Capitolo Quindici

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A tavola erano già stati preparati gli antipasti, così iniziarono tutti a mangiare senza alcun problema. Gli affettati, il formaggio ed il pane fresco erano della zona e molto gustosi. Duilio ed Egisto riempirono tutti i bicchieri di vino rosso, completamente disinteressati a chi ne volesse o meno. Tra gli apprezzamenti per il cibo, Esther si voltò verso Noah per chiedergli cosa facesse nella vita. Felix si irrigidì, preoccupato dalla risposta. Con aria tranquilla, mentre mangiava del prosciutto con forchetta e coltello, Noah rispose: "Sto per conseguire la laurea magistrale in scienze dell'economia. Mi mantengo agli studi con qualche lavoretto", guardò in modo allusivo Felix, che aveva sospirato alla risposta. Esther annuì con aria di chi capisce tutto: "Sei già laureato, quindi". Noah annuì: "Ho un paio d'anni più di Felix, ho finito il corso di laurea triennale nei tempi e l'anno prossimo dovrei discutere la tesi per la magistrale". "Bello e intelligente, cugino. Sei fortunato!" fece Esther, rivolta a Felix in tono esageratamente alto. Nel frattempo, le zie si erano alzate e tornavano dalla cucina con due enormi insalatiere con i primi piatti. Felix voltò la testa verso Noah, cercando di capire la sua reazione all'arrivo degli gnocchi e delle fettuccine che sembravano essere stati preparati per un esercito digiuno da giorni. Il giovane non sembrò scomporsi, fece un sorriso a Felix che ripose con un cenno del capo. "Che carini che siete!" di nuovo Esther, che aveva frainteso lo scambio di sguardi e sembrava intenzionata a metterli in imbarazzo ogni due secondi. Felix si schiarì la voce e chiese ai genitori come andavano le cose, per cercare di spostare l'attenzione dal suo finto fidanzato e sperando che uscisse indenne da quel pranzo che si preannunciava potenzialmente letale per la linea invidiabile di Noah.

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora