Capitolo 7

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Appena entrate in classe, troviamo già il prof di italiano, che ci saluta con un cenno del capo. Prendiamo posto, lui si schiarisce la voce e inizia a parlare.
-Bene ragazzi, spero stiate bene. Parto con il dire che non userò quest'ora per fare lezione, dato che è il primo giorno, ma possiamo parlare di quello che volete-
Okay, deduco che anche questa non sarà un'ora interessante. Il prof di italiano è sempre stato uno tra i miei preferiti. Ha sempre avuto una voce bassa e tranquilla, e non l'ha mai alzata, anche quando lo facevamo arrabbiare. Ha la fronte un po' corrugata ma gli occhi che trasmettono serenità e compassione nei nostri confronti. Ormai mi conosce più lui di mio padre. Sa tutto quello che ho passato, tra la morte di mia madre e i problemi con le altre persone del mio passato, mi è sempre stato vicino. Per un anno è girata voce che io e lui ci frequentassimo, ma sia da parte mia, che dalla sua, c'è sempre stato molto affetto e rispetto reciproco, per cui tutte quelle voci si sono placate.
Tutto è iniziato quando, durante i temi di italiano, tiravo fuori tutto quello che avevo dentro, usavo quei testi come sfoghi personali, a volte senza rendermi conto che lui li avrebbe letti, ma non mi interessava. Una mattina mentre li consegnava, lasciò il mio per ultimo e mi chiese se andasse tutto bene. Feci di no con la testa e lui mi rivolse un caloroso sorriso, dicendomi che ne avremmo parlato successivamente. E così fu, mi prese in disparte durante l'ora di geografia, e iniziai a parlargli di tutto quello che mi passava per la mente. Era da tanto che non mi aprivo sinceramente con qualcuno, ho sempre avuto paura del giudizio e delle parole degli altri, anche delle mie amiche se devo essere sincera, ma con lui riuscivo a dire tutto quello che mi portavo dietro da anni. È l'unico prof che abbiamo avuto in tutti e 5 gli anni, e ne sono molto felice.

Immersa nei miei pensieri, non mi rendo conto che Ronnie mi sta chiamando. Sobbalzo appena sento il mio nome e mi giro verso le due ragazze.
-Ei T, ho sentito che hanno aperto le iscrizioni per i club, anche quest'anno pallavolo tutte insieme?- E serve pure chiedermelo?
-OVVIO- cerco di trattenere l'entusiasmo. Amo la pallavolo, la amo con tutta me stessa, e specialmente amo praticarla con le mie amiche, mi danno sicurezza in ogni cosa che fanno. La nostra squadra è molto solida, sicuramente perché abbiamo le stesse componenti da anni, anche se ogni tanto ne arrivano di nuove, ma sono tutte più o meno bravine e non intralciano troppo i ritmi. Ognuna di noi ha il proprio ruolo fisso: io sono palleggiatrice, Ronnie una centrale, Betty una laterale, Tabitha un opposto e Midge un libero. Siamo davvero un ottimo gruppo, le mettiamo a segno tutte.
-Chissà se ci saranno delle nuove anche quest'anno- interviene Betty
-Onestamente spero di no, meno persone entrano, meglio è, anche perché quest'anno abbiamo le selezioni per le provinciali- le due annuiscono.

Guardo l'orologio, che segna che mancano 20 minuti alla fine della lezione e all'uscita da scuola. Di colpo il mio pensiero va a Cheryl, e alla discussione avuta l'ora precedente in infermeria. Mi chiedo davvero come faccia a essere così fredda, che qualcuno le abbia spezzato il cuore a tal punto? No, l'amore fa male, ma non così tanto, o almeno credo. Dietro la sua storia ci deve essere una tristezza infinita. Passo tutto il resto della lezione a pensare a lei, e non mi rendo conto che è suonata la campanella.
-Va bene ragazzi, ci vediamo domani. Ricordatevi di portare il libro, inizieremo probabilmente lezione- Che palle, siamo al secondo giorno e già dobbiamo iniziare a fare lezione.

Mi alzo dalla sedia, rendendomi conto che c'è ancora la roba di Cheryl. Dovrei portargliela? Sarà sicuramente ancora in infermeria. Non me la sento molto di ficcare il naso nella sua roba, così prendo velocemente i libri che aveva tirato fuori e li rimetto disordinatamente nello zaino, per poi chiuderlo.
-Ei Toni, tu non esci?- mi richiamano le due ragazze.
-Cheryl ha lasciato qua la sua roba, almeno le faccio lo zaino, così appena torna in classe per prendere la roba si trova tutto pronto- Spero solo non sembri che mi interessi più del dovuto, sto solo cercando di fare una buona azione.
-Perché non gliela porti li?- Scusa? Sono diventata la serva ora?
-Bah potrebbe mandare Reggie essendo suo fratello, e poi non mi va di rivederla dopo quello che è successo-
-È proprio per quello che è successo che dovresti vederla, stupida. Poteste parlare e magari chiarivi- Chiarire con quella testa dura? Non credo proprio. Penso che passeremo il resto dell'anno scolastico a guardarci male. Però d'altra parte Betty a ragione, magari potrei provare a fare un'altro passo io, e sarebbe anche un buon modo per aiutarla.
-E va bene, però voi verrete con me e mi aspetterete- Le due annuiscono ridendo, e così ci dirigiamo fuori dalla classe.

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