~ "[... ] Come una conchiglia senza la sua perla."
***
POV Alaska
Tutti i miei compagni di viaggio uscirono uno a uno vittoriosi. Mancavo solo io all'appello: la pressione era alta e l'ansia lo era ancor di più.
Se non avessi dovuto rispondere correttamente all'indovinello della Sfinge l'intera missione sarebbe andata in frantumi. E Astrid sarebbe dovuta rimanere per sempre prigioniera di quel Anòmalos, Gareth, o ancora peggio, avrebbe perso la vita in quel luogo, con la speranza illusoria di essere salvata.
No. Non potevo fallire. Non dovevo fallire.
Avanzai con le gambe tremanti verso quella creatura di pietra e presto mi ritrovai in un luogo che sembrava essere fuori dal tempo e fuori dallo spazio. Ero circondata da una nebbia color porpora, con mille, miliardi di piccole stelle dorate che fluttuavano all'interno di essa. In quel posto mi trovavo soltanto io e quel personaggio mitologico che mai avrei immaginato di incontrare. La guardai intimorita, ma essa non era più così imponente come lo era di fronte alla piramide del faraone Chefren, anzi, era più o meno grande quanto lo ero io e sbatteva le sue ali, lunghe il doppio, per poter restare in aria.
"Ehi, ciao." Le parole iniziarono a fuoriuscirmi dalle labbra senza controllo. "Lo so che puoi leggere il cuore delle persone, però te lo confesso io direttamente: ho troppa paura di fallire. Anzi, sto tremando così forte che probabilmente potrei svenire da un momento all'altro, qui, davanti a te. Perciò, ti prego, se possibile, non farmi un indovinello troppo difficile."
Strinsi gli occhi e abbassai la testa, per paura di aver fatto arrabbiare quell'essere che, se avesse voluto, mi avrebbe tagliata in mille pezzettini in un battito d'ali. Confidai nel fatto che la mia sincerità l'avrebbe ammorbidita, se ciò fosse stato davvero possibile.
La Sfinge, però, iniziò a ridere.
Il suono della sua voce provocò un'eco così potente che le vibrazioni prodotte dalle sue corde vocali parvero raggiungere ogni angolo di quel posto anacronistico e io le rivolsi uno sguardo perplesso.
"Devi credere in te stessa
Per riuscire a mantenere la promessa.
Tua sorella potrai salvare
Solo se le paure nel tuo cuore riuscirai a colmare.
Tu sola non lo sei, tienilo bene a mente
Quando i dubbi ti soffocheranno, costantemente.
Fatti coraggio, avanti devi andare,
I tuoi timori devi superare
E l'enigma indovinare."Sospirai a pieni polmoni e portai una mano sul petto, per regolare i battiti del mio cuore. La Sfinge aveva ragione: dovevo superare la paura di errare, credere un po' di più in me stessa. Astrid mi aspettava, era sicura che sarei riuscita a salvarla, e io non potevo perdere tempo con dubbi e timori che mi occupavano la mente. Inoltre, ero certa che quella missione mi avrebbe messa ancora di più alla prova e mi incoraggiai nel pensiero: non potevo già desistere.
"Va bene, sono pronta."
Dovevo riuscirci. Per mia sorella.
"Non si può vedere né toccare,
Non si può udire né annusare.
Termina la vita e uccide il sorriso,
Arriva e sparisce senza preavviso.
Giace dietro le stelle e sotto le colline
Il sole non la vede e troneggia nelle profondità marine.
È la parte di ogni nuvola, di ogni uccello,
Ma essa non si trova mai nel cielo.
Più lei è presente
Meno vedi chiaramente.
Se è dentro al tuo cuore
Non potrai più provare l'amore.
Che cos'è?"Deglutii e iniziai a mordicchiarmi il labbro inferiore per il nervosismo. Chiusi gli occhi e sospirai di nuovo: dovevo concentrarmi e, soprattutto, dovevo farlo con calma.
STAI LEGGENDO
Il Labirinto del Tempo I - La Luce Delle Tenebre
FantasyE se le tenebre, invece di combattere contro la luce... volessero difenderla? Se i sogni, in realtà, fossero ricordi? Se la persona da salvare... fossimo noi stessi? Si potrà mai trovare l'uscita dal Labirinto del Tempo? Queste sono le domande a...