
Tu come stai?
Allora gliene importa qualcosa. Alzo lo sguardo su di lei, ma vedo che guarda il prof. D'istinto sorrido ancora di più. Prendo subito la penna che stavo usando per scrivere e le rispondo, senza rispondere alla sua domanda
Perché mi stai scrivendo un bigliettino? Sono letteralmente di fianco a te
Glielo passo senza dire nulla, e in poco tempo è di nuovo sul mio banco.
Non hai risposto alla mia domanda, Antoinette.
Sul serio? Ancora il mio nome intero?
Sto bene, perché sei così insistente? E comunque il mio nome è Toni
Questa volta il biglietto mi viene consegnato minuti più tardi, non con la stessa velocità di prima.
Non pensare che mi importi, solo era per avere la coscienza pulita, essendo che me lo hai chiesto prima, Antoinette.
A quella risposta mi rattristo leggermente.
Ma sul serio fa? Allora non le interessa. Non ci sto capendo più niente, e in più mi ha chiamata ancora con il mio nome intero.
Questa ragazza mi farà davvero impazzire.

𝐢𝐟 𝐢 𝐜𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐟𝐥𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora