Il resto della giornata trascorre normalmente, tranne per il fatto che io e Cheryl non parliamo praticamente più dopo essere tornate in classe. Per tutte le altre ore ci lanciamo delle evidenti occhiate, interrotte quando l'altra se ne accorgeva. Sentivo più di una volta il suo sguardo bruciarmi addosso, ma facevo finta di nulla.
Nella pausa pranzo ho visto Veronica parlare con Crystal, dandomi delle rapide occhiate certe volte. La castana passava da uno sguardo preoccupato a fare dei leggeri sorrisi. Mi chiedo di che cosa stessero parlando.
Quando avevamo finito di mangiare, sono tornata un po' prima in classe, per passare dei minuti da sola con Cheryl prima che suonasse la campanella, ma l'ho trovata a discutere apertamente con Reggie. Non ho ascoltato molto della conversazione, in quanto era praticamente già finita. Ho però sentito Cheryl che chiedeva espressamente al ragazzo di non dire niente a loro madre. Che sia successo qualcosa?Ora sono sul letto a suonare la chitarra, mentre aspetto la rossa. Sono in evidente ansia, forse più di ieri, ma dopo quello che è successo non voglio mostrarmi debole ai suoi occhi, per cui proverò a essere il più distaccata possibile.
Le mie dita accarezzano le corde, costruendo una melodia, mentre canticchio le poche parole che mi ricordo di una canzone. A risvegliarmi è il campanello di casa, che mi porta sobbalzare.
Sento il battito del mio cuore accelerare, come l'ansia man mano che mi avvicino alla porta.
Quando apro, mi trovo davanti la rossa. Indossa un top rosso che le fascia i fianchi, e un paio di pantaloni di pelle neri. Resto a fissarla, forse più del dovuto, mordendomi leggermente il labbro. Alzo lo sguardo su di lei e vedo che mi guarda con gli occhi spalancati. Non capendo, seguo il suo sguardo, accorgendomi di essere con in reggiseno sportivo, che fa vedere a pieno i leggeri addominali che ho. Deglutisco rumorosamente, tossendo leggermente. Lei, sembra risvegliarsi e mi guarda negli occhi. Mi sposto leggermente dalla soglia della porta, facendole segno di entrare. Quando anche lei sorpassa la porta, mi maledico mentalmente per non essermi messa una maglia.
Dentro casa mia fa un gran caldo, e per questo ne approfitto per star comoda in reggiseno.
Mi rigiro verso di lei, che ha lasciato il suo zaino sulla sedia e si guarda intorno, come se non fosse già venuta qua a casa mia.
-Bene, uhm andiamo in camera mia?- Il suo sguardo scatta verso di me e mi guarda come se avessi detto chissà che cosa. Credo di aver elaborato un po' male la frase.
-Ho il computer li- Cerco di aggiustare la situazione, e la vedo annuire.Mi segue in silenzio in camera. Mi lancio sul letto e la vedo immobile davanti a me mentre mi fissa.
-Prendi la mia scrivania, io sto qua sul letto- Detto ciò mi giro dall'altra parte del letto prendendo il computer che era sul comodino. Quando mi rigiro verso il suo lato, lei si è già seduta. In tutto questo tempo non ha ancora detto una sola parola.Passa un'ora intera, in cui cerchiamo di fare un powerpoint carino con le informazioni richieste da quella strega della prof. L'unica cosa su cui non siamo d'accordo è la frase finale.
-Ti dico che non va bene- Lei è in piedi davanti a me, con le braccia incrociate.
Io di tutto risposta, stringo il computer al mio petto, scuotendo la testa.
-Dio mio sei proprio una bambina- Dicendo questo si mette una mano sulla testa scuotendola. Le faccio la linguaccia sorridendo involontariamente.
-Antoinette, dammi quel computer-
-Assolutamente no Mantle, la mia frase andava benissimo- Mi guarda, indecisa su cosa fare.
-Lo hai voluto tu- Sbuffa per poi avvicinarsi. Cerco di allontanarmi ma prende una parte della tuta dei miei pantaloni per non farmi scappare.
Provo a tirarmi indietro lo stesso, ridendo sonoramente. Intanto lei mi ha afferrato anche un braccio.
Mentre scalcio per liberarmi perdo l'equilibrio, cadendo con il corpo sul materasso e tirandomi dietro Cheryl. La rossa finisce sopra di me, sorreggendo il suo peso con le braccia ai lati della mia testa per non cadere. Improvvisamente la mia risata svanisce, e l'aria inizia a farsi pesante.
Lei è li, a pochi centimetri da me, con i suoi capelli rossi che mi ricadono sul petto e gli occhi che guardando attentamente i miei. Il respiro mi si blocca e il cuore sembra uscirmi dal petto. Sposto lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, leggermente socchiuse. Sono come sempre coperte da uno strato di rossetto rosso, messo alla perfezione.
Mi viene improvvisamente voglia di unire quelle labbra carnose alle mie.
Riporto gli occhi ai suoi, che mi stavano ancora guardando.
Una ciocca di capelli le ricade sul viso e istintivamente la afferro e gliela porto dietro l'orecchio, sotto il suo sguardo attento. Dopo averlo fatto, poggio la mano nell'incavo tra il suo collo e la mascella.
Sento la sua pelle calda, a contrasto con la mia mano fredda.
Cheryl mi guarda, con gli occhi leggermente spalancati.
Mossa da un'istinto improvviso avvicino lentamente il mio viso al suo, quando mi squilla il telefono.
Il rumore di quest'ultimo è come se risvegliasse entrambe, facendoci accorgere di quello che stava succedendo. Immediatamente lei si alza da me, per poi mettersi una mano tra i capelli e muoverli nervosamente, come se fosse successa la cosa più sbagliata del mondo.
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𝐢𝐟 𝐢 𝐜𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐟𝐥𝐲
Romance-lasciati salvare, ti prego- dissi con un filo di voce, ma abbastanza alta in modo che cheryl mi sentisse. Rimase in silenzio. -nessuno può salvarmi-