È lunedì mattina e metto la mia solita X su giorno venti... che strano... ieri era domenica... e Michael lavorava? Mi chiedo mordicchiando la penna.
Alle tredici arrivo al Ristorante.
"Liv, vieni un attimo qui?" mi volto e individuo Maurizio che pranza con Vito.
"Ti va oggi, alle sedici e trenta, di andare, tu e Vito, a Otranto per fare del volantinaggio? Dobbiamo pubblicizzare le nuove serate de La Habana. Ovviamente hai un bonus di due ore in un'altra sera in cui, se vuoi, potrai smettere di lavorare prima"
"Si, ok" rispondo a Maurizio guardando Vito che mi fissa con un sopracciglio alzato.
Sì, dai mi va, rimugino, così posso vedere Otranto in un orario che non sia dalle quattro alle sei del mattino.
***
Sono le sedici e trenta e guardo Vito alla guida della Smart di Alberto.
Abbiamo nel bagagliaio uno scatolone di volantini blu. Su c'è stampata la foto de La Habana e la promozione dei cocktail e rum disponibili, oltre a una frase pubblicitaria che offre uno sconto sulle bevute a chi si presenterà a La Habana con il volantino.
Non ho voglia di parlargli, il nostro rapporto non è più lo stesso da quando mi ha detto quelle cose su Michael.
Lui ogni tanto si volta a guardarmi e non dice niente, ha uno strano tic, tipo deglutisce di continuo: il suo pomo d'adamo sale e scende più volte.
***
Mi guardo intorno e non so come definire Otranto in questo momento: fulgente, forse. Il tufo e i muri bianchi delle case contrastano con l'azzurro del mare del porto sottostante.
"Tieni Liv" Vito mi passa un mazzetto di volantini e inizio a distribuirli a tutte le persone che incontriamo: ne ho tanti, non li raziono di certo.
"Da dove vieni Vito?" gli chiedo all'improvviso mentre mi sventolo con i volantini.
"In che senso?" domanda con sguardo vacuo.
"Dove vivevi prima di venire qui?" specifico.
"Ah, stavo a Monaco, in Germania: ho diretto per tre anni un ristorante italiano, ma ero stufo. Quando mi è arrivata la proposta di Alberto ho deciso di accettarla e cambiare vita"
"Cosa farai dopo La Habana di Agosto?"
"Tornerò a Roma: Alberto mi ha proposto la direzione del Ristorante"
"Ah, sono contenta per te, allora ci rivedremo, spero"
"Puoi scommetterci" mi guarda rivolgendomi un sorriso a trentadue denti, rifletto che sono bianchissimi e contrastano con l'abbronzatura del volto.
Sembra voglia aggiungere qualcosa ma si volta dall'altro lato e resta in silenzio.
Camminiamo per le stradine di Otranto. Lui guarda per terra.
"Conosci da tanto Antonella?" mi chiede all'improvviso.
"Sì, certo, è la mia coinquilina a Roma. Perché me lo chiedi?" lo provoco.
"Così, curiosità" risponde facendo spallucce.
Ih ih ih, sghignazzo nella mia mente, ha confermato i miei sospetti. Sono stati insieme il quindici agosto. Bene, sono contenta, lui è stato cattivo con me, ma sarei contenta se tra lui e Antonella nascesse qualcosa. Li vedrei bene insieme.
Sussulto vedendo un bambino piantarsi di fronte a noi.
"Ciao!" mi dice sorridendo con sguardo da discolo.
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ERA AGOSTO 2001
Genç Kız EdebiyatıHai presente il Salento? Immagina di andare a lavorare ad agosto in una rumeria, di stare con gli amici di sempre e conoscere gente nuova, vivendo avventure... ehm... più o meno lecite. Poi immagina di incontrare un tizio misterioso e... aiuto...