Erano quelli i sentimenti provati all'uscita dal Labirinto?
***
"E' quella porta, in fondo al corridoio." Sussurrò Kora attraverso un filo di vento che mi passò fra i capelli.
Annuii e feci richiamo a tutte le mie doti d'attrice - quasi inesistenti e decisamente inappropriate per il piano al quale avevamo pensato - per cercare di sembrare confusa e persa in quel grande, freddo e buio castello.
Alzai la piccola lampada ad olio al livello degli occhi, come per cercare di osservare meglio i miei dintorni, e la fiamma scoppiettante nella quale Emma si era transformata mi diede il coraggio di proseguire.
Anche Aidan si trovava nei dintorni: le numerose piante che decoravano il lungo corridoio erano il mezzo perfetto per lui. Dennis ed Eric, invece, erano rimasti indietro: loro dovevano assicurarsi che nessuno avesse avuto l'intenzione di lasciare la sala da ballo, dovevano impedirlo a qualsiasi costo, mentre Riven cercava di ottenerci più tempo possibile con un discorso da futuro re che pareva non avere una fine.
Deglutii, mentre la porta glaciale indicata da Kora si faceva sempre più vicina. L'assenza di guardie mi insospettiva non poco, ma Riven aveva detto che nessuno si sarebbe perso il momento della sua incoronazione, perciò cercai di evitare pensieri che non facevano altro se non aumentare lo stato di panico e ansia nel quale già mi trovavo.
Quando arrivai davanti alla porta, feci un giro di trecentossesanta gradi su me stessa, con l'espressione più sperduta che potessi mai immaginare di fare e con gli occhi che cercavano falsamente altre vie d'uscita. Poi, come se quella fosse l'unica decisione da prendere, toccai la maniglia.
Ci siamo.
"Si fermi!"
M'irrigidii all'istante.
"La sala da ballo è nella direzione opposta, signorina. Due svolte a destra, poi sempre avanti."
Un uomo sulla cinquantina d'anni, con bianchi capelli folti e una barba molto curata dello stesso colore, mi arrivò accanto e mi ispezonò con le sue agili iridi grigie.
Mi sforzai di sembrare sollevata nell'aver finalmente incontrato qualcuno che mi avesse potuto aiutare con delle indicazioni e, dunque, rilasciai un grande sospiro e posai una mano sul cuore per un effetto ancora più drammatico.
"Oh, grazie mille!" Sorrisi. "Mi ero allontanata per prendere un po' d'aria fresca e non ho saputo come ritornare."
Non era del tutto una bugia, perciò mi sembrò di parlare con abbastanza convinzione.
"Si sente male?" Mi domandò l'uomo sinceramente in pensiero.
"Ora non più. I luoghi così affollati mi fanno un certo effetto, se sa cosa intendo."
Di nuovo, una mezza verità. Facile.
"Oh, lo so benissimo. Mi trovo qui per lo stesso motivo."
Sorrisi comprensiva. Sembrava essere una persona gentile e, quindi, riuscii a calmarmi.
"Beh, la ringrazio per l'aiuto. Ora torno, non voglio assolutamente perdermi l'incoronazione!"
Mi voltai e iniziai a camminare con passi affrettati, non dopo aver rivolto al misterioso uomo un ennesimo sorriso per allungare qualsiasi sospetto. Una volta rivoltogli le spalle, tuttavia, le mie labbra tornarono dritte e iniziai a mordermi l'interno delle guancie: il piano A non aveva funzionato, perciò era il momento di ricorrere al piano B, molto più rischioso e con ancora meno probabilità di riuscita.
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Il Labirinto del Tempo I - La Luce Delle Tenebre
FantasyE se le tenebre, invece di combattere contro la luce... volessero difenderla? Se i sogni, in realtà, fossero ricordi? Se la persona da salvare... fossimo noi stessi? Si potrà mai trovare l'uscita dal Labirinto del Tempo? Queste sono le domande a...