Capitolo Trentuno

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But there's a side to you
That I never knew, never knew
All the things you'd say
They were never true, never true
And the games you play
You would always win, always win

(Set fire to the rain – Adele)

"Noah" la voce di Felix era un sussurro appena udibile, "Dimmi" la risposta dell'altro era chiara e sicura nonostante il tono di voce basso per l'ora tarda. Il più piccolo, quasi inconsciamente, sollevò una mano per tracciare dei segni senza senso sul torace dell'altro. Felix era combattuto, si sentiva a suo agio ed allo stesso tempo nel panico più totale perché c'era qualcosa di stranamente giusto nel trovarsi tra le braccia Noah. Dopotutto, la sua famiglia aveva accettato che lui stesse con un ragazzo ed era la prima volta che si mostrava in una relazione, anche se era solo tutta una farsa. Ma, da qualche parte dentro di lui, realizzò di sentirsi finalmente meno fuori posto, di avere in un certo senso preso una decisione ed averla sostenuta anche se era stata effettivamente una cosa davvero stupida. Come gli avrebbe detto Erik, probabilmente sotto le'effetto di qualche droga, aveva metaforicamente "cacciato fuori le palle". Il pensiero lo fece sorridere, era ironico che l'unica volta in cui si era imposto nella vita era perché tutti accettassero che fosse innamorato di un ragazzo. Soprattutto, visto che non era vero. Perché non era vero, si ricordò Felix dato che la vicinanza con l'altro ed il sonno lo stavano decisamente confondendo. "Pensi che io sia attraente?", Felix arrossì formulando la domanda ed irrigidendosi perché si era già pentito di averla posta. "Tesoro" rispose Noah senza alcuna esitazione e passandogli una mano intorno alle spalle per stringerlo contro di sé: "Sei molto attraente", quasi scandì le parole come se avesse compreso l'insicurezza del ragazzo. Felix annuì mentre la mano che teneva sul torace dell'altro, come dotata di vita propria, prese ad accarezzarlo delicatamente. Noah fece una specie di sospiro ed il più giovane si rese conto che forse non era una buona idea accarezzare in quel modo un ragazzo seminudo che era nel letto con lui. "Va, va bene questo?" domandò con un filo di voce Felix, non voleva assolutamente causare disagio a Noah che era stato così gentile e comprensivo con lui. La voce del più grande era leggermente più roca quando rispose: "Va bene, tesoro. Andrebbe anche meglio se spostassi la mano più in basso, credimi".

IO, TE E GLI ALTRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora