Indosso il costume e osservo sbuffando il mio riflesso nello specchio del bagno.
Se Michael pensa di trovarsi di fronte la Liv con il fisico da ventenne, si sbaglia di grosso.
Io ora sono così, i segni del tempo sul mio corpo ci sono tutti e non posso farci nulla.
Scuoto la testa, guarda cosa mi tocca fare...
Vins... Vins... questa me la paghi.
Infilo due cambi nella borsa acquistata ieri in un negozietto all'uscita da lavoro, oltre all'occorrente per il mare, prendo qualcosa per stare in relax in casa e qualcosa di più formale per la sera, con Michael non si sa mai.
Prendo anche la borsa con dentro il mio pc e il Block Notes e scendo giù nella hall dell'Hotel giusto in tempo per vedere Michael entrare e salutare il receptionist.
"Buongiorno Liv, sei pronta? Hai bisogno di qualcosa prima di andare?" mi chiede con dolcezza e mi sembra che i suoi occhi luccichino.
"Buongiorno, no, ho preso il pc e qualcosa per il mare, sono a posto" dico seguendolo fuori.
"Sono passato dall'ufficio a parlare di alcune cose con Fabio, possiamo andare, vieni" mi dice indicandomi la sua auto.
Che stupida, pensavo di vederlo ancora alla guida del suo BMW... mi accomodo nel suo Porsche Cayenne bianco.
Quello che non è cambiato è il disordine, posacenere escluso.
"Tutto bene Liv?" mi chiede sinceramente preoccupato voltandosi verso di me, è la prima volta che oggi non gli vedo il sorriso stampato sul volto.
"Sì, tutto bene, certo" dico mordicchiandomi il labbro e vorrei aggiungere... mi sto solo chiedendo perché essere con te in auto mi catapulti a vent'anni fa, come se non fosse passato neanche un giorno.
Compreso il silenzio di una volta... rifletto concentrata a guardare fuori dal finestrino il paesaggio che mi riempie gli occhi.
Ormai sono qui con lui, tanto vale che mi rilassi e mi goda questa giornata.
Superiamo Torre dell'Orso e la direzione è Sant'Andrea, poi svolta verso l'entroterra e riconosco il paese in cui vivono i suoi genitori.
"La tua famiglia sta bene?" gli chiedo.
"Sì, grazie, sono tranquilli, certo sono anziani e hanno bisogno spesso di noi, sai mia sorella si è sposata e ho due nipoti adolescenti che mi adorano" sorride compiaciuto.
Gli sorrido a mia volta in risposta.
Procede e siamo in aperta campagna, la strada è asfaltata ma a una sola corsia, intorno a noi quello che resta degli uliveti millenari, poi osservo distese di vigneti curati, ora scorgo un grande muro bianco che non mi permette di vedere oltre e un arco, Michael si ferma all'ingresso e punta il telecomando, il cancello si apre, mi volto verso di lui e lo fisso immobile, attraversa l'arco e parcheggia sotto un ulivo.
Scendo dall'auto in uno stato di trance, sento i miei sandali sull'antico basolato e inspiro il profumo familiare di mosto proveniente dai vigneti intorno.
Ruoto su me stessa e riguardo la corte in cui siamo "Qui ci siamo già venuti!" balbetto "È tua ora questa Masseria Michael... è qui che vivi?" gli chiedo avvicinandomi al portico con occhi sbarrati.
"Sì, ricordi quel giorno...? Ero in trattativa per l'acquisto" dice porgendomi la mia borsa.
"Oh, ora capisco, è un posto bellissimo Michael, complimenti, davvero" gli dico portando una mano al petto, non so se la cosa che mi stupisce di più sia la bellezza del posto o il ricordo delle emozioni vissute quel giorno, dopo la distruzione de La Habana e la notte passata insieme.
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ERA AGOSTO 2001
ChickLitHai presente il Salento? Immagina di andare a lavorare ad agosto in una rumeria, di stare con gli amici di sempre e conoscere gente nuova, vivendo avventure... ehm... più o meno lecite. Poi immagina di incontrare un tizio misterioso e... aiuto...