X sul giorno due agosto.
Tac tac tac è il rumore che faccio battendo la penna blu sul tavolo.
Contratto: la prestazione inizia alle diciannove e trenta, termina alle tre, dal 01 al 31 agosto 2001, il compenso prevede vitto presso il Ristorante Le Follie, alloggio presso Villa Giardini del Sole... oltre a retribuzione di...
Alzo gli occhi su Alberto seduto di fronte a me, lui guarda di lato, verso il mare, oltre le finestre del ristorante e sorride.
Sorrido a mia volta mentre guardo distratta la sua polo verde e il pantaloncino di cotone beige firmati; realizzo che con il compenso che mi daranno sarò tranquilla per almeno tre mesi il prossimo inverno, pagherò l'affitto della mia stanza singola senza pensieri, mi comprerò i vestiti che voglio, offrirò il pranzo ai miei compagni di Università.
Si accarezza la testa, forse perché segue il mio sguardo, sulla stempiatura.
"Ok, dove firmo?" gli chiedo andando subito alla fine del foglio.
"Qui giù" mette un dito sullo spazio in cui firmare.
Livia Marseglia
Alberto riprende il contratto, lo rilegge, firma a sua volta.
Gli vorrei tanto dire...
...sai Alberto, potevo anche non leggerlo il tuo contratto: mi fido, lavoro per te da un anno, tutte le sere, non ci sono ferie o giorni liberi perché non li voglio, non mi hai mai delusa, né rimproverata, non mi hai mai chiesto altro, mi hai sempre pagato puntuale...
Interrompe i miei pensieri dicendo:
"Sai Livia, credo che nella vita farai carriera e diventerai una splendida Manager" mi sorride, poi continua "Grazie per aver rispettato gli impegni presi nonostante gli imprevisti, hai problem solving e sai gestire lo stress, sai lavorare con gli altri. Siamo molto contenti di averti con noi"
"Grazie" non aggiungo altro, non so proprio che dire, mi dondolo sulla sedia e sento solo un calore nel petto e palpiti di emozione per le aspettative che ha risvegliato per i miei sogni futuri, quando lui con quattro parole rovina il mio momento di gioia:
"Vado a prendere Lavinia"
Si rilassa sulla sedia, guarda l'orologio e poi aggiunge: "Arrivano anche mio cugino e due amiche"
"Che bello..." dico cercando di non far trasparire il senso di fastidio che provo"...Vado in spiaggia, a dopo" aggiungo alzandomi e allontanandomi da lui.
Se Alberto non mi avesse detto della sua fidanzata, sarebbe stato meglio. Rimugino rivedendola nella mia testa a Roma: lei arriva al ristorante di Centocelle tutti i giorni alle tredici, quando esce da lezione a Giurisprudenza. Parcheggia la sua cabrio rossa, entra in sala impettita, senza salutare nessuno, siede al tavolino con Alberto e si comportano come se fossero dei normali clienti.
Leggono con attenzione e stupore il menù che Alberto ha concordato la sera prima con il cuoco.
Lei si accarezza i capelli biondo miele stopposi appena usciti dalla messa in piega, fissa i suoi occhi a palla sul menù non sapendo cosa scegliere e poi, come una micetta, accarezza la mano di Alberto e gli sussurra: amore... scegli tu.
La confronto con me Giovanna e Francesca: noi siamo le cenerentole belle ma povere e lei è la sorellastra brutta e viziata.
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Mi alzo dal tavolino dove ho finito di pranzare con Antonio e Marco e, visto che il pomeriggio è ancora lungo, decido di rientrare a sistemare meglio le mie cose.
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ERA AGOSTO 2001
ChickLitHai presente il Salento? Immagina di andare a lavorare ad agosto in una rumeria, di stare con gli amici di sempre e conoscere gente nuova, vivendo avventure... ehm... più o meno lecite. Poi immagina di incontrare un tizio misterioso e... aiuto...