Felix si guardò intorno nella stanza, con aria circospetta, come si aspettasse di veder sbucare Noah da qualche parte. Rassegnato, individuò la sua valigia su una sedia, già aperta. La cosa non lo stupì, visto che aveva indosso un paio di boxer puliti, che aveva portato con sé. Il problema era che non sapeva proprio quando e perché se li fosse cambiati. Con aria mesta, tirò fuori un paio di jeans ed una felpa bianca per vestirsi velocemente, lasciando sul letto la giacca di Noah. Sentì bussare alla porta e quasi sobbalzò, dato che era solo in boxer. "Posso entrare?", la voce di Esther. "Se proprio devi" sussurrò Felix sedendosi sul letto e coprendosi con un lenzuolo, dato che non aveva avuto tempo di vestirsi. La giovane entrò con un sorriso timido, molto strano per lei. "Prima sono entrata senza bussare e dormivate ancora, scusami cugino. D'ora in poi busserò, promesso.". Esther li aveva visti dormire nudi nel letto? Felix sbiancò e perse completamente l'uso della parola. "Noah dov'è?" chiese la ragazza, l'altro non rispose continuando a cercare di metabolizzare la notizia di poco prima. "Felix?". Il cugino scosse la testa, doveva calmarsi. Erano fidanzati, giusto? Era normale dormissero insieme e facessero anche altro. Ma non riusciva proprio a dire nulla, continuava a rivedere il corpo addormentato di Noah. "Felix!" quasi urlò Esther: "Noah è forse in bagno?". Il cugino sembrò risvegliarsi: "Certo!", la sua esclamazione fece sobbalzare la cugina, Felix abbassò la voce: "Noah è in bagno, ovviamente. Dove altro potrebbe essere? Si è svegliato ed è in bagno, chiaro". "Sei strano, Felix" osservò Esther: "L'amore ti fa questo effetto? Sembri un idiota". "Già" sussurrò il giovane, abbassando la testa. In quel momento, la porta si aprì ed entrò Noah fresco, riposato e completamente vestito. Felix lo fissò a bocca aperta, forse era effettivamente andato in bagno. Esther fissò a lungo il fidanzato del cugino, era decisamente un tipo fuori dal comune. Noah indossava un pantalone dal taglio elegante blu notte ed una camicetta aderente bianca con le maniche a tre quarti ed i bottoni dorati, simili agli orecchini ad anello che aveva evidentemente abbinato. Aveva accuratamente pettinato il lato lungo dei capelli e si era truccato leggermente. "Forse, Felix" osservò la ragazza: "Sarebbe il caso ti vestissi anche tu. Non vorrai scendere in mutande, vero?". Detto questo, sparì lasciandoli soli.
Andata via Esther, Felix cercò di non fissare Noah. Sicuramente, vestirsi era a questo punto una priorità. Per farlo, doveva ovviamente togliersi di dosso il lenzuolo e restare in biancheria intima. Poteva raggiungere il bagno, a due porte di distanza, avvolto ne lenzuolo? Doveva chiedere al più grande di lasciarlo da solo in camera? Era scortese? Ma, soprattutto, cosa era successo tra loro? Sospirò. Noah, sistemandosi con estrema attenzione uno dei bottoni della camicetta, gli si avvicinò accigliato: "Ti serve una mano?". Stava facendo dell'ironia? Stava flirtando? "Non ci capisco più un cazzo" esclamò Felix, lottando con un principio di mal di testa.
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IO, TE E GLI ALTRI
عاطفيةFelix ha lasciato il suo paesino di provincia per frequentare l'università. Pur apparendo estroverso e spavaldo, è un ragazzo insicuro e sensibile. Così, si sente a disagio nel dover respingere le attenzioni insistenti di una compagna di corso. Per...