XV.

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~ "Il futuro è formato da ogni scelta che facciamo nel presente e che abbiamo fatto nel passato, perciò è in continuo cambiamento. Come dire... per ognuno di noi esistono innumerevoli futuri, ecco. Sta a noi decidere quale scegliere."

***

Dopo la 'sala della musica', la biblioteca occupava il secondo posto fra i miei luoghi preferiti della Fortezza: era meravigliosa, molto moderna, con scaffali pieni di libri che arrivavano fino al soffitto. Era così immensa da essere strutturata per ben tre piani ai quali ci si arrivava tramite delle bellissime scalinate a chiocciola, decorate con dettagli in oro e pietre preziose.

Subito colsero la mia attenzione diverse statue in pietra che raffiguravano i primi guardiani del Labirinto, uno per ogni elemento. Esse erano posizionate in diversi punti specifici della biblioteca e accanto a loro vi erano dei libri, dalle copertine dorate, che raccontavano la storia di ognuno di loro. Purtroppo, non ebbi il tempo di andare a leggere tutte quelle preziose storie, ma ero sicura che presto sarebbe arrivato anche quel momento e che Aidan mi avrebbe spiegato tutto nel dettaglio.

All'entrata di quel grandioso posto vi era una minuta guardiana - che intuii avesse avuto più o meno lo stesso compito che svolgeva anche la signora Rosa, sul pianeta Terra - e, dopo averla salutata, io e Aidan iniziammo a salire le scale verso il terzo piano.

"Sai, io potrei correre e aspettarti lì, che ne dici?" Presi in giro il ragazzo accanto a me.

Lui iniziò a ridere, divertito.

"Hai ragione, ma sei troppo brava e buona da poterlo fare." Mi guardò con gli occhi grandi, da sotto le sue lenti rotonde.

"Scommetti?" Alzai un sopracciglio e sorrisi con un'angolo della bocca.

Non aspettai la sua risposta e corsi: solo una scia di piccole particelle di luce rimase dietro di me.

Una volta raggiunto il terzo piano, in un solo secondo, risi tra me e me, trionfante. Pochi momenti dopo il mio arrivo, però, Aidan si fece subito vedere: era posizionato sopra un muro di terra che aveva fatto alzare fino a farlo arrivare nel punto desiderato. Scese con un salto, e poi, con uno schiocco delle dita, fece sparire l'ascensore improvvisato che si era creato.

"Anche se non sono veloce come te, ho pur sempre i miei metodi." Mi fece l'occhiolino.

La mia bocca, aperta a metà, provocò una leggera risata al guardiano davanti a me. Non lo avevo mai visto utilizzare l'elemento della terra prima di quel momento e la facilità con cui utilizzò il suo potere mi sorprese alquanto. Non potevo paragonare le mie capacità appena scoperte con l'esperienza di uno dei più bravi guardiani del Labirinto.

Aidan scelse, poi, alcuni libri da cui avremmo dovuto studiare quel giorno e ci sedemmo a un tavolo rettangolare.

"Bene, ieri eravamo arrivati all'area quindici, giusto?" Chiese, mentre sfogliò con interesse alcune pagine di uno spesso libro.

Annuii.

I giorni prima mi aveva spiegato che il Labirinto era formato da diverse aree, ognuna con un particolare ben preciso. Esse rappresentavano degli ostacoli, il loro scopo essendo quello di confondere chiunque avesse voluto intrufolarsi all'interno della Fortezza e del Labirinto stesso. Le aree erano venti in totale e una volta risucchiati nel loro vortice non vi era più via di uscita, così il nemico, se voleva essere salvato, non aveva altra scelta che arrendersi. Quello, oppure finire i suoi giorni intrappolato.

L'area dieci mi era sembrata quella più terrificante: la persona imprigionata al suo interno viveva in continuazione il momento più doloroso della sua vita, un ricordo che non finiva mai, ripetendosi senza interruzione. In quel modo, a causa del dolore e della sofferenza provata, molti si erano persino tolti la vita pur di non desistere.

Il Labirinto del Tempo I - La Luce Delle Tenebre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora