Capitolo due

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"Devi aiutarmi, Erik, davvero non so come uscirne!", Felix usò un tono implorante e quasi comico. L'amico sbuffò: "Ma non puoi semplicemente dire ai tuoi la verità che hai solo detto una stronzata?". Felix sospirò e lo fissò con aria mesta: "Magari fosse così semplice. Ho parlato con Annalisa la scorsa settimana e sembrava essere tutto ok, da allora lei mi parla e mi tratta come un amico che è esattamente quello che volevo. Poi, ieri mattina mi chiama mia madre tutta emozionata perché quella stronza di mia cugina le è andata a dire che ho un compagno!". Erik lo fissò, senza parole. Felix si alzò in piedi, riprendendo a camminare: "Non puoi capire come mi sento, mia madre ha detto che ne hanno parlato a casa e sono dalla mia parte, mi supporteranno e mi staranno vicini, insomma mi ha fatto sentire così in colpa! Come posso dirgli che era tutta una stronzata! Sicuramente, mio padre ne ha dette di tutti i colori e poi ha accettato la cosa. Ti rendi conto, mio padre ha accettato l'idea che io sia gay! Non solo, vogliono assolutamente conoscere il mio ragazzo! Come cazzo sono finito in questo casino?". Erik annuì con aria comprensiva: "Cazzo, Felix. I tuoi sono così all'antica ma ti vogliono così bene che accettano la tua omosessualità". "Erik! Io non sono gay, era solo una balla!" gli ricordò Felix con aria offesa. "Sarà pure così, però è una cosa dolce" osservò Erik. "Sei fuori anche tu, Erik? Lo capisci che mi hanno chiesto di andare a casa per il weekend lungo della prossima settimana e di portare il mio ragazzo?" Felix sembrava disperato, Erik non poté trattenere un sorriso divertito. "E tu pensi che la cosa migliore sia presentarti con un tizio a caso che finga di essere il tuo compagno?" Erik era allibito: "Ma così peggiori solo la situazione, come ne esci?". Felix si fermò di colpo, con aria seria: "Ho pensato a tutto, amico mio. Porterò qualcuno, ci fingeremo molto innamorati e tutti saranno contenti per la nostra storia. Poi, tra qualche mese, inventerò un motivo straziante e dirò che ci siamo lasciati e non voglio più saperne dell'amore, ecc. Poi, quando e se mi innamorerò sarà passato parecchio tempo e tutto sarà stato dimenticato". Erik lo fissò, poi disse: "A me, sembra tutta una grossa enorme stronzata, ma la vita è tua", alzò le spalle e tornò a sedersi alla scrivania. "Puoi aiutarmi? Conosci qualcuno?" riprese Felix, avvicinandosi all'amico. "Fammi pensare, ok? Non è così facile come sembra. A te serve qualcuno senza scrupoli e con una gran faccia tosta". "Deve anche essere un tipo attraente" si raccomandò Felix ed Erik si voltò a guardarlo stupito, l'amico continuò: "Hey, non sono mica uno facile, io. Deve essere una cosa credibile, no?". Erik fece una risatina.

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora