Capitolo Quarantuno

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Dopo la conversazione telefonica, piuttosto a senso unico, Felix si era precipitato a casa di Erik per insistere nella sua richiesta. L'amico non era propenso ad aiutarlo e trovava che la cosa non fosse tanto semplice. Mentre si fronteggiavano di fronte alla scrivania, Erik osservò: "Non conosciamo il suo vero nome, Felix. Neppure la data di nascita. Così non è possibile trovarlo, credimi". Ma Felix era deciso: "Molto spesso ci sono delle foto nei database, Erik. Oppure, possiamo incrociare i nomi di chi è alla fine della magistrale con i social". "Non ti prometto niente" capitolò alla fine il ragazzo e l'altro lo abbracciò, grato: "Voglio solo parlargli, Erik, farmi spiegare che cosa è successo. Solo così, potrò andare avanti con la mia vita".

Tornato nella sua stanza, Felix si buttò sul letto stancamente. Sapeva già che, se si fosse abbandonato ed avesse chiuso gli occhi, gli sarebbero tornate alla mente immagini della notte prima della sparizione di Noah. Era stato tutto molto intenso per lui, ma probabilmente non era la stessa cosa per l'altro. Ricordava i baci che si erano scambiati e la sensazione di libertà ed appagamento che aveva provato nel toccarlo, nel lasciare che le sue mani percorressero il corpo del più grande. Si diede dello stupido, come aveva potuto lasciarci coinvolgere in quel modo da qualcuno che conosceva appena? Non aveva mai pensato di poter essere così attratto dal corpo di un altro ragazzo, invece era stato bello. Era sembrato giusto, in quel momento. Ora, si sentiva soltanto perso. Cercò di combattere le lacrime che si formavano nei suoi occhi, non aveva alcun motivo di sentirsi abbandonato, in fondo non stavano veramente insieme. Ma, si era illuso che entrambi provassero qualcosa. Sospirò, chiedendosi per l'ennesima volta perché il più grande fosse sparito in quel modo, oltretutto senza essere pagato. Non aveva senso. Rannicchiandosi su se stesso, Felix, chiuse gli occhi e si addormentò senza curarsi di essere ancora completamente vestito. Si svegliò all'alba, più stanco di prima e irrequieto. Voleva chiamare Erik, sperando avesse buone notizie per lui. Sapeva che l'amico era in grado di stare tutta la notte al computer, se si impuntava nel voler raggiungere un obiettivo. Mentre si chiedeva cosa fare, fissando il telefono, un messaggio comparve sul suo display: "Penso di averlo trovato, vieni appena puoi", Felix si sollevò a sedere velocemente, rischiando di cadere dal letto. All'improvviso, non gli sembrò più una grande idea rintracciare Noah. Non aveva un buon presentimento.

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora