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~ Il suo sorriso, in quel momento, faceva stare male anche me.

***

"Costrette? Perché?"

Kora sembrava essere l'unica persona a non rimanere ammaliata dall'apparizione di quelle magnifiche creature.

La sirena dai capelli color ambra prese parola.

"Come probabilmente avete già capito, questo pianeta è in fin di vita, a causa degli Anòmalos." Si fermò e guardò Eric con disprezzo. "Quindi, stiamo facendo il possibile per ricomporre e proteggere quella poca armonia che è rimasta di Dònisi. Voi, piuttosto, chi siete e cosa volete?" Domandò diffidente.

Notai che la sirena dai capelli ondulati era molto più silenziosa della sua amica. Ella aveva la testa china e le braccia incrociate al petto; era posizionata un po' in disparte, con la schiena attaccata alla parete del dirupo, e lasciava, così, che il sottile ruscello le cadesse con delicatezza sulle spalle. Quando le gocce d'acqua entrarono in contatto con la sua pelle, essa iniziò ad emanare un debole bagliore, appena percepibile, e ne rimasi affascinata.

Dennis riuscì a riprendersi da quell'inaspettata apparizione e fece un passo in avanti.

"Siamo velocisti e guardiani del Labirinto del Tempo, io mi chiamo Dennis e loro sono-..."

"Non ci interessano i vostri nomi." Lo interruppe la stessa sirena. "Perché avete un Anòmalos fra di voi? Perché siete qui?"

Il suo atteggiamento non mi sorprese nemmeno un po', anzi, era del tutto comprensibile. Il loro pianeta, la loro casa era quasi del tutto distrutta, a causa dell'oscurità di Gareth che, a sua volta, provocò, la rottura dell'equilibrio armonico che vi era presente all'inizio. La distanza di sicurezza che si erano prese, la loro posizione del corpo, con i muscoli tesi, e le loro espressioni determinate mi fecero capire che, anche se erano preoccupate e spaventate, avrebbero fatto di tutto per proteggere quello che era rimasto della loro abitazione. Ed era proprio per quel motivo che dovevamo considerarle pericolose.

Capii che era necessario ottenere, in qualche modo, la loro fiducia. E, per poterlo fare, non avevamo altra scelta se non raccontare loro tutto, dall'inizio: la nostra missione, perché Eric, un Anòmalos, faceva parte del nostro gruppo, le parole della Sfinge e anche la nostra avventura sul pianeta Adamas.

Dennis sembrò avere i miei stessi pensieri e, dopo averci guardato per essere sicuro di aver ottenuto il nostro appoggio, iniziò a raccontare alle due sirene il motivo per il quale eravamo arrivati sul loro pianeta.

Esse lo ascoltavano con attenzione e, di volta in volta, anche la sirena silenziosa ci guardava, soprattutto quando Dennis faceva riferimento a uno di noi in particolare.

Le abilità oratorie di mio fratello mi sorpresero più del dovuto. Diceva solo quello che le sirene dovevano sapere e tralasciava dettagli troppo personali in modo da ottenere il loro supporto e il loro aiuto nel recuperare la giusta chiave del suono.

Alla fine del discorso, passarono alcuni lunghi secondi di silenzio, nei quali le due ragazze non si guardarono nemmeno. Io, invece, puntai lo sguardo verso di Emma, che era a qualche passo dietro di me, e la vidi deglutire. Anche sui volti del resto dei miei compagni potei osservare ansia e preoccupazione, emozioni che anch'io provavo. Eric sembrava essere l'unico indifferente a ciò che succedeva, ma io ero certa che, in realtà, non era affatto così.

"Siete arrivati troppo tardi."

Finalmente la sirena parlò.

"C-come tardi?" Dennis strinse la mascella.

Il Labirinto del Tempo I - La Luce Delle Tenebre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora